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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. I primi passi di Zapatero
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Articolo di Donatella Poretti
1 aprile 2004 19:38
 
Come promesso in campagna elettorale il Governo che si insediera' nei prossimi giorni al Palazzo della Moncloa, rivedra' la legge sulla riproduzione assistita, rendendola piu' flessibile e meno restrittiva.
''E' giunto il momento del rispetto radicale delle scelte sessuali di ciascun individuo, l'ora di una visione laica in cui nessuno impone le sue credenze, che sia in ambito scolastico, della ricerca o nell'ambito della societa'", ha cosi' ha riassunto Jose' Luis Rodriguez Zapatero, davanti al Comitato Federale del suo partito il 25 marzo, la scommessa del futuro Governo del Psoe per cambiare la societa' spagnola. Il leader socialista punta infatti su un approccio laico alle questioni della societa': unioni gay, politica attiva di promozione dell'uguaglianza di opportunita' fra i sessi, ricerca sugli embrioni congelati e clonazione terapeutica.
Due saranno i ministeri che saranno coinvolti dalle modifiche: quello della Sanita' e Consumo che verra' assunto da Elena Salgado, 55 anni ingegnere industriale ed economista, sara' la quinta donna ad occupare questo incarico; e quello per la Scienza e l'Istruzione, operando la fusione dei ministeri per la Scienza e la tecnologia e per l'Istruzione e la cultura, attualmente separati.
Il portavoce della Commissione parlamentare socialista per la Scienza Jaime Diez Lissavetzky, ha gia' assicurato che la clonazione terapeutica sara' un "argomento aperto" per evitare i contrasti che sono insorti tra Governi regionale e nazionale. "Vogliamo tornare ad una situazione che non sia restrittiva come quella disegnata dal Governo precedente. [.] elaborare una nuova Legge per la Riproduzione Assistita che permetta una risposta moderna e di qualita' ai problemi dell'infertilita' e che corregga le difficolta' introdotte dal Governo del Partito Popolare". Le modifiche che verranno apportate saranno: l'eliminazione del vincolo dei tre ovuli da fecondare e impiantare per ciclo di fecondazione in vitro, e la possibilita' di donare alla ricerca biomedica tutti gli embrioni sovrannumerari, e non solo quelli esistenti fino alla data di entrata in vigore della legge.
Ad assicurare che la legge sara' modificata e' stata anche Consuelo Rumi, responsabile per le politiche sociali del Psoe, che spiega: "questa nuova legge sara' moderna e di qualita', non sara' una legge che mettera' un punto finale e favorira' la ricerca avanzata con le cellule staminali".
A chiedere delle modifiche era perfino la Commissione Nazionale per la Riproduzione Assistita, che gia' aveva stilato una lista di eccezioni tali da rendere un "colabrodo" la legge. Lista di eccezioni chiesta dal ministero della Sanita', che poi aveva pero' giudicato eccessive, a rischio di rendere impraticabile la legge, comprendendo infatti praticamente tutti i problemi delle coppie sterili.
"La vittoria dei socialisti schiude agli scienziati una nuova era di speranza", ha affermato Joan Guinovart, firmatario del patto nazionale per la scienza e primo presidente della Confederazione delle societa' scientifiche spagnole, un nuovo ente che conta 20.000 membri.
Dall'Andalusia che tanto si e' battuta per la ricerca sugli embrioni sovrannumerari e che ha un contenzioso aperto con il Governo centrale per la legge regionale che aveva approvato scavalcando le disposizioni nazionali, arrivano le prime buone notizie e i primi riconoscimenti. La Junta andalusa e il prossimo Governo Zapatero si sono accordati per la creazione in Andalusia di un "grande centro nazionale di riferimento per la ricerca con le cellule staminali" che con grande probabilita' sara' a Siviglia, "rafforzando cosi' l'investimento realizzato dal Governo autonomo per lo sviluppo della ricerca biomedica, in particolare nel campo della terapia cellulare e della medicina rigenerativa". Lo scienziato Bernat Soria, ha precisato che sta lavorando su incarico della Junta per la creazione del futuro centro nazionale, che si andra' ad aggiungere a tutte le iniziative gia' intraprese dal Governo autonomo e che hanno fatto si' che l'Andalusia avesse "una posizione di leadership, sia in Spagna che nell'insieme dei Paesi europei". In particolare su questo la Junta sottolinea l'importanza di avere creato "l'unica Banca di Linee Cellulari del Paese e terzo nel mondo a carattere pubblico". Banca in grado di coltivare, differenziare e mantenere le linee di cellule staminali embrionali.
"La Spagna ha perso tre anni" nella ricerca con le cellule staminali a causa degli "ostacoli" frapposti dal Governo uscente, ha spiegato Rafael Sanchez Olmos, presidente della Fede, la Federazione dei diabetici spagnoli. Sanchez Olmos ha precisato di essere cosciente che le ricerche "non sono la panacea" e che e' difficile sapere quando si potranno fare dei progressi, ma "l'importante e' che si cominci quanto prima". "Prende il via una tappa molto interessante" per rendere possibile il progresso scientifico e avvicinarsi alla cura di alcune malattie.
 
 
 
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