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 U.E. - U.E. - E' solo una questione di tempo .
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Articolo di Pietro Yates Moretti
20 luglio 2006 18:54
 
Lo scorso 19 luglio il Senato italiano si e' espresso sulla ricerca con le cellule staminali embrionali. Dalle reazioni politiche dell'una e dell'altra parte si potrebbe evincere che si e' consumata una vittoria per i sostenitori della liberta' di ricerca. Apprezzamenti giungono dal centro-sinistra, anche da quella parte che ha sostenuto con forza il referendum contro la legge 40, mentre dal centro-destra sembra (quasi) unanime la condanna. Un Senato spaccato in due: 152 voti favorevoli, 150 contrari ed un astenuto.
Quasi in contemporanea al voto, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha posto il primo veto della sua amministrazione su una legge, anch'essa sulla ricerca con le staminali embrionali, approvata poche ore prima dal Senato americano. Rimane quindi in vigore quella legge del 2001 che limita il finanziamento federale a poche linee di cellule staminali embrionali ormai quasi inutilizzabili. Verrebbe da dire: liberta' di ricerca, Italia 1 - Usa 0.
Non proprio.

La legge voluta da Bush nel 2001, superata dal voto in Senato, riguarda solamente il finanziamento federale, ma non proibisce la ricerca con le cellule staminali embrionali, ne' i finanziamenti privati e statali. Sono gia' una dozzina gli Stati dell'Unione che finanziano questo tipo di ricerca, mentre piovono le donazioni da parte di privati facoltosi (ad esempio, i 100 milioni di dollari donati dal sindaco repubblicano di New York, Michael Bloomberg, o i recentissimi 500mila dollari del regista de "Il signore degli anelli" Peter Jackson). Oggi negli Usa vengono prodotte e utilizzate linee di cellule staminali derivate da embrioni sovrannumerari; ma per queste i ricercatori non possono accedere ai fondi federali per la ricerca.
Tutt'altra cosa e' la legge 40, che vieta la derivazione di cellule staminali da embrioni. Le linee di cellule staminali embrionali possono essere si' importate dall'estero, ma i centri di ricerca non possono permettersele: i finanziamenti pubblici, pur non essendo vietati non sono erogati, cosi' come per le donazioni private. Di fatto la ricerca con le cellule staminali embrionali in questo Paese e' marginalizzata se non addirittura messa all'indice.

E' solo una questione di tempo .
Da tempo sosteniamo che l'evoluzione del dibattito sulle staminali embrionali e' simile a quello che gli Stati Uniti hanno vissuto negli ultimi cinque anni. Repubblicani da una parte e democratici dall'altra, gli schieramenti si erano pigramente formati su quelli tradizionalmente "pro-choice" e "pro-life". Questo era possibile grazie al fatto che nel 2001 la ricerca con le staminali interessava poco il grande pubblico, nonche' i potenziali investitori. Oggi le cose sono diverse. L'elettorato e' molto piu' preparato ed interessato alla materia, tanto che la ricerca e' divenuta, insieme all'Iraq e all'economia, uno dei punti focali di ogni campagna elettorale. Con il 70% degli americani favorevoli alla ricerca con le cellule staminali embrionali, il Senato controllato dai repubblicani ha approvato la legge sul finanziamento federale con 63 voti favorevoli e 37 contrari. Con quattro voti in piu' si sarebbe raggiunta quella maggioranza qualificata dei due terzi che neanche Bush avrebbe potuto fermare con il suo veto.
La contrapposizione fra Repubblicani e Democratici di qualche anno fa e' lo specchio di cio' che accade oggi in Italia.
Come i Democratici americani di allora, il centro-sinistra di oggi e' timido -se non totalmente inefficace- nel sostenere le ragioni della liberta' di ricerca. Al proprio elettorato, poco coinvolto ed informato, si antepone la ragion di Stato, che include la volonta' di non far incazzare piu' di tanto le gerarchie ecclesiastiche. Tutto cio' ha prodotto una mozione al Senato in cui da una parte si sostiene la ricerca con le staminali ma si condanna la distruzione di embrioni, si sostiene la necessita' di non bloccare i finanziamenti Ue agli altri Paesi membri cercando di apparire come i difensori della vita dal concepimento alla morte naturale.
Dall'altra parte, come i Repubblicani americani di allora, il centro-destra ha formato un fronte compatto con lo scopo di presentarsi come rappresentante unico dei valori cattolici. Anche questa posizione e' fondata su un elettorato che ancora ignora la questione, o perlomeno la considera marginale. Fra qualche anno, quando le potenzialita' di questa ricerca saranno conosciute o anche realizzate, sara' difficile giustificare una posizione cosi' intransigente dinnanzi ai propri elettori, sia quelli malati ed i loro cari, sia quelli che potrebbero arricchirsi investendo nella biotecnologia. Allora, come gia' oltreoceano, assisteremo alle piu' virtuose delle piroette e inversioni di marcia da parte di chi oggi definisce "omicida" la ricerca con le staminali embrionali (apparentemente non e' ugualmente "omicida" lasciar deperire migliaia di embrioni in enormi congelatori, oltre alle speranze di decine di migliaia di malati).
L'informazione dei cittadini, quindi, e' la chiave di svolta per superare schieramenti che esistono per ben altre ragioni.

. molto tempo
Mentre scrivo, la pagina online del New York Times propone il voto del Senato ed il conseguente veto di Bush come notizia principale, seconda solamente alla vicenda mediorientale. Il sito del nostro maggiore quotidiano, il Corriere della Sera, offre un telegrafico lancio di agenzia sull'esito del voto, nascosto fra l'elenco delle notizie in fondo alla pagina. Sopra, in caratteri cubitali e con tanto di foto, troneggiano la testata di Zizou, il caldo che ogni estate ci sorprende (ma non dovrebbe semmai sorprenderci in inverno?), una canzone di Totti detto il "Pupone", Laura Chiatti che vuole invecchiare come la Bardot, la delocalizzazione degli spot pubblicitari alle modelle a scapito delle attrici.
Si', forse ci vorra' ancora molto tempo.....
 
 
 
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