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 MESSICO - MESSICO - Messico. Voci per la clonazione terapeutica
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Articolo di Donatella Poretti
22 gennaio 2004 18:48
 
Dopo che la Camera lo scorso 2 dicembre ha votato contro la clonazione terapeutica, proseguono le prese di posizioni a favore della ricerca scientifica. E iniziano anche le prime "interpretazioni" della legge, che comunque ancora deve passare dal Senato. Sono infatti due i testi in questione: la Legge Generale della Salute e quella che regola il neo Istituto Nazionale di Genomica. Il divieto di lavorare con gli embrioni secondo alcuni si applicherebbe solo all'Istituto, e non sarebbe una proibizione generale. Va da se' che secondo questa ipotesi la ricerca nazionale subirebbe un duro colpo.
Il Consiglio Consultivo di Scienze della Repubblica, organo consulente del presidente messicano, si era pronunciato a favore della ricerca con le staminali e la clonazione terapeutica: "Esiste la fiducia nel mezzo scientifico internazionale che in un futuro vicino sara' possibile indirizzare la differenziazione delle cellule staminali verso qualsiasi tipo di cellula particolare. [.] In questo modo, una grande quantita' di cellule umane sarebbero disponibili per essere utilizzate come tessuto rigeneratore in diversi organi umani", spiegava in un documento inviato alla presidenza.
"In un Paese come il nostro non deve venire inibito lo sviluppo della scienza medica e della biotecnologia come risultato di legiferare in maniera imparziale e miope, senza considerare il potenziale straordinario di questi progressi", ha spiegato Francisco Bolivar Zapata, ricercatore dell'Istituto di Biotecnologia dell'Unam. "Si e' commesso lo stesso errore di due anni fa quando e' stato approvato l'articolo 420 ter del Codice Penale, che stabilisce carcere e sanzioni a chiunque trasporta, detiene o produca organismi geneticamente modificati. [.] Mentre l'Onu si e' dato un periodo di pausa per analizzare questa questione, i nostri legislatori sono stati precipitosi". Secondo Bolivar Zapata sarebbe utile che i parlamentari avessero un maggiore contatto con gli scienziati quando si trovano a legiferare su questioni che hanno a che fare con lo sviluppo scientifico e tecnologico della nazione.
"Si tratta di una posizione oscurantista che limita il progresso scientifico del Paese in un campo di grande importanza a livello internazionale", e' il parere del presidente della Societa' Messicana di Biochimica, Antonio Velasquez. "E' il riflesso dell'ignoranza dei gruppi parlamentari e dell'influenza dei gruppi religiosi piu' conservatori del Paese. [.] Si vuole censurare cio' che si deve fare o non fare in una ricerca scientifica senza nessun criterio scientifico".
"Forse verra' rivista in futuro la proibizione della clonazione terapeutica", dichiara Hugo Barrera, dell'Universita' Autonoma del Nuevo Leon. "Abbiamo cercato di chiarire e di informare i legislatori sull'enorme differenza tra la clonazione riproduttiva e quella terapeutica, ma non ci siamo riusciti".
A sperare sul futuro e' stato anche il direttore dell'Istituto di Matematica dell'Unam José Antonio de la Peña: "questo e' un errore che speriamo venga corretto dai deputati in futuro". De la Peña che e' anche il presidente dell'Accademia Messicana delle Scienze ha ricordato come per ironia della sorte proprio a Citta' del Messico lo scorso 4 dicembre 65 accademie delle scienze avessero sottoscritto un documento rivolto all'Onu in cui si chiedeva di distinguere chiaramente tra clonazione terapeutica e riproduttiva. Un evento avvenuto solo due giorni dopo che i legislatori messicani non aveva fatto alcuna distinzione in merito alla clonazione. "L'avere coinciso con altre 64 accademie delle scienze in questo incontro dimostra che sostenere la clonazione terapeutica non e' solo un'idea esotica, ma un'attenzione per la salute riconosciuta a livello mondiale".
A paventare una fuga di cervelli all'estero e' stata Marcia Muñoz, dell'Istituto di Ricerche Giuridiche dell'Unam e membro del Collegio di Bioetica. Avere mischiato la ricerca con le cellule staminali con la clonazione umana, vietando il tutto "suppongo per interessi politici", e' il problema. "Il problema e' che la gente tende a confondere le due cose , e per salvaguardare certi interessi e credenze e' stata messa la proibizione". "Il Messico ha una grande quantita' di talenti che stanno studiando fuori, pero' non potranno rientrare perche' la legislazione glielo impedira'".
 
 
 
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