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 ITALIA - ITALIA - Italia. Parte da Roma la mobilitazione contro il bando Onu alla ricerca
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14 ottobre 2004 18:48
 
Gli scienziati, accademici, parlamentari e malati presenti alla sessione costitutiva del congresso mondiale per la liberta' di ricerca scientifica (Roma, 9-10 ottobre), promosso dai Radicali e dall'associazione Luca Coscioni, hanno chiesto l'esclusione della clonazione terapeutica dalla messa al bando internazionale contro la clonazione umana riproduttiva, che verra' votato il 30 ottobre dalle Nazioni Unite. Aderendo cosi' all'appello rivolto all'Onu, gia' sottoscritto da 16 premi Nobel e 67 Accademie delle scienze di altrettanti Paesi.
"Grazie al rapido progresso della ricerca scientifica, e in particolare agli incoraggianti risultati dalle sperimentazioni sulle cellule staminali embrionali umane -si legge nell'appello- esistono oggi speranze concrete che da tale ricerca si possa giungere alla scoperta di cure per malattie come il diabete, le malattie cardiovascolari, il morbo di Parkinson, l'Alzheimer, la sclerosi, la distrofia e molte altre che colpiscono centinaia di milioni di esseri umani in tutto il mondo". Le potenzialita' concrete di tale settore di ricerca, sottolineano i promotori, "impongono l'urgenza di regole adeguate, che possano garantire il rispetto della dignita' umana e consentire il governo dei processi in corso, fuori da imposizioni di natura etica o religiosa". Da qui la richiesta-appello: "Ci appelliamo al Segretario generale e agli Stati membri dell'Onu affinche' respingano ogni proposta volta a proibire la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, sia per quanto riguarda l'utilizzo di embrioni sovrannumerari (comunque destinati alla distruzione) che per la tecnica del trasferimento del nucleo cellulare finalizzata alla produzione di cellule staminali. Tale proibizione, se approvata a livello mondiale come proposto da decine di Paesi rappresenterebbe una condanna a un'esistenza priva di speranza per milioni di persone nel mondo che vivono nell'attesa di una cura per le loro malattie. Ci appelliamo dunque a voi, perche' si possano trovare regole che affermino il diritto alla vita e alla salute garantendo liberta' di scienza, coscienza e conoscenza".

Quello che e' nato a Roma e' una sorta di Forum permanente per la liberta' della ricerca scientifica, in grado di dibattere, far circolare informazioni ma anche prendere iniziative e fungere da punto di raccordo tra il mondo della ricerca e quello della politica. Ed i tempi per la nascita del Forum non sono casuali: "A poche settimane dal voto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla proposta di un bando internazionale per la ricerca sulle cellule staminali embrionali, e in particolare la cosiddetta tecnica del 'trasferimento nucleare, richiesta appoggiata tra gli altri da Italia, Vaticano e Stati Uniti -ha affermato Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Coscioni- l'obiettivo della Sessione costitutiva sara' appunto quello di offrire alla comunita' scientifica e politica uno strumento di azione comune in difesa della liberta' di ricerca e contro ogni nuovo fondamentalismo". Il Forum mirera', quindi, anche a iniziative volte a "contrastare a livello nazionale e internazionale le distorsioni provocate dalla politica sulla scienza".
La costituzione del Forum e' un passaggio importante, ha commentato l'europaralemtare Emma Bonino, "poiche' per risolvere la questione e' anche necessaria una struttura di mobilitazione politica; e il fatto che il Forum nasca in Italia, dopo la raccolta firme contro la legge sulla procreazione assistita, e' un dato politicamente importante. Si tratta dell'inizio di una battaglia che presto tocchera' anche l'Onu". La posta in gioco e' alta, "e' infatti in gioco la liberta' di ricerca scientifica ma anche dei cittadini; Questa non e' una battaglia corporativa o di nicchia ma una battaglia per gli stessi cittadini e per la liberta' complessiva di una societa"'.
Per il leader radicale Marco Pannella "la battaglia in difesa della liberta' di scienza e di coscienza e' per noi fondamentale, soprattutto in un momento in cui c'e' un rigurgito talebano nella storia e nella Chiesa cattolica che non consente distrazioni di sorta".
La liberta' di ricerca scientifica va difesa a tutti i costi anche secondo il premio Nobel Ivar Giaever, il quale ha sottolineato come il dibattito sulle cellule staminali negli Stati Uniti sia ormai diventata una quetione politica: "Le staminali offrono opportunita' enormi per liberare l'uomo dalle proprie sofferenze e la questione e' tanto importante da essere entrata a pieno titolo nella campagna per le elezioni presidenziali americane". Quando Bush, nel 2001, "ha deciso di limitare l'uso delle cellule staminali ha potuto godere dell'appoggio della destra religiosa, ma l'intera comunita' scientifica oggi gli e' contro".

