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Germania. Importante riconoscimento allo scienziato britannico Ian Wilmut, "padre" della pecora Dolly
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Articolo di Rosa a Marca
17 marzo 2005 17:37
 
Il 14 marzo, nella Paulskirche di Francoforte, Ian Wilmut e' stato insignito del prestigioso riconoscimento scientifico intitolato a Paul Ehrlich e Ludwig Darmstaedter. Il fisiologo scozzese ha ottenuto il premio dotato di centomila euro, per gli esperimenti che nel 1996 portarono alla clonazione del primo mammifero. Mentre si svolgeva la cerimonia, all'esterno alcune decine di dimostranti, con indosso maschere di pecora e camici bianchi, protestavano contro di lui e contro la clonazione. All'interno, il virologo Bernhard Fleckenstein spiegava che Wilmut "ha messo in moto una rivoluzione scientifica che cambiera' alla base la futura biomedicina".
Pochi giorni prima, il ricercatore aveva rilasciato ad Anke Fossgreen del quotidiano bavarese Sueddeutsche Zeitung , un'intervista in cui trattava anche del suo nuovo progetto: la clonazione di cellule nervose umane, al fine di comprendere meglio la natura della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Per questa sua sperimentazione presso l'Istituto Roslin di Edimburgo, Wilmut ha da poco ottenuto la prima autorizzazione dal suo Paese, fatto impensabile in Germania dove la clonazione di cellule umane e' proibita.

La licenza che Le e' stata concessa per clonare cellule umane e' limitata a un anno. Non e' troppo poco per gli esperimenti che intende compiere?
"Sicuramente. Ma spero che sara' prorogata. Anche perche' e' una prassi che vale per chiunque, non solo per chi come noi programma il trasferimento nucleare."
Ritiene che il metodo sia gia' a buon punto? Finora c'e' stato un solo caso riuscito di clonazione di cellule umane, quello dei ricercatori sudcoreani diretti da Woo Suk Hwang., un anno fa.
"Abbiamo molte esperienze di trasferimento nucleare, ma non con cellule umane. Percio' in aprile andro' in Corea del Sud da quei ricercatori, un team che per altro conosco da anni. Spero di avere consigli da loro e di approfittare della loro esperienza."
I suoi colleghi sudcoreani hanno potuto operare in condizioni piu' favorevoli.
"E' vero. Gli ovociti su cui hanno lavorato erano qualitativamente migliori, e cio' ha fatto si' che la possibilita' di ricavare cellule staminali fosse molto alta. Noi non ci troviamo in queste condizioni, pero' da qualche parte dobbiamo pur cominciare!. Quindi, per prima cosa cercheremo di migliorare l'efficienza."
Malgrado lavorasse su 242 ovociti, Woo Suk Hwang ha ricavato un'unica linea clonata di cellule staminali. Voi, quanti ovuli avrete a disposizione?
"Non lo sappiamo ancora; non siamo in grado di valutare quante donatrici saranno disposte a cedere alla scienza gli ovuli eccedenti dalla fecondazione assistita. I nostri esperimenti dipenderanno dal numero di ovuli disponibili."
Che cosa ha appreso dagli esperimento con Dolly? Era diversa dalle pecore normali?
"Non lo sappiamo. Pero' le cellule di Dolly erano singolari. Per eta' erano simili alla cellula adulta da cui proveniva."
Allora, due anni fa Dolly e' morta per cause legate all'invecchiamento malgrado fosse ancora giovane?
"L'autopsia ha stabilito che Dolly si e' ammalata di un tumore ai polmoni causato da virus. Per questo siamo stati costretti a sopprimerla."
Come mai non ha piu' provato a clonare altre pecore per scoprire se potessero essere normali o no?
"Il nostro esperimento era limitato a Dolly. Non sarebbe stato conveniente spendere migliaia di euro soltanto per imparare qualcosa di piu' sull'efficienza di quella sperimentazione. Noi volevamo proseguire, e usare quel metodo per attivare modificazioni genetiche negli animali. Cosa che abbiamo fatto."
In effetti e' nata una pecora di nome Polly, il cui latte doveva produrre un coagulante del sangue umano.
"Si'. Ma non e' nata come Dolly da una cellula adulta, bensi' da una cellula fetale. Ad ogni modo noi abbiamo accumulato altre esperienze con la stessa tecnica."
Esperimenti che avete condotto con la societa' PPL Therapeutics. E avevano il sapore del successo. Purtroppo la societa' e' fallita e la licenza su Dolly e' stata venduta. Perche' non e' proseguito un filone di ricerca cosi' promettente?
"Ha a che vedere con i problemi della clonazione. Alcuni animali clonati erano malformati; certe madri in affitto degli animali clonati hanno avuto una gravidanza difficile."
Accanto al progetto di clonare cellule umane, Lei lavora sui topi e non piu' sui mammiferi. Significa forse che la tecnica della clonazione non funziona quanto ci si aspettasse?
"Ci sono applicazioni eccellenti di questa tecnica. Il trasferimento nucleare e' stato utilizzato per esempio da James Robl dell'azienda Hematech di Westport (Usa). Con quel metodo egli ha clonato delle mucche nel cui latte si formano anticorpi umani. Un progetto che era anche nelle nostre intenzioni, purtroppo non ce lo siamo potuti permettere. E' cosi' che funziona il mercato. Ora io studio altre cose."
Le conferiscono il premio Paul Ehrlich per il metodo di clonazione con cui e' stata "creata" Dolly, mentre la sua nuova ricerca, quella di clonare cellule umane, e' proibita in Germania. Come giudica le severe legislazioni di molti Paesi europei?
"Naturalmente ho rispetto per le leggi degli altri Stati. E posso anche capire che a qualcuno certi progetti appaiano inopportuni. Non cerco d'influenzare la politica, ma il premio mi da' l'occasione per spiegare che cosa stiamo facendo e perche' pensiamo che la nostra ricerca sia importante."
Lei e' sempre stato molto deciso nel respingere la clonazione umana. Ora pero' la Sua sperimentazione sembra andare in quella direzione. Non e' un progetto rischioso il Suo?
"Penso che molte delle nuove tecnologie contengano in se' un beneficio e un rischio. Percio' e' importante non abusarne. E sono molto dispiaciuto, per esempio, che in Usa non esista una legge che vieti la clonazione umana."
In Germania c'e' stato il caso un po' equivoco di uno studioso della clonazione, il quale si e' attribuito le conoscenze tecniche della clonazione cellulare animale e i risultati del suo lavoro li ha pubblicati insieme a Panayiotis Zavos, noto per la sua intenzione di clonare esseri umani. Cosa possono fare i ricercatori perche' di queste tecniche non si approprino le persone sbagliate?
"Sono dell'idea che, nonostante tutto, sia un bene se le informazioni diventino accessibili a tutti. E se qualcuno pensasse davvero di clonare un essere umano, lo si saprebbe subito; il solo fatto di disporre del numero sufficiente di ovuli non potrebbe essere occultato. Se poi nel frattempo un buon numero di ricercatori riuscisse a padroneggiare la tecnica del trasferimento nucleare, nessun problema: ci conosciamo tutti e non ci vorrebbe molto per capire cosa sta succedendo."
 
 
 
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