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 MESSICO - MESSICO - Messico. Inserimento di cellule staminali contro l'insufficienza cardiaca
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Articolo di Rosa a Marca
7 giugno 2007 16:49
 
Un gruppo intedisciplinare di specialisti del Centro Medico Nacional Siglo XXI, dell'Instituto Mexicano del Seguro Social (IMSS), ha annunciato che iniziera' a realizzare impianti di cellule staminali nel cuore, quale "migliore alternativa" sperimentata a livello internazionale per elevare la qualita' della vita di milioni di persone sofferenti d'insufficienza cardiaca in fase terminale. La sua attivita' d'impianto di cellule staminali nel cuore, fa di IMSS il leader mondiale per numero di casi trattati, per migliorie apportate -pubblicati a livello internazionale- e per i piu' bassi tassi di mortalita' a lungo termine. Grazie al provato successo delle sue ricerche e della sua tecnica innovativa, l'equipe di specialisti lavora all'applicazione e al perfezionamento di cellule staminali nel fegato, nel rene, nel pancreas e nel cervello. Intanto, gruppi di esperti di vari Paesi guardano con molto interesse a questi ricercatori messicani, e sono desiderosi di copiare i loro metodi d'applicare poi a casa propria.
L'equipe di specialisti, impegnata da vent'anni in questa ricerca, ha chiarito che l'impianto cellulare autologo di cellule staminali, con tecniche d'inserimento multiplo nel cuore sofferente d'insufficienza terminale, consiste in un innovativo intervento chirurgico, sperimentato adeguatamente da tre anni su 82 pazienti, e approvato dalla Commissione Federale per la Protezione contro i Rischi sanitari (Cofepris) della Secretaria de Salud. Poiche' i risultati sono stati debitamente certificati su scala nazionale e internazionale, il prodotto di queste sperimentazioni costituisce un metodo sicuro, con le piu' basse cifre di mortalita' e anche il meno costoso per l'IMSS, che investe in media 300 mila pesos l'anno per ogni paziente colpito da insufficienza cardiaca terminale. L'equipe di medici, diretti da Ruben Arguero Sanchez, capo della Unidad Medica de Alta Especialidad del Hospital de Cardiologia del Centro Medico Nacional, ha ribadito che nel nosocomio sono curati, con questo metodo, gli 82 pazienti, la cui selezione, assistenza e controllo e' affidata ad esperti che applicano criteri molto rigidi. La tecnica: effettuata una rigorosa selezione del paziente, gli si estraggono cellule dal midollo osseo (le CD-34), e cio' avviene circa otto giorni prima dell'intervento chirurgico; durante l'operazione le cellule vengono iniettate direttamente nel cuore. Le cellule, note anche come stem cells o ematopoietiche multipotenti, grazie alla loro proprieta' d'informazione genetica favoriscono lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni, e sono capaci di trasformare il comportamento delle cellule malate e di migliorare il funzionamento del cuore. Nel corso della conferenza stampa, i medici hanno precisato che le cellule trattate e utilizzate negli interventi sono prese dal sangue dello stesso individuo, e sono totalmente differenti dalle cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale. "Le sten cells sono del midollo osseo, per cui contano su un'altra informazione, capacita' di differenziazione e transdifferenziazione. Esse non formano organi, come quelle del cordone ombelicale che hanno invece una funzione di totipotenzialita'", ha detto Arguero Sanchez.
Il Messico e' il secondo Paese al mondo per numero di persone obese, un problema causato principalmente da cattive abitudini alimentari e scarsa attivita' fisica, e le persone affette da insufficienza cardiaca sono due milioni. Arguero Sanchez ha precisato che il progetto illustrato si svolgera' nell'IMSS perche' quest'istituzione possiede tutte le infrastrutture adeguate a facilitare il lavoro di differenti gruppi di professionisti e la collaborazione con vari ospedali.

(Tratto da un articolo di Gabriel Leon Zaragoza pubblicato su Jornada online)
 
 
 
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