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 USA - USA - Usa. Trovate cellule immature in cervelli malati di Alzheimer
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11 dicembre 2003 21:18
 
Un gruppo di esperti nel campo dell'Alzheimer, ha scoperto che, mentre la malattia distrugge lentamente le cellule del cervello, vi e' una zona in cui altre nuove cellule si formano. La scoperta si rivela interessante, perche' potrebbe prevedere una nuova chiave di lettura del morbo di Alzheimer e dei metodi per sconfiggerlo.
Il team di sette scienziati, del Buck Institute for Age Research, ha pubblicato gli atti della ricerca sui Proceedings of the National Academy of Sciences, ma e' concorde nel dire che il suo lavoro ha sollevato piu' domande che risposte. L'Alzheimer infatti, ha dei meccanismi di sviluppo quasi sconosciuti, e la presenza di un tipo di cellule simile alle staminali, non ha fatto altro che rendere la trama ancora piu' complessa.
Il team, diretto dal dott. David Greenberg, ha effettuato una serie di autopsie comparative, su cervelli di 14 pazienti morti di Alzheimer, e 11 morti per cause non legate al sistema nervoso. Nei cervelli malati e' stato possibile notare una serie di cellule immature che si stavano lentamente formando proprio nella zona in cui la malattia aveva colpito con piu' forza. Le nuove cellule infatti, stavano alla base dell'ippocampo, la regione celebrale che gestisce e controlla i processi di memoria.
Secondo Greenberg, nessuno puo' dire se quelle cellule sarebbero realmente maturate fino a diventare neuroni, o se il loro sviluppo fosse corretto, o se, una volta cresciute, si sarebbero comportate come delle normali cellule nervose. Inoltre, gli scienziati si chiedono se sia possibile trovare dei farmaci in grado di stimolare questa nuova risorsa, in modo tale da riparare completamente i danni della malattia.
 
 
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Il team di sette scienziati, del Buck Institute for Age Research, ha pubblicato gli atti della ricerca sui Proceedings of the National Academy of Sciences, ma e' concorde nel dire che il suo lavoro ha sollevato piu' domande che risposte. L'Alzheimer infatti, ha dei meccanismi di sviluppo quasi sconosciuti, e la presenza di un tipo di cellule simile alle staminali, non ha fatto altro che rendere la trama ancora piu' complessa.
Il team, diretto dal dott. David Greenberg, ha effettuato una serie di autopsie comparative, su cervelli di 14 pazienti morti di Alzheimer, e 11 morti per cause non legate al sistema nervoso. Nei cervelli malati e' stato possibile notare una serie di cellule immature che si stavano lentamente formando proprio nella zona in cui la malattia aveva colpito con piu' forza. Le nuove cellule infatti, stavano alla base dell'ippocampo, la regione celebrale che gestisce e controlla i processi di memoria.
Secondo Greenberg, nessuno puo' dire se quelle cellule sarebbero realmente maturate fino a diventare neuroni, o se il loro sviluppo fosse corretto, o se, una volta cresciute, si sarebbero comportate come delle normali cellule nervose. Inoltre, gli scienziati si chiedono se sia possibile trovare dei farmaci in grado di stimolare questa nuova risorsa, in modo tale da riparare completamente i danni della malattia.
 
 
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