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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. 'Designer baby' illegali per la Camera dei Lord
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Articolo di Cinzia Colosimo
17 marzo 2005 18:14
 
Si riapre in Gran Bretagna il dibattito sui cosiddetti designer baby e sulle possibilita' diagnostico-preventive offerte dalle biotecnologie.
Il caso di cui ci occupiamo riguarda la famiglia di Zain Hashmi, un bimbo di sei anni affetto da una forma grave di beta talassemia, una malattia ereditaria in cui l'organismo non produce quantita' sufficienti di globuli rossi, e chi ne e' affetto e' costretto a ricevere trasfusioni di sangue e farmaci ogni giorno. La famiglia Hashmi da quasi due anni combatte con le istituzioni per ottenere il permesso di fecondare un figlio geneticamente correlato al piccolo Zain, e rendere cosi' possibile un trapianto di staminali cordonali potenzialmente salvifico. Un trapianto di questo genere migliorerebbe senza dubbio la qualita' della vita del bimbo, senza danneggiare in alcun modo la vita del fratello neonato.
La tecnica utilizzata in questo caso sarebbe quella della diagnosi pre-impianto, uno screening genetico che permetterebbe di conoscere la mappa genetica dell'embrione fecondato e scegliere quello piu' adatto prima dell'impianto. La Corte d'Appello, nell'aprile del 2003, aveva dato il via libera alla coppia, ma ora la Camera dei Lord si e' espressa negativamente, bloccando qualsiasi operazione.
In seguito alla decisione presa dalla Corte d'Appello infatti, la coppia aveva iniziato a sottoporsi alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, senza pero' avere successo. Ora pero' il caso e' stato riaperto dal Comment on Reproductive Ethics, un comitato apertamente "pro-life" secondo il quale la Human Fertilisation and Embriology Authority non ha l'autorita' necessaria per stabilire se un intervento di questo genere sia moralmente lecito. Il comitato, capeggiato da Josephine Quintavalle, ha sottoposto la questione alla Camera dei Lord, che ha di fatto 'tolto' alla HFEA l'autorita' di dare le licenze necessarie per questo tipo di interventi. "Questo caso coinvolge molti aspetti etici delicati. Il servizio offerto dalle strutture mediche non aiuterebbe una donna ad avere un figlio, per il solo scopo di averne uno. La scelta di questo figlio infatti non sarebbe presa a beneficio del nascituro, ma a beneficio di un'altra persona".
I Lord hanno sottoscritto questa posizione, dichiarando 'illegale' qualsiasi intervento mirato alla creazione di un essere umano 'utile' alla vita di un altro. Il caso pero' non e' ancora chiuso e nelle prossime settimane si aspettano nuovi sviluppi.
 
 
 
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