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Tutti in Gb a curarci? Oltre alla libera circolazione dei pazienti occorre quella della scienza
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Articolo di Vincenzo Donvito
21 febbraio 2002 19:45
 
La Commissione Europea ha invitato gli Stati membri a investire in biotecnologie, in modo da porre anche un freno a quella migrazione di cervelli verso gli Usa che, nel settore, sta cominciando a farsi preoccupante, lasciandosi dietro anche il vuoto delle specifiche aziende che, non investendo, non fanno business come negli Usa, con tutto quello che questa mancanza si trascina dietro.
Un invito niente male, pur nella sua genericita', ma che crediamo restera' dov'e'. Come si fa ad investire nel settore se il supporto normativo e legislativo e' inesistente? Anche negli Usa e' stata data una stretta al settore, ma in quello pubblico, per cui il privato continua a marciare a grandi passi. Ma dove, come nella nostra Europa, ci sono vere e proprie assenze o divieti, cosa si puo' fare? Giustamente andarsene, con le dovute eccezioni, molte in fieri o potenziali o "di non chiusura", ma sempre li', con la sola eccezione della Svezia e della Gran Bretagna.
E per i potenziali pazienti? Aspettare di morire sapendo che poco piu' in la' c'e' la speranza? Forse no, e ce lo dice chi in Italia si e' dichiarato avversario all'uso delle cellule staminali embrionali, il ministro della Salute, Girolamo Sirchia: e' sfavillata nelle cronache una sua dichiarazione/intervista dove si e' anche azzardato nella data: nel 2005 potremo farci curare nell'ospedale d'Europa che riteniamo piu' consono alla nostra patologia! Un impeto di altruismo sanitario non-ideologico? Non crediamo. Piuttosto un gioco all'ingrosso, quello del nostro ministro, che forse non ha neanche preso in considerazione le "varianti impazzite", come quelle di cui ci occupiamo.
L'avevamo gia' sottolineato dopo l'incontro dei ministri della Sanita' dell'Ue, alcune settimane fa a Malaga: l'"Europa della Salute", della libera circolazione dei pazienti, ci dicono che e' alle porte, bene: andremo in Gran Bretagna a farci curare con l'uso delle cellule staminali embrionali. Cosa ne dice, signor ministro? Certamente la Sanita' britannica non e' messa bene, visto che manda in altri Paesi comunitari i suoi pazienti che altrimenti morirebbero in attesa del loro turno nelle interminabili liste d'attesa d'oltremanica. Ma di fronte al nulla, le liste d'attesa non spaventano; possono ammazzare prima che arrivi il proprio turno, e' vero. Ma qual'e' l'alternativa?
La situazione si fa difficile, perche' le porte in teoria potrebbero aprirsi, ma dietro c'e' l'affollamento di un sistema sanitario (quello britannico) che non dimostra dimestichezza nel rimediarvi, e che non avrebbe giovamento da un ulteriore affollamento. Per cui avremo un diritto senza la possibilita' di esercitarlo.
Contenti e mazziati!
Forse, oltre alla libera circolazione dei pazienti, perche' non diventi velleitaria, occorrerebbe una libera circolazione, nonche' una libera applicazione, della scienza.
 
 
 
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