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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. Zavos, il CowBoy Cloner che tormenta gli inglesi
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Articolo di Cinzia Colosimo
22 gennaio 2004 18:27
 
Il 17 gennaio, durante una conferenza stampa tenutasi a Londra, il medico e ginecologo Panayotis Zavos, dell'Andrology Institute di Lexigton ha dato l'annuncio di aver clonato un embrione umano, e di averlo impiantato nell'utero di una donna.
Zavos non e' nuovo questo genere di scoop; gia' l'anno scorso aveva sconvolto il mondo con una notizia simile, nello stesso periodo in cui i Raeliani ostentavano la nascita di Eva. Il bimbo di allora sarebbe dovuto nascere nel 2003, ma l'anno e' passato con un nulla di fatto, anche se Zavos garantiva di aver trovato ''sette o otto coppie pronte a partire con l'esperimento''.
La notizia che un embrione umano clonato sarebbe stato impiantato nel grembo di una donna e' stata accolta con un'ampia dose di scetticismo da parte degli scienziati, che ora sfidano l'esperto dissidente che lo ha realizzato a fornire le prove. Zavos ha detto che nel suo lavoro occorre conservare una certa dose di riserbo, e comunque ha ribadito la sostanza del suo annuncio, e cioe' che ha trapiantato l'embrione in una donna di 35 anni all'inizio del mese di gennaio. "Perche'? Perche' un sacco di gente saprebbe dove siamo, cosa facciamo e rivelerebbe tutto." Ha ammesso poi di non sapere con esattezza se la gravidanza abbia avuto successo, anche se c'e' un 30% di possibilita' che avvenga.
Zavos ha poi riferito che la donna stava entrando in menopausa precoce. Quanto all'embrione, esso si e' sviluppato da un ovulo fertilizzato con Dna estratto dalle cellule della pelle del marito sterile della donna, spiegando che quelle cellule trasformate sono state fuse nell'ovulo. ''La fusione e' avvenuta. L'embrione ha cominciato a svilupparsi. Si tratta di un embrione sano che, con il consenso della paziente, le abbiamo impiantato'', ha aggiunto Zavos assicurando che se la gravidanza e la nascita avranno successo, padre, madre e bambino saranno sottoposti al test del Dna per provare che la procedura e' stata genuina.
Gli scienziati lanciano ora la sfida a Zavos, invitandolo a pubblicare i suoi risultati, in modo che possano essere controllati da esperti.
"Come molti scienziati e medici resto estremamente scettico sulle affermazioni", spiega Bob Ward della Royal Society, la principale accademia scientifica britannica. ''Senza conoscere la consistenza di queste affermazioni, alcune coppie sterili potrebbero avere false speranze. I lavori scientifici si presentano ai congressi e alle riviste scientifiche, non durante enormi conferenze stampa teatrali.'' Zavos ha dichiarato a BBC Radio di aver lavorato nel settore della riproduzione per piu' di 25 anni, e di "aver messo in pratica tutto quel che ha detto che avrebbe fatto". Severino Antinori, il medico italiano specializzato in problemi della fertilita', ex collega di Zavos, aveva detto circa due anni fa che tre donne erano incinte grazie alla clonazione. Anche lui non ha prodotto prove, ma da allora il suo nome e' molto noto.
Peter Braude, esperto di fertilita' al King's College di Londra ha commentato: "Zavos non rappresenta la scienza ufficiale e quello che lui e i suoi colleghi stanno facendo e' cercare pubblicita', piuttosto che far avanzare la scienza".
"E' altamente improbabile che (Zavos) sia riuscito a produrre un embrione clonato", ha detto il professor Chris Higgins, del Britain's Medical Research Council. "Finora non ha fornito alcun dato".
Tra le polemiche piu' significative, quella del Ministro della Sanita' britannico John Reid che ha ricordato allo scienziato che in Gran Bretagna e' assolutamente vietato clonare bambini. Il ricercatore ha comunque assicurato che la procedura non e' avvenuta ne' in Europa, ne' negli Usa, ne' tanto meno in Gran Bretagna dove per una iniziativa del genere potrebbe essere condannato ad un massimo di dieci anni e al pagamento di un multa record.