"Il problema -ha spiegato Giulio Cossu, embriologo dell'universita' di Roma La Sapienza- non e' nel fatto che finora le cellule staminali embrionali non siano state usate, quanto sul fatto che bisogna studiarle per capire se e quali malattie potranno curare. Per molte malattie ora non ci sono, o sono molto confuse, le prospettive di cura utilizzando le staminali adulte. L'unico modo per sapere come funzionano queste cellule e' studiarle. Solo dopo si potra' decidere se vietare o meno il loro utilizzo".
E sulle potenzialita' degli studi sulle cellule staminali embrionali per i malati di Aids in fase conclamata ha parlato Fernando Aiuti, immunologo e presidente dell'Anlaids. "Negli ultimi mesi ci sono state almeno quattro scoperte sulla differenziazione di colture in vitro di staminali che hanno dato un grande impulso". "Vietando gli studi sulle staminali embrionali si toglie un'importante chance terapeutica per tutti quei malati di Aids in fase conclamata, che sono 3.500 a Roma, 25.000 in Italia e 10 milioni in tutto il mondo".
Sui limiti etici della ricerca ha parlato invece Biagio De Giovanni, politologo e professore di storia delle dottrine politiche presso l'universita' Orientale di Napoli. "Quello su cui bisogna riflettere e' che e' impossibile mettere un limite alla liberta' di ricerca, perche' cio' significherebbe porre un limite alla liberta' di conoscenza. Quello che si sta facendo ora in Italia, complice il neointegralismo cattolico della Chiesa e degli ambienti politici di destra e sinistra, e' di dare una risposta al problema con l'ignoranza. Siamo dentro una grandiosa rivoluzione scientifica che ha al suo centro la vita umana e non piu' la natura. E' ovvio che la dimensione pubblica deve esserne coinvolta, ma non con le proibizioni, bensi' con la dimensione del dibattito tipica delle societa' democratiche".

DICHIARAZIONE FINALE DALLA SESSIONE COSTITUTIVA DEL CONGRESSO MONDIALE PER LA LIBERTA' DELLA RICERCA SCIENTIFICA

Noi sottoscritti, convenuti il 9 e 10 ottobre a Roma per la Sessione costitutiva del Congresso mondiale per la liberta' della ricerca scientifica, ci impegniamo nella costituzione dell'associazione "Congresso mondiale per la liberta' della ricerca scientifica e nella convocazione della sua prima riunione congressuale.

In particolare l'associazione "Congresso mondiale" avra' il compito:

nell'immediato di rilanciare vigorosamente e con ogni mezzo l'appello contro la proibizione della ricerca sulle cellule staminali embrionali (fermo restando la nostra opposizione alla clonazione riproduttiva) -gia' sottoscritto da 18 premi Nobel e rivolto alle Nazioni Unite- e indirizzarlo a tutte le Istituzioni nazionali e internazionali che si trovassero ad esaminare simili proposte;nel lungo periodo di: a) effettuare un adeguato monitoraggio della situazione della liberta' di scienza, conoscenza e coscienza nei singoli Paesi, e favorire confronti sulle questioni scientifiche connesse, eventualmente avanzando proposte da sottoporre ai decisori politici; b) organizzare iniziative volte a battere interessi e posizioni oscurantiste e repressive contrarie alla liberta' di coscienza e di ricerca scientifica.

Per poter conseguire i suoi obiettivi il "Congresso mondiale" dovrebbe stabilmente aggregare sia individui, cittadini interessati e personalita' del mondo della scienza, della cultura e della politica, sia istituzioni e organizzazioni in quanto tali (centri di ricerca, universita', associazioni di malati e per i diritti umani, accademie scientifiche e anche istituzioni pubbliche eventualmente interessate, inclusi i Governi).
Il Primo congresso dell'associazione "Congresso mondiale" (indicativamente da convocare entro il 2005) sara' sovrano nel determinare le regole e gli obiettivi dell'associazione, nel frattempo e fino a quel momento denominata "Congresso mondiale per la liberta' e di ricerca scientifica".

La preparazione del Primo congresso vedra' collaborare un "Comitato promotore" e un "Segretariato di coordinamento":


Il "Comitato promotore" raccoglie in primo luogo coloro che, in occasione della Sessione costitutiva, esprimono la volonta' di divenirne soci attraverso il versamento di una quota simbolica (un dollaro/euro); successivamente potranno venire associati al Comitato altre persone o soggetti organizzati che ne facciano richiesta. Spetta al "Comitato promotore" elaborare temi e proposte per il Congresso;
Un "Segretariato di coordinamento" deve farsi carico dell'organizzazione e della raccolta delle risorse necessarie alla convocazione del Primo congresso, nonche' al funzionamento del Comitato promotore stesso. Fino alla tenuta del Primo congresso, il "Segretariato di coordinamento" e' affidato all'Associazione Luca Coscioni, che gia' si e' fatta carico dell'organizzazione della Sessione costitutiva.

A questo indirizzo gli atti e tutta la documentazione: clicca qui
 
 
 
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