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La crescita dell'uomo e il distacco dal passato
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Articolo di Cinzia Colosimo
30 ottobre 2002 13:15
 
L'amministrazione Bush, il Vaticano, le componenti cattoliche del mondo della bioetica, ancora una volta dimostrano al mondo intero la loro volonta' di bloccare le strade della ricerca e della conoscenza. La recente notizia secondo la quale si sta lavorando ad un trattato Onu per vietare la clonazione, conferma la freddezza cinica finalizzata al controllo semi-totale. In sostanza, si vorrebbe che il trattato vietasse non solo la clonazione a fini riproduttivi, ma anche quella a scopi terapeutici, con conseguente blocco di sperimentazioni sulla clonazione per qualsiasi uso. Freddezza, appunto, il termine adatto con il quale si subordina la vita di migliaia di malati al cinismo religioso e ideologico. Cio' che e' profondamente preoccupante e' la concezione di procreazione che si cerca di pubblicizzare. Una procreazione fine a se stessa, priva di obiettivi come il concepimento e la nascita di un nuovo membro della societa'. Il gesto umano e umanizzante della riproduzione sta nel saper collocare una nuova vita in un ambiente costruttivo e stimolante.

Questo modo di concepire la vita esula da quella cultura ancestrale che da troppo influisce sulle liberta' inviolabili di ogni essere umano. Il secondo problema posto dai bioeticisti riguarda la possibilita' data ad una coppia di scegliere anticipatamente il sesso dei propri figli. Questa tecnica e' ad esempio offerta dalla Genetics and IVF Clinic, a Fairfox, in Virginia; ed ha, secondo i dati resi noti dalla American Society of Reproductive Medicine al meeting di Seattle, costi variabili dai 4.000 ai 15.000 Usd, comprendendo tutte le spese che le coppie devono sostenere per inseminazione, ecografie e i vari esami richiesti per la fecondazione assistita. La tecnica consiste nell'individuare nello sperma, gli spermatozoi con cromosoma X, che hanno in se' piu' DNA e che daranno origine a delle femmine, e dividerli da quelli contenenti il cromosoma Y, per poi separare le due popolazioni in distinte fialette. Come procedura sembra che non rechi alcuna alterazione genetica nell'embrione e nel feto, e sin ora i bambini nati con questa tecnica sono circa trecento.

Anche qui il polverone sollevato riguarda i diritti dei genitori sui propri figli e viceversa. Si parla di manipolazione dei normali processi umani come il riprodursi, si teme che ci saranno piu' aborti e che alla lunga i fondamenti della famiglia vengano a mancare. Cio' che pero' non si coglie e' che queste importanti scelte andrebbero anzitutto considerate dal punto di vista della vita reale e comune. Una famiglia irlandese ad esempio, aveva gia' sei figli maschi e desiderava una bambina. La scelta presa dai genitori, anche se per alcuni puo' essere discutibile, rimane comunque una scelta responsabile e coerente. L'orrore medievale, che purtroppo circonda ancora l'area del progresso e della ricerca, continua la sua inesorabile corsa a porre ostacoli e proibizioni. E' come se si avesse paura di staccare la spina da vecchie credenze e vecchie religioni che dettavano legge su tutto. Staccare la spina significherebbe, infatti, fare i conti con il proprio cervello, con la propria coscienza e la propria morale; ed e' un procedimento assai piu' complesso di quello richiesto da semplici diktat. Camminare con le proprie gambe, per l'uomo moderno, e' la sfida piu' antica e piu' eterna che gli si propone: e' l'inizio di una nuova fase di crescita per il genere umano. Quando l'uomo per la prima volta si chiese se mai sarebbe stato in grado da solo di discernere il bene dal male, anche a voler prendere alla lettera gli insegnamenti biblici, gli e' stato chiaramente risposto di costruire da solo la sua coscienza. Rimanere bambini e lasciarsi cullare nell'ignoranza e' piu' comodo certo, ma e' peccato mortale.
 
