Il ministro dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, Letizia Moratti, ha presentato le "linee guida per la politica scientifica e tecnologica" sulle quali verra' fromulato il programma nazionale per la ricerca 2003-2006. Secondo il piano del Governo, che intende puntare su informatica, ambiente, salute ed energia coinvolgendo l'industria privata, se la crescita del prodotto nazionale lordo (Pil) nell'arco dei prossimi quattro anni sara' del 2,5% annuo, si potrebbe passare ad un investimento pubblico dell'1% del Pil (attualmente e' lo 0.6% dl Pil). Secondo questo programma, la somma degli investimenti pubblici e privati dovrebbe passare dall'attuale 1.07% al 2%.
Prudenti le reazioni degli scienziati, per il Nobel Rita Levi Montalcini "Le proposte sembrano ottime, tuttavia resta da vedere se con un finanziamento così carente si possa attuare un piano tanto ambizioso. La ricerca di base dovrebbe essere maggiormente potenziata e nella sinergia tra pubblico e privato dovrebbe prevalere l'aspetto pubblico affinche' si eserciti un maggiore controllo dei risultati e delle applicazioni della ricerca". Per il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Lucio Bianco, il giudizio è "ampiamente positivo". Meno entusiasta e' Flaminia Sacca', segretaria dell'associazione dei dottori di ricerca. "Mi sembra che le risorse siano troppo esigue e non consentano di stare al passo con gli altri Paesi europei".