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 FRANCIA - FRANCIA - Francia. Anche il Parlamento autorizza la ricerca sull'embrione sebbene "in via eccezionale"
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Articolo di Rosa a Marca
24 dicembre 2003 18:50
 
Pur vietando il principio di fare ricerche sull'embrione, l'Assemblea, cosi' come il Senato nel gennaio 2003, le autorizza "a titolo eccezionale" per una durata di cinque anni, a condizione "che siano suscettibili di consentire dei progressi terapeutici superiori". In prima lettura, il 22 gennaio 2002, la grande maggioranza dell'Assemblea aveva invece autorizzato queste ricerche, in una cornice di norme rigorose. Per la sinistra, la nuova versione del testo e' dunque un'"ipocrisia" e un passo indietro. L'attuale ministro della Sanita', Jean-Francois Mattei, la considera un indubbio passo avanti rispetto al 2002 giacche' autorizza ricerche sugli embrioni che non verrebbero impiantati dopo la diagnosi pre-impianto, cosi' come di quelli che, derivanti dalla fecondazione in vitro, non sarebbero trasferiti in quanto ritenuti non idonei alla conservazione e al congelamento. Infine, perche', in via provvisoria, autorizza la ripresa delle ricerche sulle cellule staminali embrionali umane di cui, nel 2002, il precedente Governo aveva autorizzato l'importazione.
L'Assemblea ha poi votato un dispositivo "transitorio", proposto dal ministro Mattei, volto a far partire le sperimentazioni appena promulgata la legge, per non aggravare il ritardo accumulato dalla Francia. A questo proposito, il ministro della Ricerca, Claudie Haigneré, ha voluto precisare che "dopo l'adozione della legge, ai ricercatori sara' possibile importare e lavorare sulle linee di cellule staminali embrionali umane disponibili, senza aspettare l'insediamento, senz'altro troppo lungo, dell'Agenzia di biomedicina. I progetti di qualita' gia' selezionati potranno essere avviati senza indugi". Una precisazione, la sua, tesa a rassicurare i ricercatori, inquieti per i tempi lunghi imposti al via libera dei loro protocolli. Tuttavia, il ministro sosterra' anche gli esperimenti con le staminali adulte, che e' la via sostenuta da tutti coloro che si oppongono alla ricerca sull'embrione. Cluadie Haigneré ha riconosciuto che "le ricerche sull'embrione umano costituiscono una trasgressione per coloro, numerosi in Francia, che considerano l'embrione umano meritevole di assoluto rispetto fin dalle prime fasi". Ha pero' subito aggiunto: "E' mio dovere di ministro della Ricerca fare in modo che i divieti non impediscano il progredire della scienza".
E' forse in quest'ottica che, il giorno prima, i deputati hanno autorizzato "in via sperimentale" il ricorso al "bambino-farmaco". Di che si tratta? I genitori di un bambino affetto da un male incurabile, oggi hanno il diritto di ricorrere alla diagnosi pre-impianto, dunque a un'assistenza medica alla procreazione, per selezionare un embrione indenne dalla malattia. La misura votata dall'Assemblea nazionale autorizza un ulteriore passaggio: il prelievo, al momento della nascita di quest'altro figlio, di cellule staminali cordonali che permetteranno forse la guarigione del fratello piu' grande.
Il disegno di legge e' stato adottato soltanto dai deputati della maggioranza. Il partito socialista (PS) e quello comunista (PCF) lo hanno respinto, giudicandolo un arretramento rispetto alla bozza del 2002. Degno di nota l'intervento del socialista Jean-Marie Le Guen: "Siamo a una svolta storica. Da un certo punto di vista viviamo la fine delle leggi sulla bioetica e l'inizio di leggi di ordine morale sulla ricerca". La frase ha suscitato un'ondata di proteste da parte del gruppo UMP.
Il testo licenziato dall'Assemblea dovra' tornare al Senato per la seconda lettura.
 
 
 
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