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 GERMANIA - GERMANIA - Germania. Caute aperture e ballon d'essai per una nuova legge sulle cellule staminali
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Articolo di Rosa a Marca
14 aprile 2005 20:02
 
Il silenzio e' rotto. Se all'inizio erano stati solo i ricercatori a pronunciarsi in modo forte e chiaro, da qualche tempo ci sono alcuni politici, soprattutto della Spd, che avanzano prudentemente l'idea di una revisione della legge sulle cellule staminali varata appena tre anni fa. Per alcuni mesi il Governo ha taciuto. Ne' il cancelliere Gerhard Schroeder ne' il ministro dell'Economia Wolfgang Clement avevano ripreso l'argomento, loro che considerano questo ramo della ricerca una promettente opzione terapeutica per il futuro, a differenza di chi la vede come mero strumento di distruzione di embrioni umani. Per un po', dunque, lo spinoso problema era stato accantonato per il sollievo di molti.
Ma, al convegno Biopolitica e Medicina Rigenerativa, organizzato la settimana scorsa a Berlino dalla Fondazione Friedrich Ebert e dal Max-Delbrueck-Centrum (MDC), si e' capito che la legge attuale non potra' reggere a lungo. La stessa ministra per la Ricerca Edelgard Bulmahn ha sostenuto che una nuova legge non e' da escludere, anche se sara' necessario farla precedere da un nuovo dibattito. Persino il Segretario di Stato Wolf-Michael Catenhusen, finora piuttosto contrario, ha ammesso che si dovra' ridiscuterne, al piu' tardi quando si profilasse l'eventualita' di un'applicazione clinica della ricerca. Da parte sua, il cancelliere Schroeder era tornato a farsi sentire il 17 marzo in difesa della clonazione terapeutica.
In effetti, la calma dei mesi scorsi era solo apparente. Appena varata la legge che autorizza i biologi tedeschi a lavorare esclusivamente su cellule embrionali importate e reperite prima del primo gennaio 2002, questi dissero subito che non sarebbero state sufficienti. In piu' segnalarono una bizzarria della legge, per cui se uno di loro partecipasse a un progetto internazionale in cui si utilizzano delle staminali embrionali piu' recenti, ebbene dovrebbe essere punito anche se personalmente non lavorasse con quelle cellule. Soltanto Maria Boehmer della CDU, coautrice della legge si ostina a rivendicarne i meriti. Contraddetta pero' da Walter Birchmeier dello MCD, secondo cui con questa legge i problemi non possono che aumentare. "Da circa due mesi sappiamo che le linee di cellule staminali ricavate prima della data stabilita contengono proteine animali". Un motivo in piu', dunque, per prevedere una modifica.
Nel frattempo, l'Unione Europea puo' contare su una crescente liberalizzazione in questa materia. "La tendenza e' evidente", ha spiegato Octavio Quintana Trias, a capo della Direzione generale per la Ricerca della Commissione Europea. "Ancora cinque anni fa la maggioranza dei Paesi era contraria alla ricerca con le cellule staminali embrionali". Adesso e' la Germania ad essere tra i Paesi piu' conservatori, superata anche dalla cattolica Spagna, che invece ha dimostrato grande apertura. "E' da tempo che siamo isolati", commenta Anna Wobus, la biologa che all'Istituto IPK di Gatersleben lavora soltanto con le staminali adulte. E comunque la speranza iniziale, ossia che le staminali adulte potessero diventare versatili quanto le embrionali, non ha retto alla prova dei fatti. Ha poi aggiunto: "Con le linee di cellule oggi disponibili si puo' fare una buona ricerca di base. Ma per una terapia occorrono linee nuove". Un'eventualita' che, per il giurista Hans-Georg Dederer dell'Universita' di Bonn e' possibile gia' oggi. "La ratio di questa legge, ossia che dalla Germania non debba partire nessun impulso a uccidere embrioni, rimane in piedi anche spostando quella scadenza". Infine, un incoraggiamento ai parlamentari e' venuto dal presidente del Comitato Etico Nazionale, Spiros Simitis. "Quando si legifera su materie soggette a rapida evoluzione, bisogna sapere che c'e' un momento in cui quel testo sara' obsoleto". E, dopo aver ha citato l'esempio della Sunset Legislation degli Stati Uniti, ossia leggi concepite solo per pochi anni, ha concluso: "L'Imperatore Giustiniano o Napoleone potevano ancora pensare di emanare delle leggi valide per sempre. Ma quei tempi sono ormai tramontati da un pezzo".
 
 
 
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