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Brasile. Il Governo scende in campo per le ricerche con le staminali embrionali
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Articolo di Donatella Poretti
22 luglio 2004 16:42
 
"Gli attuali guardiani della morale e della verita' hanno negato per secoli che i negri e gli indios avessero un'anima", dure le parole di Ennio Candotti, presidente della Societa' Brasiliana per il Progresso della Scienza (SBPC), rivolte alla Chiesa Cattolica e ai vescovi che hanno chiesto ai senatori di non autorizzare le ricerche con le staminali embrionali. "Sono patetici e inventano principi senza senso e in maniera arbitraria". Ma Candotti, alla vigilia della riunione annuale della SBPC ne ha per tutti, anche per l'attuale Governo di Luiz Inacio Lula da Silva: "stiamo nella stessa situazione del Governo precedente: non c'e' stata attenzione e volonta' di far crescere questa area della scienza".

A fornire le prime rassicurazioni e' arrivato cosi' il ministro della Scienza e della Tecnologia Eduardo Campos, che sceglie la platea della 56.ma riunione della Societa' Brasiliana per il Progresso della Scienza nella citta' di Cuiaba', Mato Grosso, per intervenire sulla questione. E' la prima volta che il Governo, attraverso il ministro competente, dopo mesi di dibattito, interviene, e decide di farlo in maniera netta: "ci sono resistenze precise contro la liberalizzazione di queste ricerche, essenziali per lo sviluppo della scienza brasiliana. Il ministero operera' a favore di questa liberalizzazione, per cui sono certo di poter contare sul sostegno della Societa' Brasiliana per il Progresso della Scienza e dell'Accademia Brasiliana della Scienza. E' necessario trovare una formulazione che accontenti tutti".

La biologa dell'Universita' di San Paolo Lygia da Veiga Pereira mette in guardia da un altro rischio, quello di mettere insieme la ricerca scientifica con gli embrioni con gli Ogm e le coltivazioni di soia transgenica: "una cosa non ha nulla a che vedere con l'altra". Nel corso del suo intervento ha avvertito: se il Senato non cambia la legge e non elimina il veto sulle ricerche "il Paese perdera' la possibilita' di ottenere un vantaggio competitivo in questa area delle ricerche". "Resteremo a guardare alle cose che succedono negli altri Paesi. Dovremo mandare i malati a farsi curare all'estero o importare terapie sviluppate fuori".
"In Brasile esiste tutta la tecnologia per fare queste ricerche, che sono cosi' importanti per la cura di numerose malattie. Non possiamo ritardarci e lasciare che ci passino avanti, perche' finiremo con il pagare le royalties ad altri", aggiunge la direttrice del centro studi sul genoma umano dell'Universita' di San Paolo Mayana Zatz.

Il Senato dovrebbe votare ad agosto il progetto di Legge sulla Biosicurezza, gia' approvato dalla Camera, ma potrebbe slittare a dopo le elezioni amministrative. Ora dovrebbe essere praticamente impossibile non approvare l'emendamento del senatore Tasso Jereissati (PSDB-CE, partido da social democracia brasileira) che ammette e legalizza le ricerche con le staminali embrionali derivate da embrioni sovrannumerari.
"Il sostegno e' arrivato in ritardo perche' sarebbe dovuto essere stato dato all'inizio della discussione parlamentare", spiega il presidente della Commissione per l'Educazione Omar Dias (PDT-PR, partido democrático trabalhista), che non ha capito il perche' del silenzio del Governo nonostante ci fosse sia la maggioranza dei senatori che della comunita' scientifica schierati per la modifica del testo uscito dalla Camera dove all'ultimo minuto era stato introdotto il veto su queste ricerche. "Comunque, e' un passo avanti, e ora cercheremo di recuperare il tempo perso, anche cercando di far ritirare i limiti posti contro gli Ogm". "Il Governo e' molto insicuro nel rendere pubblica la sua posizione, ma questa questione deve essere affrontata, non puo' stare nel limbo".
 
 
 
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