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 MESSICO - MESSICO - Messico. Approvata la legge dell'Inmegen, tolto il divieto per le staminali embrionali
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Articolo di Donatella Poretti
13 maggio 2004 19:17
 
Dopo il voto del Senato, che lo scorso 27 aprile aveva deciso di riaprire la porta alla ricerca scientifica con le staminali embrionali e alla clonazione terapeutica, anche la Camera dei Deputati ha deciso di tornare sui suoi passi. Cosi' prima la Commissione Salute, quindi l'aula il 29 aprile con 239 voti a favore, 140 contro e 31 astenuti e due ore di dibattito ha approvato il nuovo testo che da' il via libera alla creazione dell'Istituto Nazionale di Medicina Genomica (Inmegen), eliminando i divieti di ricerche sugli embrioni.
"L'Istituto Nazionale di Medicina Genomica avra' i seguenti compiti: realizzare studi e ricerche cliniche, epidemiologiche, sperimentali, di sviluppo tecnologico e di base nelle aree della sua specialita', per la comprensione, la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie, la riabilitazione di chi ne e' affetto, cosi' come per promuovere misure sanitarie". Ad essere stato eliminato e' stato il seguito dell'articolo che recitava "e in nessun caso potranno essere soggetti di ricerca le cellule staminali umane derivate da embrioni vivi o quelle ottenute per trapianto nucleare".
Nel corso di una seduta molto animata, tra grida e deputati in stato di estrema agitazione, i parlamentari del Pan (Partido Acción Nacional) sostenevano che eliminare il divieto esplicito di manipolare cellule staminali embrionali equivaleva a sostenere la creazione di persone vive da utilizzare come pezzi di ricambio. Per parte loro i deputati del Pri (Partido Rivolucionario Institucional) replicavano che Dio aveva dato agli uomini la liberta' per decidere e che i parlamentari del Pan non potevano imporre a tutti i messicani le loro obiezioni morali.
Nonostante l'aver tolto il divieto nella legge che crea l'Inmegen non sia l'equivalente di avere autorizzata e regolamentata la ricerca con le staminali embrionali, il dibattito e' accesissimo.
A cercare di raffreddarlo ci ha provato il segretario alla Salute Julio Frenk, che ha spiegato come l'Istituto Nazionale di Medicina Genomica e' nato per fare altre ricerche. "Io voglio ripetere ancora una volta, come abbiamo fatto lungo tutto il dibattito, che la medicina genica e' una cosa completamente differente dalla clonazione: la medicina genica non si basa sulla clonazione". E per evitare ulteriori possibilita' di interpretazioni ha anche aggiunto che i principi etici su cui si basa l'Istituto sono quelli che vedono la supremazia della vita rispetto alla ricerca scientifica.
"Da una parte alcuni legislatori giustificano la morte degli embrioni sostenendo che servira' per curare malattie o semplicemente negano che gli embrioni concepiti siano persone umane", ha commentato in una nota l'Associazione dei Medici Cattolici per avvertire sui pericoli delle nuove schiavitu' cui va incontro il Paese dopo l'approvazione del testo. "Dall'altra parte, scienziati ed esperti hanno spiegato ai legislatori che non e' necessario uccidere per ottenere le stesse cellule e difendono la vita fin dalle fasi iniziali". "A fronte di questo nuovo dibattito la Chiesa denuncia una nuova forma di razzismo, secondo la quale, la vita di alcuni messicani non sarebbe altro che un farmaco per gli altri. Basandosi sullo statuto biologico, legale e antropologico dell'embrione umano e sui principi fondamentali bioetici, scientifici e' illecito uccidere un innocente anche quando si cerca di fornire un beneficio alla societa'".
In Messico esistono tra i 40 e i 60 mila embrioni congelati, che secondo Pilar Calva devono essere protetti in maniera adeguata, il rischio e' la loro commercializzazione come materiale genetico per fini di ricerca. Lo specialista in medicina genomica dell'Universita' di Anahuac, componente dell'Associazione dei Medici Cattolici, ha precisato che questi embrioni devono venire tutti impiantati, anche se sono stati congelati da oltre 5 anni, visto che possono restare crioconservati fino a 10 anni senza alcun problema. Mentre l'unico rischio che corrono se non vengono impiantati in utero, e' che siano destinati alla ricerca.

Impostazione completamente diversa, e che per il momento e' risultata quella vincente, viste le modifiche legislative apportate, e' quella dell'Accademia Messicana delle Scienze (Amc), che raccoglie in tutto il Paese circa 1.700 ricercatori. "Festeggiamo l'atteggiamento dei legislatori messicani che hanno tenuto in conto le argomentazioni degli scienziati al momento di prendere una decisione", ha spiegato il presidente dell'Amc, Octavio Paredes Lopez.
Ricardo Tapia, ricercatore dell'Istituto di Fisiologia Cellulare dell'Unam, ha raccontato come "noi ci siamo riuniti diverse volte con i legislatori per spiegare loro le enormi differenze tra la clonazione riproduttiva e quella terapeutica, per questo noi ci congratuliamo per la posizione manifestata dalla maggioranza di senatori e deputati". Tapia, che e' il coordinatore della Rete di Medicina Genomica dell'Amc, ha precisato che l'Accademia si era precedentemente schierata a favore della clonazione terapeutica e contro quella riproduttiva. "Nessun ricercatore riconosciuto nel mondo, ne' in Messico, si propone di realizzare la clonazione riproduttiva, come e' stato fatto con la pecora Dolly. Invece, il potenziale delle cellule staminali e' molto grande".
"L'Accademia Messicana delle Scienze difendera' la liberta' di ricerca ed evitera' le proibizioni alla ricerca scientifica", ha aggiunto la segretaria allo Sviluppo Istituzionale dell'Unam Rosaura Ruiz. "E' fondamentale che in Messico venga fatta la ricerca sulla clonazione terapeutica".
 
 
 
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