Nei primi giorni di ottobre i vertici amministrativi del National Institute of Healthsono stati convocati per un'audizione davanti ad una commissione del Congresso, per fare il punto della situazione sulla struttura che regola e controlla la ricerca.
L'audizione e' stata organizzata dalla Commissione per la Salute, Educazione, Lavoro e Pensione del Senato, e dalla Commissione per l'Energia e il Commercio della Camera.
Il dott. Elias Zerhouni direttore del Nih, ha dichiarato che allo stato attuale, la ricerca statunitense e' troppo frammentata e antiquata rispetto alle necessita' reali. Questo potrebbe rivelarsi un ostacolo, soprattutto per un ente governativo che ha 116 anni di storia e che dovrebbe rappresentare un modello per gli altri Paesi. Come prevedibile, un deputato ha chiesto a Zerouni se la politica di Bush in tema di cellule staminali embrionali, abbia frenato i progressi medici auspicati da due anni a questa parte. Per il direttore del Nih "gli scienziati hanno a disposizione 12 linee di staminali approvate dal Governo. Il problema della ricerca infatti, non e' il materiale biologico sul quale lavorare, ma la presenza di esperti capaci di lavorare correttamente su "quel" materiale. Bush comunque, ha preso una decisione in base a considerazioni etiche e morali".
A pensarla diversamente e' l'ex direttore del Nih, il dott. Harold Varmus, secondo il quale "la politica non dovrebbe interferire con la medicina. Il Nih e' un organismo molto fragile all'interno delle istituzioni, e dovrebbe essere isolato dagli attacchi politici che provengono da ogni parte. E' positivo che il Governo abbia deciso di destinare dei fondi per la ricerca sulle staminali embrionali, ma le compagnie private devono assolutamente prendere la guida della situazione se si vuole assicurare un futuro alla ricerca".