Nelle ultime ore si sono espressi contro la clonazione umana scienziati, esponenti religiosi e rappresentanti di alcuni tra i principali gruppi di pressione del Paese. ''Noi riteniamo che il dottor Zavos abbia esposto questa donna ad un rischio quasi suicida per suoi motivi finanziari ed egoistici'', ha dichiarato Patrick Cusworth, del gruppo di pressione Life. ''Questo governo -ha aggiunto da parte sua Reid- condivide il diffuso senso di repulsione del pubblico rispetto al possibile utilizzo della clonazione umana e ritiene che questo sia un cattivo utilizzo della scienza genetica''. La pensa cosi' anche Wolff Reik, esperto di clonazione dell'Istituto Babraham all'Universita' di Cambridge: ''Io penso che quest'uomo stia sfruttando le pressioni emotive di genitori disperati per avere un figlio. In ogni esperimento effettuato, il 99 per cento dei cloni muore nell'utero ed il rimanente uno per cento riporta dei problemi. Quindi, e' ancora da irresponsabili cercare di farlo con un essere umano''. Anche se la donna dovesse rimanere incinta, ha spiegato Reik, ''le probabilita' che il bebe' si sviluppi sono molto basse. Potrebbe morire in qualsiasi momento''.
Come prevedibile, sulla questione si e' espressa anche la Human Fertilisation and Embriology Authority (HEFA), gia' sul piede di guerra dal giorno prima dell'arrivo di Zavos. ''La Legge del 2001 sulla riproduzione umana attraverso la clonazione stabilisce che l'inserimento nell'utero di una donna di un embrione creato con qualsiasi altro metodo fuorche' la fertilizzazione e' un reato penale punibile con un massimo di dieci anni di reclusione o/e con una multa illimitata''. E la presidente dell'HFEA Suzi Leather, addirittura accusa Zavos di essere a caccia di donne per realizzare i suoi esperimenti e conclude: ''nessuna donna potrebbe mai decidere di partecipare sulla base di informazioni certe perche' se conoscesse i rischi non si presterebbe''.
Le notizie piu' fresche arrivano di nuovo dalla Royal Society, per bocca del presidente Lord May of Oxford. "Il Cowboy Cloner deve andarsene, e deve essere considerato fuorilegge ovunque nel mondo". Fra un po' metteranno le taglie ovunque, visto che sembrano tutti nostalgici di Sergio Leone. Anche se senza dubbio i timori sono seri e legittimi: "basandoci sugli esperimenti svolti sui primati, dove abbiamo incontrato molte difficolta', ci chiediamo quanto sia realmente fattibile la clonazione umana". Queste parole, pubblicate sulla rivista ufficiale del meeting annuale del World Economic Forum, chiamata Global Agenda, sono dure, ed esprimono le perplessita' di uno scienziato che sa di cosa parla. E qui ha ricordato la distinzione fra clonazione riproduttiva e quella cosidetta "terapeutica", dove le cellule staminali embrionali vengono raccolte esclusivamente per scopi medici e non di riproduzione. "Ma i sostenitori della clonazione riproduttiva sembrano molto piu' motivati, forse per la pubblicita' che si solleva in questi casi". Ecco perche' incoraggiare i giornalisti a non dare troppo rilievo a questi annunci che sembrano diventare sempre piu' frequenti. "Ogni notizia futura dovrebbe essere trattata con scetticismo fino a che l'evidenza non garantira'".
Prove, sempre e solo prove. Zavos sembra piu' credibile degli altri a causa della sua formazione professionale, ma il voler nascondersi sempre, lo sta portando verso l'antipatia dell'opinione pubblica. Non importa se i motivi dell'opinione pubblica siano buoni o cattivi, resta il fatto che una volta sollevato il polverone in modo negativo, si continuera' ad analizzarlo altrettanto negativamente. A pagarne saranno i ricercatori seri e indiscreti, quelli che lavorano bene anche senza le telecamere puntate, e che devono fare i conti ogni giorno con leggi che, si', a loro il lavoro lo impediscono proprio.
 
 
 
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