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 GERMANIA - GERMANIA - Germania. Un buco nella rete della ricerca con le cellule staminali
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Articolo di Rosa a Marca
13 ottobre 2005 15:25
 
In poco tempo la sperimentazione con le cellule staminali ha costituito una fitta rete intercontinentale di gruppi di ricerca che collaborano tra loro. Sulla carta, gli istituti tedeschi sarebbero tuttora importanti attori del progetto chiamato medicina riproduttiva. Ma proprio da questi protagonisti si alzano sempre piu' spesso voci preoccupate, anzi di disappunto, per il rischio di restare isolati nello scenario mondiale. Un disagio apparso evidente nel recentissimo incontro di lavoro all'Istituto di ricerca Ruhr per la politica dell'innovazione, presso l'Universita' di Bochum. Titolo: "Transnazionalizzazione della ricerca con le cellule staminali".
I tempi della diplomazia che hanno caratterizzato i primi anni di vigenza della legge sulle staminali sembrano ormai tramontati. La condizione dettata dalla legge, ossia che i ricercatori possano lavorare solo su cellule staminali embrionali prodotte prima del primo gennaio 2002, appare superata a molti. E persino alla ministra della Ricerca Edelgard Bulmahn, che recentemente si e' espressa in tal senso. Per non parlare di una delle pioniere in questo campo, l'esperta Anna Wobus, paladina della necessita' di modificare la regola sulla data di riferimento. Servirebbero scadenze piu' "flessibili" o "prorogabili", precisa. L'argomento, tante volte ribadito, secondo cui le "vecchie" linee cellulari consentirebbero comunque una ricerca di base e' gia' stato archiviato da ricercatori come Wobus o il suo collega Juergen Hescheler. Il traguardo di una ricerca "orientata alla terapia" e' stato raggiunto, sostengono. Hescheler dice che in piu' di cento esperimenti realizzati sui topi, la sua équipe ha dimostrato come sia possibile trapiantare cellule muscolari cardiache funzionali derivate da cellule staminali embrionali umane. E questo e' avvenuto con linee "pulite", esenti cioe' da cellule che durante il processo di trasformazione siano divenute cancerogene.
Wolfgang-Michael Franz di Monaco mette in dubbio la stessa utilizzabilita' delle scarse due dozzine di linee di cellule staminali embrionali che sono a disposizione dei biologi tedeschi. Con il passare del tempo diventa palese come le linee piu' vecchie mostrino, quasi senza eccezione, sia danni cromosomici, sia difetti genetici ed epigenetici tali da renderli pressoché' inservibili, non solo per la ricerca terapeutica ma anche per quella di base. Cellule, detto per inciso, che ai ricercatori, e quindi ai contribuenti tedeschi, sono costate seimila dollari per ogni coltura cellulare comprata in Usa, sottolinea Anna Wobus. Non solo: il contratto da' ai partner statunitensi il diritto di giudicare i risultati ottenuti nei laboratori tedeschi, che i ricercatori devono firmare sotto la propria responsabilita', protocollare e inviare annualmente in Usa. Non e' pensabile di poter fare a meno delle cellule staminali embrionali umane, ha spiegato il cardiologo Wolfgang-Michael Franz, giacche' "fino ad oggi, solo con quelle e' stato possibile coltivare cellule funzionali del muscolo cardiaco all'esterno dell'organismo".
Quanto diverso appare il panorama delle cellule staminali adulte! Se si aggiungono gli studi su di loro, Matthias Winterhager e Alexander Camargo dell'Universita' di Bielefeld arrivano a oltre tredicimila pubblicazioni, a livello mondiale, nella loro analisi bibliometrica relativa al periodo 2001-2003. Dagli anni novanta, il numero delle pubblicazioni sulle cellule staminali e' quasi quintuplicato. Nel 1980 erano ventidue Paesi a svolgere questo tipo di ricerca contro i cinquantaquattro di oggi. E, all'epoca, la Germania, come l'Europa, aveva un ruolo di primo piano. Non basta: accanto ad America del Nord, Gran Bretagna, Svezia, Francia e Olanda, la Germania costituisce ancora un nodo importante nella rete internazionale della ricerca. Ma non nella sperimentazione con le cellule staminali embrionali, come sottolinea Anna Wobus. Degli oltre centocinquanta studi sulle colture con cellule umane, pubblicati dal 1998 a oggi, solo tre provengono da laboratori tedeschi. Infine, un altro aspetto non marginale: il quadro giuridico incerto sulle condizioni per fare sperimentazione all'estero riduce la possibilita' che i ricercatori tedeschi acquisiscano il necessario bagaglio di conoscenze tecniche.
 
 
 
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