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 GERMANIA - GERMANIA - Germania. La ministra della Giustizia rimescola le carte in tema di embrioni
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Articolo di Rosa a Marca
13 novembre 2003 14:20
 
Com'era prevedibile, non e' passata sotto silenzio l'esternazione di Brigitte Zypries. ministra della Giustizia, dopo che ha affermato che l'embrione in provetta non ha piena dignita' umana fintanto che non sia impiantato nell'utero. Scontate le reazione negative dei partiti conservatori, dei Verdi e degli ambienti religiosi, meritano invece attenzione i commenti del presidente della Societa' tedesca per la ricerca (DFG), Ernst-Ludwig Winnacker, e del presidente del Comitato etico nazionale, Spiros Simitis. Il primo ha osservato che, pur non ritenendo indispensabile l'immediata modifica della legge sulle cellule staminali, essa non e' una legge valida per l'eternita', e ha aggiunto che il concetto espresso dalla ministra Zypries non gli appare come una breccia nella diga da cui far passare qualsivoglia arbitrio. Anche Spiros Simitis giudica positivamente il riaprirsi del dibattito sulla tutela dell'embrione e delle cellule staminali poiche' e' bene che la politica continui a confrontarsi con i nuovi sviluppi della tecnologia genetica.
E la comunita' scientifica tedesca? Plaude all'apertura della signora Zypries. Anche perche' molti biologi fanno fatica a comprendere come mai un embrione in provetta debba godere di maggiore tutela costituzionale di un altro cui la spirale impedisca l'annidamento nell'utero o di quell'altro destinato ad essere distrutto dalla "pillola del giorno dopo". Nessun biologo tedesco impegnato nella ricerca con le cellule staminali e' soddisfatto della legge cosi' com'e', criticabile per almeno quattro aspetti:
- le linee staminali prodotte prima della data fatidica del primo gennaio 2002, con il passare del tempo perdono di qualita'
- la legge punisce severamente determinate collaborazioni con colleghi di altri Paesi
- le norme restrittive scoraggiano il costituirsi di gruppi di ricerca sulle staminali
- le aziende biotecnologiche non possono trarre profitti diretti dalla ricerca con le staminali umane.
Oliver Bruestle, il primo ricercatore tedesco ad avere ottenuto delle cellule staminali importate da Israele la vede cosi': "Per una ricerca di base l'attuale legge puo' anche bastare. Ma come faremo quando fra sei mesi o un anno si presenteranno nuovi progetti che richiedono la collaborazione di colleghi stranieri?" .
Il grosso problema e' che le cellule staminali autorizzate da questa legge sono inadatte per essere trasferite nell'organismo umano giacche' le linee da cui provengono sono state coltivate con l'aiuto di cellule animali. "Cio' significa che potrebbero anche contenere virus di topo", spiega il biologo Juergen Hescheler.
Come si vede, la situazione non e' delle migliori. Pero' qualcosa si e' messo in moto. L'intervento della ministra della Giustizia e' visto da piu' parti come un ballon d'essai e un aiuto al cancelliere Gerhard Schroeder che e' favorevole alla clonazione terapeutica. Inoltre, alla fine dell'anno il Governo dovra' presentare al Parlamento un primo bilancio della legge sulle cellule staminali. Se il rapporto, elaborato dall'Istituto Robert Koch, dovesse riflettere l'insoddisfazione dei ricercatori, il criterio enunciato dalla signora Zypries potrebbe accelerare una revisione della legge in senso meno restrittivo.
Forse una riforma e' davvero piu' vicina.
 
 
 
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