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 ITALIA - ITALIA - Italia. Clonare il purosangue Varenne?
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2 aprile 2002 22:51
 
Cesare Galli, direttore del laboratorio di tecnologie della riproduzione di Cremona, famoso per aver clonato nel '99 il toro "Galileo", sta ora pensando alla clonazione dei purosangue. Insieme a Galli, che ha lavorato per sei anni all'universita' di Cambridge nel campo delle biotecnologie e ha collaborato per altri due con Ian Wilmut (il padre della pecora Dolly), stanno lavorando diversi gruppi nel mondo, due negli Usa, nell'Idaho e in Texas (la stessa equipe che ha clonato il gatto), un altro in Inghilterra. "Noi ce ne occupiamo da tre anni -informa Galli- incontrando non poche difficolta': il cavallo, come l'asino, produce pochi ovuli e appartiene a una specie dove la fecondazione in vitro classica non ha successo. Si riesce soltanto con la ICSI, l'iniezione nell'ovulo di un singolo spermatozoo, tecnica oggi ampiamente utilizzata anche per l'uomo. È tutto così difficile che a tutt'oggi non sono più di 6-7 i puledri concepiti nel mondo con la fecondazione assistita. Uno di questi e' nostro, e' nato a giugno dell'anno scorso ed e' uno dei primi ottenuti col trasferimento dell'embrione in utero per via vaginale. L'abbiamo venduto da poco, a malincuore, a un allevatore trentino. Comunque siamo gia' a buon punto: proprio una settimana fa abbiamo prodotto i primi embrioni clonati e li abbiamo congelati in attesa che le cavalle ciclino. Ci vuole ancora tempo, comunque, anche perche' la gravidanza in questa specie dura undici mesi". Ma qual'e' lo scopo, clonare Varenne? "Magari -risponde divertito Galli. Sarebbe un bel business. In realta', la prospettiva e' quella di impedire l'estinzione di razze pregiate, come il cavallino della Giara o l'asinello dell'Asinara. Sono una decina gli equidi che rischiano di scomparire in Italia".
Per i suoi esperimenti di clonazione Galli non riceve fondi dalla Comunita' Europea, ne' dal ministero: si autofinanzia con i profitti che il laboratorio di tecnologia della riproduzione di Cremona (emanazione del Ciz, il Consorzio per l'incremento zootecnico di cui sono proprietarie le associazioni degli allevatori), ricava dalla vendita di embrioni bovini prodotti con la fecondazione assistita.
 
 
 
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