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 ITALIA - ITALIA - Italia. Comitati e parlamentari in difesa della legge etica, o per piccole modifiche
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Articolo di Donatella Poretti
30 settembre 2004 19:58
 
Mentre sono state consegnate in Cassazione le firme necessarie per la convocazione del referendum per abrogare la legge 40/2004 sulla fecondazione assistita, muovono i primi passi i difensori della legge dando alla vita due comitati per il no al referendum. Simili le motivazioni e simili le argomentazioni: no al far west e all'eugenetica, si' alla difesa di una legge etica che salvaguarda l'embrione. Identico anche l'esempio dello sconfinamento etico con la legge olandese sull'eutanasia.
Il primo comitato contro il referendum nasce a Firenze su iniziativa di un deputato di Alleanza Nazionale, Riccardo Migliori. L'obiettivo e' raccogliere adesioni per "attuare una corretta informazione che contrasti a tagliola incrociata di false notizie sul tema messa in piedi da varie forze politiche in modo trasversale". "La legge 40/2004 ha fatto chiarezza in un far west senza regole dove prima fecondazione eterologa, pratiche eugenetiche di stampo nazista, superstizioni scientifiche la facevano da padrone senza rispettare nessun limite etico-morale", ha affermato Migliori dando il via al comitato che e' aperto alla societa' civile, e non solo alla politica. "Questa legge da' garanzie di eticita' e non puo' essere rivista furbescamente o abrogata con il referendum perche' l'embrione e' una vita umana e come tale va protetto. Il vero oscurantismo e' di chi pensa che non ci debbano essere limiti morali, i quali vengono spostati sempre piu' in avanti".
Il secondo comitato nasce per volonta' di Alleanza Federalista e del suo segretario Giacomo Chiappori, che spiega come: "E' evidente che i promotori dell'iniziativa referendaria hanno un duplice obiettivo: quello di dividere il Paese su un tema enfatizzato per abrogare una legge chiara e tesa a difendere la vita anche degli embrioni che ne sono la prima espressione, e quello di farla modificare svuotandola di contenuto". "Ci si deve attivare da subito per contrastare le false notizie costruite da varie forze politiche, che hanno torbidi interessi, come la liberalizzazione delle droghe e le farneticanti ambizioni scientifiche che pretendono di costruire esseri umani in laboratorio". "Le legge 40 protegge da aggressioni ed usi impropri l'embrione, che e' la prima espressione della vita umana e chiude la strada ad un possibile piano inclinato che conduce verso la selezione della razza agognata dal nazismo; si deve spiegare che la morale deve porre limiti a pratiche scientifiche che non conoscono limiti e giungono sino agli estremismi, come in Olanda, dove si autorizza la soppressione dei bambini incurabili sino all'eta' di dodici anni".

Contemporaneamente si lavora in Parlamento per scongiurare il voto modificando la legge prima. Il lavorio era partito con il presidente della Commissione Sanita' in Senato, il forzista Antonio Tomassini, gia' aluglio, ma ora si aggiungono Giuliano Amato, l'Udc e la ministra per le Pari Opportunita' Stefania Prestigiacomo. Mentre il dottor Sottile cerca un compromesso con la Margherita e con i cattolici del centro sinistra, quelli del centro destra si affidano alla parlamentare Dorina Bianchi dell'Udc, relatrice della legge quando muoveva i primi passi alla Camera, che in particolare chiede al ministro della Salute, Girolamo Sirchia, di rivedere le linee guida, in particolare revocare il divieto della diagnosi preimpianto sugli embrioni, che non era previsto ed e' stato aggiunto dopo. Un altro punto su cui si lavora e' la possibilita' di far accedere alle tecniche di fecondazione in vitro le coppie portatrici di malattie genetiche, come la talassemia, e quella di aggirare il divieto di crioconservazione degli embrioni ammettendo la possibilita' di congelare gli ootidi (ovuli appena fecondati).
Se la ministra Prestigiacomo vede queste operazioni di buon occhio, evitare il referendum significa, infatti, evitare una spaccatura nel Paese, Lanfranco Turci, tesoriere del Comitato Promotore Referendum e parlamentare dei Ds, si limita a dire che "temi come la fecondazione assistita vanno lasciati ai cittadini" e Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani, taglia secco: "un'operazione di palazzo contraria alla volonta' popolare. Ci opporremo in ogni modo".
Per Antonio Di Pietro "C'e' il rischio che una volta che siano state raccolte le firme, tentino con una leggina ad hoc di fare modifiche su un paio di punti, in modo da evitare l'intervento della Corte Costituzionale". "A me pare che possa servire solo una modifica radicale", riassumibile in tre punti: "1) si' alla fecondazione eterologa, 2) possibilita' di poter analizzare gli ovuli prima in modo da capire se ce ne siano di malati, 3) la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali".

