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 ITALIA - ITALIA - Italia. L'Associazione Coscioni e i radicali depositano quattro quesiti referendari
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1 aprile 2004 19:40
 
Il 25 marzo, in Corte di Cassazione l'Associazione Luca Coscioni e i Radicali Italiani hanno depositato quattro referendum abrogativi (il primo, di abrogazione totale, gli altri tre di abrogazione parziale) della legge sulla fecondazione medicalmente assistita. Nel comunicato stampa che ha accompagnato il deposito si leggeva: "E vorremmo, vogliamo partire presto con la raccolta delle firme. Cosi' come ci auguriamo che, anche grazie a questa nostra scelta, possa prendere forza un arco grande di realta', di associazioni, di personalita': per passare dalle tante buone intenzioni manifestate finora ad una vera e propria campagna referendaria".
Luca Coscioni (presidente di Radicali italiani e dell'Associazione Luca Coscioni), Marco Cappato (eurodeputato radicale, segretario dell'Associazione Luca Coscioni), Rita Bernardini (tesoriera di Radicali italiani), Daniele Capezzone (segretario di Radicali italiani) ricostruiscono la vicenda che ha portato all'attuale legge sulla Pma:
"Poco meno di tre anni fa, la campagna elettorale del 2001 si chiuse con Emma Bonino impegnata in un lungo e drammatico sciopero della sete, e con me, Luca Coscioni, che da tanti giorni avevo scelto di arricchire il ventaglio delle possibili azioni nonviolente, ricorrendo all'autoriduzione delle mie terapie.
Tutto cio' nel tentativo per un verso di conquistare almeno un frammento di legalita' della campagna elettorale, e per altro verso di ottenere un confronto con i "grandi leader" dei due Poli, a partire dalla questione della liberta' di ricerca scientifica e di cura.
Ricordiamo bene quel che accadde: i radicali furono trattati alla stregua di una "lista civetta", e scaraventati negli anfratti piu' oscuri dei palinsesti televisivi; mentre -come un sol uomo- Berlusconi e Rutelli, Fini e D'Alema spiegarono di non volersi pronunciare su "questioni di coscienza", perche' queste -ci dissero e si dissero- "non si mettono ai voti".
Sappiamo quel che e' poi avvenuto, con simili premesse, in questa legislatura: tutto il Polo (con poche, coraggiose eccezioni: a cominciare dal senatore Del Pennino) e una parte non marginale del centro-sinistra hanno varato una legge crudele, che colpisce -insieme- i diritti e le liberta' delle coppie sterili e di milioni di malati. Cosi', a tutti "quelli del Rapporto Dulbecco" (i milioni di donne e di uomini colpiti, come Luca, da malattie terribili come sclerosi laterale amiotrofica, cancro, diabete, Parkinson, Alzheimer, distrofia muscolare) si nega una possibilita', una speranza di vita e di guarigione. Chi e' ricco potra' tentare altrove, in altri Paesi; gli altri subiranno, qui, la mannaia di un divieto ne' liberale ne' cristiano.
E' -in fondo- la sfida di sempre. Un conto e' dire: "Io non lo farei"; altro conto e' passare al: "Tu non lo devi fare". Insomma, una cosa e' difendere il diritto di ciascuno alle proprie personali convinzioni etiche; altra cosa e' che certe impostazioni etiche divengano legge dello Stato, imposta a tutti.
Chi non vuole rassegnarsi ha, da oggi, una possibilita'. E, da ora, comincia un lungo e buon cammino".

E' partita anche la raccolta delle disponibilita' a partecipare alla campagna referendaria. Tutte le informazioni e le indicazioni per collaborare sul sito Internet: clicca qui.
Dal sito dei Radicali Italiani segnaliamo anche il "Parere pro veritate su un quesito referendario di abrogazione totale della legge in materia di procreazione medicalmente assistita (l. 19 febbraio 2004, n. 40)" redatto dal professor Michele Ainis, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell'universita' di Teramo (clicca qui).


Il deposito e' avvenuto alla vigilia della Convention radicale, un'occasione per dialogare con le forze politiche dei diversi schieramenti da parte dei radicali, e che ha pero' creato anche dei malumori.
"La scelta radicale dei Radicali complica le cose in maniera assurda, spacca il fronte laico che si era faticosamente costruito ed e' un bel regalo ai crociati del proibizionismo sulla fecondazione assistita. A questo punto rinuncio anche ad andare alla convention all'Ergife: ho capito che avere un rapporto alla pari con Pannella e' praticamente impossibile", ha commentato il senatore repubblicano eletto nelle fila di Forza Italia, Antonio De Pennino. La scelta di presentare un referendum totalmente abrogativo non e' condivisa neppure dai dirigenti del Nuovo Psi. "Credo che in questa battaglia, per essere vincenti, occorra essere compatti" commenta il deputato Chiara Moroni. "Le fughe in avanti dei Radicali inficiano le possibilita' di arrivare a un risultato positivo. Il problema non e' che il Parlamento abbia legiferato su questi temi ma semmai che abbia varato un coacervo di norme punizioniste e astrattamente scientifiche, che rischiano di invecchiare anzitempo. Peccato. Vorra' dire che andremo avanti per la nostra strada". Meno rigido il vicesegretario e portavoce del Nuovo Psi Bobo Craxi ha subito commentato: "Non dobbiamo dividere, per nessuna ragione, il fronte laico, ma anzi allargarlo in uno spirito di cooperazione fraterna come fummo capaci di interpretarlo nel passato. [.] E' importante che l'Associazione Coscioni ed i Radicali Italiani abbiano dato vita ad un Comitato promotore per l'abrogazione della legge sulla fecondazione medicalmente assistita. Nonostante i quesiti depositati non colgano l'aspetto principale del dolo rappresentato dalla legge in questione, nei riguardi innanzitutto delle donne, essi tuttavia possono rappresentare un utile slancio politico al quale noi socialisti del Nuovo Psi dobbiamo accompagnare il nostro, completando, nel numero e nei temi, il quadro referendario complessivo".
Sulla scelta referendaria dubbi e perplessita' e' tornata ad esprimerli anche Emma Bonino, ma dal palco dell'Ergife c'e' anche stato chi ha manifestato la sua adesione e ha infiammato la platea. Il riferimento e' al conduttore televisivo Alessandro Checchi Paone che nel suo intervento rigorosamente anticlericale si e' soffermato anche sulla legge sulla Pma: "e' la legge piu' brutta d'Europa, la piu' brutta del mondo tanto che gia' il giorno dopo la sua approvazione il ministro Prestigiacomo ha preso atto di questa stupidaggine. [.] Se su queste cose vorrete mobilitarvi io saro' al vostro fianco".
A garantire garantito l'appoggio del suo partito "contro questo obbrobrio di legge" e' stato anche il portavoce dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, mentre il diessino Cesare Salvi ha promesso la collaborazione "almeno di quella parte del partito che rappresento. Questi referendum possono essere un terreno comune di iniziativa e lavoreremo perche' i nostri consiglieri comunali, provinciali e regionali garantiscano ovunque la loro disponibilita' a scendere in piazza e nelle strade per autenticare le firme".
Sempre dalla convention radicale era intervenuto Giuliano Amato: "non sono un bacchettone ma anche per me e' un delitto far morire inutilmente migliaia di embrioni congelati che sono gia' vita e che altre vite potrebbero salvare".
 
 
 
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