La citta' di San Francisco si prepara ad essere nuovamente sotto i riflettori, questa volta non per la sua celebre trasgressivita' ma per una decisione politica controcorrente.
Il sindaco Willie Brown ha intenzione di riproporre il dibattito sulle cellule staminali embrionali proprio nella citta' culla delle biotecnologie statunitensi, quella San Francisco Bay Area punto di ritrovo di scienziati, imprenditori e manager di ogni livello. Qualcosa e' stato gia' fatto: da quest'estate le compagnie biotech pagano una piccola tassa come fondo di aiuto per le nuove compagnie che decidono di stabilirsi nell'area, e l'intero piano economico fa parte della legge finanziaria californiana che destina 7,8 milioni di Usd esclusivamente al biotech.
Ma non e' tutto rose e fiori. Il meeting tenutosi a giugno, Bio 2004, ne e' stato la prova. Gia' in quell'occasione il fronte pro-life improvviso' una presenza poco appropriata per l'evento, ma possiamo ben dire che quello stesso fervore si riproporra' a ottobre, quando si terra' un simposio sul tema a cui parteciperanno fra gli altri l'ex segretario di Stato George Shultz e l'instancabile Ron Reagan Jr..
Sara' quella l'occasione per il primo cittadino di esporre la sua politica e il suo progetto: "Credo che il tema sia diventato abbastanza importante e che debba essere affrontato sotto un'ottica politica, e non solo piu' di coscienza personale". Dalla sua parte Brown ha una comunita' scientifica brillante e pronta a combattere: in prima fila il nuovo direttore del San Francisco's Stem Cell Biology Program, il dott. Arnold Kriegstein, l'unico nello Stato a poter beneficiare dei finanziamenti federali per la ricerca sulle linee embrionali gia' esistenti. Ma non gli basta affatto; un finanziamento reale su 100 ipotetici non e' una linea politica, e' solo un "contentino". Ed e' per questo che e' stato scelto ottobre come mese del simposio: il referendum e' sempre piu' alle porte e occorre mobilitare al massimo le forze se si desidera veramente un risultato che rispecchi la volonta' generale.