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Staminali embrionali. Ricerca Usa fiaccata dalla corsa ai brevetti
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Articolo di Redazione
29 gennaio 2011 14:27
 
Le promettenti ricerche sulle cellule staminali embrionali sono frenate dalla corsa verso i brevetti, potenziale risorsa finanziaria. I ricercatori si danno da fare per acquisire la proprieta' intellettuale per ognuna delle proprie scoperte nella speranza che un giorno divenga di un certo valore commerciale. Ma questa sfrenata corsa impedisce spesso agli scienziati americani di fare ricerche perche' altre universita' o societa' private detengono gia' i diritti esclusivi.
“Siamo su un terreno minato e le prime vittime sono i malati”, dice Robert Lanza, responsabile scientifico dell'azienda bio-tecnologica Advanced Cell Technoloy (ACT).
Il laboratorio sta avviando il primo saggio clinico con derivati di cellule staminali embrionali umane per trattare la degenerazione maculare, principale causa della cecita' per le persone con piu' di 65 anni. L'Act e' la seconda azienda ad aver ottenuto il semaforo verte dalla Fda. Lo stesso Lanza e' stato coinvolto per uno studio contro il diabete: “quando ho cominciato a fare le ricerche con cellule staminali embrionali umane, non ho potuto. I diritti esclusivi su queste cellule erano stati acquistati dalla Geron, il nostro principale concorrente”.
Geron nel 2010 e' diventato il primo laboratorio ad avviare un saggio clinico con l'uso di cellule staminali embrionali umane.
Il dr Lanza precisa che la sua azienda intende restare nella gara, ne e' obbligata, anche dovendo dare battaglia sui diritti di proprieta' intellettuale.
E' raro che nella ricerca, in prima linea, emergano imprese private, perche' le scoperte mediche sono spesso sovvenzionate dai fondi federale dispensati alle universita' e aziende private attraverso l'Istituto nazionale della Sanita' (NIH). Questo e' dovuto in gran parte al divieto di utilizzare fondi pubblici per la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane decretato nel 2001 da George W. Bush per ragioni etiche e religiose.
Il suo successore, Barack Obama, ha tolto questo divieto nel 2009. Ma fino ad oggi nessun progetto finanziato dal NIH ha ottenuto lo status di saggio clinico.
“Siamo in una situazione in cui e' importante che la comunita' scientifica si faccia domande sull'impatto del diritto di proprieta' intellettuale e come la condivisione dei dati agisce sulla ricerca e le sue applicazioni ai trattamenti”, dice Debra Mathews dell'Universita' John Hopkins.
In Europa la legge vieta dal 2008 ai ricercatori di depositare brevetti sulle cellule staminali embrionali, si' da non ledere l'interesse pubblico.
Alcuni esperti ritengono che questa corsa in Usa alla protezione dei brevetti nel campo medico finira' per avvantaggiare altri Paesi come la Cina.
(AFP)
 
 
 
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