Linea dura in difesa della legge da parte di Carolina Lussana, responsabile Giustizia della Lega Nord: "Abbiamo sempre sostenuto lo strumento referendario anche quando, come in questo caso, si vuole abrogare la legge sulla fecondazione, provvedimento in cui crediamo e che abbiamo voluto con convinzione". "Se ci saranno le firme sufficienti, il referendum si fara'. Non abbiamo nessun problema nostro compito sara' quello di far capire bene alla gente la legge per non dare spazio alle mistificazioni e alle falsita". "Abbiamo approvato in Parlamento un provvedimento necessario che pone fine al far west che ha imperversato nei laboratori. E' una legge rigida ne' poteva essere diversamente visto che serve a difendere la vita fin dal suo inizio". "Negli ultimi tempi la stampa ha enfatizzato alcuni casi, certamente dolorosi, sulle problematiche legate alle analisi pre-impianto che sono vietate dalla legge sappiamo che sono storie di sofferenza ma come facciamo per legge a determinare il discrimine tra quando permettere la diagnosi preimpianto e quando no? Riteniamo che in questo modo apriremmo solo la strada a ragionamenti pericolosi e derive sperimentali non controllabili come la clonazione umana o l'eugenetica". "Infine, permettere l'analisi preimpianto creerebbe anche delle problematiche di tipo etico morale, penso alla difficolta' nell'individuare un elenco di malattie che consentirebbero la soppressione dell'embrione, e delle disparita' con le coppie che hanno un figlio naturalmente che vengono a conoscenza di eventuali malformazioni gravi o malattie solo attraverso esami particolari come l'amniocentesi".

Mentre anche il prof. Angelo Vescovi, co-direttore dell'Istituto per la ricerca sulle cellule staminali Dibit dell'ospedale San Raffaele di Milano, si schiera per la difesa della legge 40. In una intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo spiega che pur non essendo una legge perfetta "abrogarla e' improponibile". E dopo avere spiegato che se potrebbe essere migliorata almeno nel divieto di eterologa, si dice "contrario all'abolizione di una normativa che ha messo fine al vero far west". "Mi piace sottolineare una cosa in particolare: questa legge riguarda la fecondazione assistita non l'utilizzo delle cellule staminali, anche se puo' avere una certa conseguenza: questa legge regolamenta la fecondazione non ha nulla a che fare con le cellule. Dire questo significa fare terrorismo psicologico e si fa disinformazione. E' importante informare il pubblico sulle cose non alimentare lo scontro e gli estremismi".
Immaginiamo che il prof. Vescovi si riferisse alle cellule staminali adulte, sui cui effettivamente la legge 40 non dice nulla. Cosa diversa, invece, e' per quanto riguarda le cellule staminali di origine embrionale su cui la legge 40 interviene pesantemente, come siamo certi il prof. Vescovi sa bene.

A cercare di trovare un "compromesso" embriologi e genetisti, estensori della bozza di documento tecnico che identifica nello zigote l'inizio del nuovo individuo, sono stati ascoltati dal Comitato nazionale di bioetica (Cnb). Gli esperti hanno presentato un documento che si pone come una possibile "mediazione" per i punti piu' caldi e dibattuti della legge 40 sulla procreazione, a partire dal divieto di congelamento dell'embrione. Gli esperti hanno fissato un termine indicativo per "l'inizio del nuovo individuo": lo zigote, che si forma a 30-40 ore dall'entrata dello spermatozoo nell'ovocita ed in cui gli assetti cromosomici paterni e materni si congiungono e, sommandosi, danno luogo ad un nuovo genoma. Fino alla formazione dello zigote, vale a dire in quella fase in cui l'ovocita e' in fase di fecondazione, non si puo' parlare, secondo gli esperti, di individuo. Potrebbe trattarsi, secondo gli esperti, di un terreno di mediazione per possibili integrazioni alla legge 40 che prevede la possibilita' di congelamento dell'ootide, stadio, che precede lo zigote, in cui l'ovocita presenta ancora i due pronuclei paterno e materno. L'intento del documento e' quello di sfruttare la mancanza di riferimenti, ne' nella legge ne' nelle linee guida, alla possibilità di crioconservazione di realta' biologiche diverse da quelle dell'oocita (il cui congelamento e' ammesso) e dall'embrione (il cui congelamento e' vietato). Tra i primi firmatari il genetista Antonino Forabosco, dell'Universita' di Modena e l'embriologo Paolo Carinci, dell'Universita' di Bologna, ma e' appoggiato anche dal ginecologo Carlo Flamigni. "La transizione ovocita-embrione -si legge nella bozza di documento- risulta da una successione di eventi che si susseguono nel tempo... In tale transizione un evento peculiare sul quale basare la criticita' del passaggio generazionale, e quindi l'inizio di un nuovo essere umano, e' rappresentato dalla costituzione del nuovo assetto cromosomico diploide (con 46 cromosomi), proprio della specie umana e dal successivo inizio della segmentazione". Quindi secondo gli esperti la fecondazione "non e' un evento "istantaneo" e anche a volerlo considerare solo dal punto di vista cellulare piu' restrittivo, consiste di un processo" che "termina molte ore dopo la fusione dei due gameti, con la formazione dello zigote". Viceversa l'ootide, "l'oocita a due pronuclei", non sarebbe considerabile un embrione.
 
 
 
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