"Abbiamo grandi speranze di riuscire a riparare i tessuti danneggiati utilizzando le cellule staminali. Ma ancora non c'e' alcuna certezza scientifica, soprattutto di riuscire a modificare le staminali di un organo per riparare i tessuti di un altro". Lo ha detto il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, parlando a una platea di persone richiamate dal terzo incontro "Ai confini del futuro", promosso dal mensile Newton. "Avendo dati preliminari come quelli che abbiamo -ha detto Sirchia- e' inappropriato affermare che abbiamo i mezzi per riparare i tessuti. Non abbiamo ancora cellule autoreplicanti capaci di riparare ogni tessuto danneggiato, sia un cuore, un cervello o anche una cartilagine. Per questo e' inutile e sbagliato porre oggi il problema di poter utilizzare le cellule di embrioni umani, con tutto il carico di problemi etici che questo comporta". Secondo il ministro Sirchia la ricerca oggi dovrebbe concentrarsi sugli animali puntando sui fattori di crescita, quelle sostanze che sono in grado di stimolare le cellule staminali ricavate da un particolare tessuto a crescere e a migrare per andare a riparare quello stesso tessuto. "Sostanze -ha detto il ministro- di cui sappiamo ancora troppo poco". Per Sirchia, tutto il resto fa parte di un polverone sollevato intorno a quello che e' il business della clonazione, che va a toccare interessi industriali fortissimi. Secondo Sirchia tutte le speculazioni fatte sulla possibilita' di ottenere, mediante la clonazione terapeutica, embrioni umani da utilizzare per avere staminali in grado di riparare ogni tessuto, sono sbagliate. "Primo, perche' questo cozza -ha detto il ministro- contro il principio etico che un embrione umano e' un soggetto (debole) di diritti; secondo, perche' non ci sono ancora le prove scientifiche che possiamo ottenere staminali in grado di diversificarsi come cellule di un particolare tessuto e poi crescere e migrare per andare a ripararlo".