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Spagna. Le reazioni dei ricercatori alla legge sul trasferimento nucleare
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Articolo di Rosa a Marca
21 giugno 2007 14:51
 
"La legge dara' un'enorme tranquillita' ai ricercatori".
Gli studiosi spagnoli che lavorano in ambito delle cellule staminali hanno accolto con ottimismo l'approvazione della nuova legge che permettera' di lavorare entro "una cornice di garanzie", per loro e per i pazienti. Secondo Agustin Zapata, direttore del Banco Nacional de Lineas Celulares, la nuova norma e' "imprescindibile", tanto per chiarire e definire tutto quello che ha a che fare con la biomedicina, quanto per stimolare la ricerca in questo settore. "E' l'unica legge da molti anni concernente i temi della sperimentazione. E tratta di un tema molto importante, la biomedicina, che assorbe una grande percentuale della ricerca che si fa, non solo in Spagna, ma in tutto il mondo", sottolinea l'esperto. Con lui concordano Carlos Martinez, massimo responsabile del CSIC, e Pablo Menendez, direttore del Banco Andaluz de Celulas Madre, per i quali la legge "garantisce i diritti dei soggetti della sperimentazione e anche quelli dei ricercatori". "Dara' una tranquillita' enorme al ricercatore, ma anche al donatore, il quale sapra' in ogni momento che si sta rispettando la legalita'".
Secondo Carlos Martinez, il testo allinea la Spagna ad altri Paesi europei in materia di ricerca con cellule staminali, "e lo fa mediante criteri molto garantisti, che, per esempio, proibiscono tassativamente la creazione di embrioni a scopo scientifico". In effetti, Martinez ritiene che se anziche' chiamarsi clonazione terapeutica, la nuova tecnica autorizzata dalla legge fosse definita trasferimento nucleare, sparirebbero i dubbi e i timori legati alla parola clonazione. "Importante e' evitare fondamentalismi". Secondo quanto spiega Zapata, che ha partecipato all'elaborazione della normativa, "sebbene alcuni gruppi politici abbiano espresso alcune reticenze, questa e' una legge abbastanza condivisa e, soprattutto, molto dicussa". "E' una legge di garanzie che non obbliga niente. Ha un significato positivo e consentira', sotto controlli etici e giuridici, che la sperimentazione scientifica proceda e che chi desidera sperimentare possa farlo", aggiunge. Menendez nota che la nuova legislazione "promuovera' la ricerca scientifica nel nostro paese" e permettera' che la conoscenza e la scienza avanzino giacche'" la legge non e' statta fatta per un partito politico o un altro, bensi' per i ricercatori e la societa'".
Carlos Martinez evidenzia tre aree in cui la legge consentira' d'avanzare sul terreno della medicina rigenerativa. Da un lato, la differenziazione di cellule staminali produrra' tessuti e organi che il paziente necessita, senza rischio di rigetto ne' problemi di compatibilita', grazie all'attivazione di ovociti mediante trasferimento nucleare. Sebbene questo si', con cautela: "Stiamo solo iniziando a comprendere i meccanismi di questa differenziazione controllata e ci vorra' del tempo per poterla usare". In secondo luogo, ribadisce il progresso presentato appena una settimana fa, volto ad ottenere cellule staminali partendo da cellule della pelle, che Martinez considera "un progresso assolutamente straordinario". E sebbene per ora sia stato ottenuto solo sui topi, in seguito la legge permettera' di continuare a ricercare e a controllare i meccanismi di questo processo per cui, quando si potra' riprodurlo in esseri umani, lo si potra' fare in "condizioni d'assoluta sicurezza". Infine, il presidente del Consiglio spiega che il nuovo quadro legislativo permettera' di studiare il programma genetico di rigenerazione di tessuti del proprio organismo. Un meccanismo che l'essere umano ha perso, diversamente da altre specie (come le lucertole o le stelle marine) e che permetterebbe all'organismo di rigenerare, in situ e con i propri mezzi, tessuti e organi danneggiati. "Si tratta di concetti molto moderni", ammette, "che ancora dieci anni fa non sembrava potessimo riuscire a trattare". Agustin Zapata frena un po'. Benche' la legge situi la Spagna ai livelli di ricerca di Paesi come Svezia e Gran Bretagna, e' necessario che le sperimentazioni siano finanziate. "La legge dovra' essere accompagnata da denaro, denaro e denaro". E' fondamentale, sia per gli studi sulle cellule embrionali sia su quelle adulte. Importante e' proseguire, agevolare l'apertura di nuove vie e, quindi, i finanziamenti sono imprescindibili". A mo' di riassunto, il direttore della Banca andalusa di cellule staminali ribadisce che la nuova legge permettera' di articolare e ottimizzare tutti i mezzi di ricerca e, soprattutto, di favorire la ripresa dell'attivita' dei diversi lavori sulle cellule staminali. "Non si puo' porre un freno allo sviluppo. E' importante, perche' la ricchezza di un paese parte dalla scienza".
 
 
 
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