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 USA - USA - Usa. Privato e' bello? No, e' essenziale
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Articolo di Cinzia Colosimo
11 novembre 2004 20:26
 
Sono sempre piu' i ricercatori che per soddisfare i bisogni della scienza scelgono di rivolgersi a organismi privati. La ricerca di fondi e investimenti e' tanto necessaria quanto piu' questa esigenza viene ignorata, monopolizzata o addirittura impedita dalle istituzioni.
Negli Usa e' il National Institute of Health (NIH) a gestire il patrimonio statale destinato alla scienza, ma come spesso accade in queste situazioni, il patrimonio e' spartito secondo parametri di interesse e di ideologia. Non si spiega altrimenti la scelta di destinare alla ricerca su embrioni e cellule staminali embrionali solo 24,8 milioni di Usd, meno dell'1% del budget complessivo. Dal 2001, il fatidico anno della Scelta Proibizionista, poco e' stato fatto per incentivare gli scienziati verso questo campo della ricerca importantissimo: l'unico effetto di questa riduzione e' stata la lenta emigrazione dei ricercatori verso luoghi piu' ospitali.
Per riempire i vuoti del NIH molti centri come il Children's Memorial Hospital, la Northwestern University e la University of Chicago si sono rivolti agli investitori privati, dando vita a progetti che sono un misto fra quelli approvati e finanziati dal NIH stesso ma che sopravvivono e proseguono grazie ai fondi esterni. In linea generale e' un pessimo metodo per garantire il mantenimento di un'iniziativa scientifica: due volanti sulla stessa macchina renderebbero difficile la guida anche al miglior pilota del mondo. Ma nella realta' dei fatti gli scienziati sono obbligati a tenere i piedi in piu' staffe se non vogliono vedere i loro progetti perdersi nell'oblio della burocrazia. Concorda con questo pensiero John Kessler, della Northwestern University, quando spiega: "La scienza risponde da sola a certe questioni dicendo che deve essere finanziata la ricerca. Ma e' una risposta virtuale, dal momento che il governo va a influenzare le scelte scientifiche nel momento in cui decide di non finanziarle". La soluzione? Per i membri della sua facolta' sta nel reperire ricercatori e finanziamenti che non abbiano coinvolgimento diretto con le istituzioni; entro l'anno prossimo infatti l'universita' con sede a Chicago aprira' un centro polifunzionale esclusivamente per le cellule staminali, diretto da ricercatori esterni che compariranno come collaboratori.
D'altra parte trovare finanziamenti privati non e' cosi' semplice. A parte la Juvenile Diabetes Foundation (JDF), la M.J. Fox Foundation ed altre associazioni filantropiche specifiche, non e' che gli investitori facciano la fila per pagare. Il direttore della JDF Robert Goldstein sostiene infatti che parlare con i direttori dei vari centri di ricerca e' un po' come sfondare delle porte aperte; c'e' apprensione per il proseguimento del lavoro svolto, ma anche la paura che arrivi il governo e destabilizzi lo stato delle cose.
Coloro che sostengono la linea della ricerca pubblica pero' resistono e danno motivazioni di ordine etico che non vanno prese alla leggera. Mary Hendrix, direttrice del Children's Memorial e' convinta che quando una ricerca viene portata avanti grazie a fondi privati, tende a perdere la trasparenza propria del servizio pubblico: "Ogni motivo puo' essere valido per occultare certi risultati e l'impegno morale nei confronti degli utenti rischia di essere compromesso". La Hendrix e' arrivata a Chicago insieme ad una decina di colleghi della sua equipe, dopo una lunga esperienza alla University of Iowa. Quello Stato ha da poco approvato una legge che criminalizza la ricerca sulle cellule staminali embrionali e questo ha spinto il gruppo a lavorare altrove. La posizione della direttrice del Memorial non le impedisce comunque di cercare finanziamenti privati, ma la situazione legale in cui si trova attualmente rende la cosa molto piu' coerente. "E' frustrante sia per ricercatori veterani come me, sia per i nuovi arrivati, che pur di lavorare tendono ad accantonare la medicina rigenerativa come prospettiva futura. Questo penalizza non solo gli individui nella loro sfera professionale, ma l'intero campo della ricerca che e' obbligato a crescere altrove".
A Chicago per fortuna la situazione non e' delle peggiori: al Reproductive Genetics Institute sono state create 12 nuove linee di cellule embrionali portatrici di malattie come l'anemia falciforme, la talassemia, la distrofia muscolare. Le linee, create dal dott.Yuri Verlinsky sono essenziali per la ricerca, ma il loro utilizzo si limita alla lotta contro le malattie delle quali sono portatrici e nient'altro.
Kessler, il ricercatore della Northwestern, e' convinto che solo un'iniziativa pubblica di grandi proporzioni possa modificare lo stato di cose. "E' stata una sfortuna avere Bush come presidente. Ma puo' anche rappresentare un precedente storico e far capire al pubblico che le ideologie politiche non devono metter bocca nelle decisioni scientifiche".
 
 
 
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