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 PORTOGALLO - PORTOGALLO - Portogallo. Le anticipazioni e le precisazioni di una legge che rischia di proibire troppo
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Articolo di Donatella Poretti
1 aprile 2004 18:46
 
Mentre le scadenze di una legge si rimandano di 6 mesi in 6 mesi, e passano gli anni in attesa di una legislazione sulla fecondazione assistita, si susseguono anche le anticipazioni giornalistiche sul parere del Consiglio di Bioetica in materia. Un parere che non sara' vincolante ma solo consultivo, ma che sara' il primo documento in cui si daranno delle prime indicazioni su cosa si potra' fare e cosa no.
Il rischio che il Portogallo segua la via italiana e' molto elevato: essere un Paese in cui il carattere cattolico ha la sua rilevanza, e il cercare di avere una legge condivisa -troppo condivisa, anche da chi non ammette certe pratiche-, potrebbe far si' che dopo tanti anni in cui grazie all'assenza di una legge la pratica e' andata avanti in base ad autoregolamentazioni, si arrivi ad una legge manifesto in cui compaiono piu' divieti che altro. A merito dei portoghesi va pero' ricordato che per avere gia' scritto un testo troppo restrittivo nel 1999 l'allora presidente aveva apposto il veto, proprio per essere troppo limitativo.
Cosi' il quotidiano Jornal de Noticias aveva anticipato il parere del documento: praticamente una lista di restrizioni e di limiti sia sulle tecniche di fecondazione assistita, che sulla ricerca scientifica. Negativo infatti in tema di diagnosi pre-impianto, cosi' come nelle limitazioni alla possibilita' di fare ricorso a donatori di spermatozoi e ovociti esterni alla coppia, limitazioni anche alla produzione del numero e del congelamento di embrioni, che comunque in caso di mancato impianto avrebbero come unico loro destino quello della distruzione naturale, e non la possibilita' di essere destinati alla ricerca.
E come da prassi in queste circostanze, visto che il parere definitivo e' atteso per luglio, sono arrivate le precisazioni. A intervenire direttamente e' stata la presidente del Consiglio Paula Martinho da Silva, specialista in ginecologia della Facolta' di Medicina di Porto, che all'altro quotidiano Publico spiega come ancora non sia stata presa alcuna decisione, che i componenti del Consiglio sono 21 e hanno di conseguenza opinioni diverse tra loro, ma poi aggiunge che effettivamente "esiste un documento di lavoro, che verra' migliorato. Non e' definitivo e potrebbe essere completamente rivisto, oppure no. Siamo 21 persone, e' naturale che non abbiamo tutti la stessa posizione su di un tema cosi' delicato".
La Martinho da Silvia poi entra anche nelle questioni specifiche cercando di anticipare quello che e' l'attuale dibattito e le decisioni.
Sulla questione dell'eterologa ad esempio e del ricorso ad un donatore esterno alla coppia, la questione e' morale e non etica: "e' la morale di ciascuno, nessuno ha nulla a che fare. Non mi sembra che si debbano avere delle restrizioni".
La creazione degli embrioni sovrannumerari "deve essere evitata, ma ci sono situazioni in cui e' necessario che avvenga e perfino che venga fatta deliberatamente", mentre al congelamento degli embrioni e' preferito quello degli ovociti fecondati. Su tutto dovrebbe comunque esserci un parere di un'autorita' che potrebbe definire le anomalie, le malattie, e i casi particolari per cui la norma non venga rispettata, lasciando cosi' ampi margini di liberta'. "La legge deve definire principi e valori generici mentre la specificita' delle situazioni deve essere di competenza di un'alta autorita', capace di adattarsi all'evoluzione della conoscenza scientifica e perfino a decidere in maniera difforme dalla legge davanti a ciascun caso clinico".
La domanda e' se la ricerca con gli embrioni sovrannumerari congelati e gia' presenti in Portogallo resta aperta e senza risposta. Carolino Monteiro, genetista della facolta' di Farmacia di Lisbona, lancia un allarme: "se il Portogallo non si incammina per questa strada, perderemo il treno e in seguito soffriremo di due pregiudizi: quello che non avremo contribuito alla conoscenza e quello che, inevitabilmente, dovremo andare a comprare la conoscenza che gli altri producono. Nel giro dei prossimi dieci anni, quando ci saranno i trattamenti di medicina rigenerativa, noi andremo a comprarli all'estero?".

Il sito del Consiglio Nazionale di Etica per le Scienze della Vita:
www.cnecv.gov.pt
 
 
 
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