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 ITALIA - ITALIA - Italia. Un nuovo metodo per "rivitalizzare" gli embrioni congelati
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30 maggio 2002 20:24
 
Un metodo messo a punto in Italia riesce ad aumentare le possibilita' di impianto degli embrioni congelati nei quali alcune cellule sono degenerate. La tecnica, pubblicata sulla rivista Fertility and Sterility, permette di eliminare queste cellule senza danni per l'embrione, aumentando fino all'82% le possibilita' di successo per un ciclo di trattamento di fecondazione artificiale. Grazie a questo metodo sono nati finora cento bambini, ha detto il responsabile della ricerca, il direttore del Centro di Biologia e medicina della riproduzione dello European Hospital di Roma. Lo studio e' stato condotto su 420 embrioni che erano stati congelati tra il primo gennaio 1999 e il maggio 2001. Al momento dello scongelamento, 247 embrioni sono risultati intatti e non mostravano di avere subito alcun tipo di danno. Nei restanti 173 embrioni era invece evidente la presenza di cellule danneggiate. Si tratta di cellule necrotiche prive di membrana, che possono quindi liberare sostanze tossiche per le cellule sane e compromettere l'attecchimento e la sopravvivenza dell'embrione. "Cellule di questo tipo - ha detto Greco - sono chiaramente riconoscibili con un sistema ottico e sono state prelevate con una tecnica analoga a quella utilizzata nella diagnosi pre-impianto degli embrioni". Prelevare delle cellule dall'embrione a questo stadio iniziale di sviluppo, ha aggiunto, non compromette il futuro sviluppo embrionale poiche' le cellule sono totipotenti, possono essere cioe' in grado di generare tutti i tipi di tessuto. "Abbiamo potuto constatare - ha osservato Greco - che l'embrione cosi' trattato e' in grado di riprendere la sua normale capacita' evolutiva e quindi di produrre gravidanze nello stesso modo di un embrione fresco". I primi cento bambini nati con questa tecnica si trovano all'80% nel Centro-sud. Nella ricerca sono stati inoltre confrontati i risultati ottenuti dagli embrioni danneggiati non trattati e dagli embrioni ai quali sono state aspirate le cellule necrotiche: nei primi erano state ottenute gravidanze nell'11,4% dei casi e il tasso di impianto embrionario era del 4,3%; negli embrioni privati delle cellule necrotiche erano state ottenute gravidanze nel 40% dei casi, con un tasso di impianto pari al 16,2%. La tecnica permette cosi' di utilizzare al meglio tutti gli embrioni in sovrannumero ottenuti in un singolo ciclo di fecondazione assistita e, ha detto Greco, aumenta per ciascuna coppia la possibilita' di utilizzare gli embrioni congelati. "Dall'esperienza del nostro centro - ha concluso - risulta che a 4 anni dal congelamento degli embrioni circa il 60% delle coppie li utilizza".
 
 
 
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