 
 
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30 ottobre 2002 13:15
 
L'amministrazione Bush, il Vaticano, le componenti cattoliche del mondo della bioetica, ancora una volta dimostrano al mondo intero la loro volonta' di bloccare le strade della ricerca e della conoscenza. La recente notizia secondo la quale si sta lavorando ad un trattato Onu per vietare la clonazione, conferma la freddezza cinica finalizzata al controllo semi-totale. In sostanza, si vorrebbe che il trattato vietasse non solo la clonazione a fini riproduttivi, ma anche quella a scopi terapeutici, con conseguente blocco di sperimentazioni sulla clonazione per qualsiasi uso. Freddezza, appunto, il termine adatto con il quale si subordina la vita di migliaia di malati al cinismo religioso e ideologico. Cio' che e' profondamente preoccupante e' la concezione di procreazione che si cerca di pubblicizzare. Una procreazione fine a se stessa, priva di obiettivi come il concepimento e la nascita di un nuovo membro della societa'. Il gesto umano e umanizzante della riproduzione sta nel saper collocare una nuova vita in un ambiente costruttivo e stimolante.

Questo modo di concepire la vita esula da quella cultura ancestrale che da troppo influisce sulle liberta' inviolabili di ogni essere umano. Il secondo problema posto dai bioeticisti riguarda la possibilita' data ad una coppia di scegliere anticipatamente il sesso dei propri figli. Questa tecnica e' ad esempio offerta dalla Genetics and IVF Clinic, a Fairfox, in Virginia; ed ha, secondo i dati resi noti dalla American Society of Reproductive Medicine al meeting di Seattle, costi variabili dai 4.000 ai 15.000 Usd, comprendendo tutte le spese che le coppie devono sostenere per inseminazione, ecografie e i vari esami richiesti per la fecondazione assistita. La tecnica consiste nell'individuare nello sperma, gli spermatozoi con cromosoma X, che hanno in se' piu' DNA e che daranno origine a delle femmine, e dividerli da quelli contenenti il cromosoma Y, per poi separare le due popolazioni in distinte fialette. Come procedura sembra che non rechi alcuna alterazione genetica nell'embrione e nel feto, e sin ora i bambini nati con questa tecnica sono circa trecento.

Anche qui il polverone sollevato riguarda i diritti dei genitori sui propri figli e viceversa. Si parla di manipolazione dei normali processi umani come il riprodursi, si teme che ci saranno piu' aborti e che alla lunga i fondamenti della famiglia vengano a mancare. Cio' che pero' non si coglie e' che queste importanti scelte andrebbero anzitutto considerate dal punto di vista della vita reale e comune. Una famiglia irlandese ad esempio, aveva gia' sei figli maschi e desiderava una bambina. La scelta presa dai genitori, anche se per alcuni puo' essere discutibile, rimane comunque una scelta responsabile e coerente. L'orrore medievale, che purtroppo circonda ancora l'area del progresso e della ricerca, continua la sua inesorabile corsa a porre ostacoli e proibizioni. E' come se si avesse paura di staccare la spina da vecchie credenze e vecchie religioni che dettavano legge su tutto. Staccare la spina significherebbe, infatti, fare i conti con il proprio cervello, con la propria coscienza e la propria morale; ed e' un procedimento assai piu' complesso di quello richiesto da semplici diktat. Camminare con le proprie gambe, per l'uomo moderno, e' la sfida piu' antica e piu' eterna che gli si propone: e' l'inizio di una nuova fase di crescita per il genere umano. Quando l'uomo per la prima volta si chiese se mai sarebbe stato in grado da solo di discernere il bene dal male, anche a voler prendere alla lettera gli insegnamenti biblici, gli e' stato chiaramente risposto di costruire da solo la sua coscienza. Rimanere bambini e lasciarsi cullare nell'ignoranza e' piu' comodo certo, ma e' peccato mortale.
 
 
 
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