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 U.E. - U.E. - L'Italia si e' rimessa in moto per guadagnare il terreno perduto
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Articolo di Vincenzo Donvito
22 luglio 2004 18:08
 
Se qualcuno, specialmente in Italia, pensava di aver messo una pietra sopra il problema cellule staminali embrionali, e' bene che si ricreda, perche' sta accadendo proprio il contrario. E, sia in termini di scienza che di politica, si sta procedendo a vele spiegate verso soluzioni positive per tutti coloro che hanno riposto speranza di vita in questo ambito della medicina rigenerativa.
Negli Usa il movimento di opposizione alla cristallizazione della ricerca stabilita dal presidente George W.Bush, e' in tumultuosa crescita con, come punto di riferimento, il referendum californiano del prossimo novembre. E che la questione non sia di poco conto, lo si e' evinto anche dalla recente decisione di Bush di finanziare l'istituzione di una banca nazionale di cellule staminali embrionali, quelle, come stabilisce la legge in vigore, preesistenti al blocco del 2001: forse il presidente ha pensato che dire solo dei "no" in materia, avrebbe potuto inimicargli anche quella parte di elettorato conservatore che non e' decisamente chiuso a questa ricerca.
In Francia e' stata approvata una legge che vieta tutto, ma che per cinque anni autorizza la ricerca embrionale, e dopo si vedra' cosa accadra'. Insomma, qualcosa per non stare solo alla finestra a guardare e, una volta che sembra che funzioni, non trovarsi completamente impreparati per montare sul carro. Considerato che questa legge e' stata approvata da un Parlamento con una maggioranza non decisamente propensa a questa ricerca, forse e' il massimo che potevamo aspettarci . anzi, diciamo che ha dell'incredibile. In termini di diritto e' un po' una mostruosita' (lo vieto, ma lo autorizzo ..), ma per noi che abbiamo un certo convincimento sulla potenzialita' dei risultati di questa ricerca, ci attendiamo che domani anche il diritto non potra' che adeguarsi alla scienza.
In Spagna, col nuovo Governo che aveva parlato molto chiaro in materia gia' durante la campagna elettorale, sono partiti i finanziamenti nazionali alle Comunidad che avevano gia' deciso di fare per conto proprio in materia.
In Gran Bretagna dove tutto e' gia' partito, non smettono di stupirci in tema di Diritto in assoluto e di diritti degli amministrati. In questo senso leggiamo l'autorizzazione alla diagnosi e all'intervento pre-impianto per consentire la nascita di un bimbo che sia sicuro donatore di cellule staminali compatibili per il fratellino malato.
Da noi, con l'ingresso ufficiale nell'iniziativa referendaria dei Radicali, di grandi organizzazioni politiche e sindacali, e' altamente probabile che le firme necessarie ai referendum (abrogativi in toto o parziali) si raggiungeranno. E quindi il dibattito sara' tutt'altro che ai livelli del nostro Notiziario o dei soliti addetti ai lavori (com'e' stato prima e dopo la legge approvata). Va riconosciuto: lo si deve alla tenacia dei Radicali che, pur in splendido isolamento, hanno voluto cominciare la raccolta delle firme. Noi, come abbiamo detto anche altre volte, abbiamo piu' di una perplessita' sullo strumento referendario cosi' com'e' oggi (accettazione del quesito da parte della Corte Costituzionale solo dopo la raccolta delle firme, e validita' della consultazione solo se si reca a votare il 50% + 1 degli aventi diritto), ma sicuramente invitiamo ad andare a firmare e, allo stato, ci interessa molto il dibattito che si sta aprendo e sviluppando, portando nelle case di chiunque una materia come la ricerca con le cellule staminali embrionali che, solo fino a poco tempo fa, quando se ne pronunciavamo le parole, si veniva guardati come marziani. Siccome crediamo che l'informazione e' il deterrente maggiore in ogni ambito, e' probabile che i prossimi mesi (pur se il nostro ambito e' solo una parte della iniziativa referendaria in corso) saranno molti di piu' gli italiani che capiranno di cosa parliamo, di cosa informiamo, e potranno decidere di conseguenza.
 
 
 
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