Le cellule staminali del midollo osseo hanno un ruolo fondamentale di cui nessuno scienziato si era accorto finora: la rigenerazione della pelle. La scoperta, riportata sulla rivista Stem Cell ed opera di un team guidato da Richard Ikeda, al National Institute of General Medical Sciences, Bethesda, Maryland rivoluzionera' le pratiche mediche per curare ferite o lesioni gravi.
Finora non c'era il minimo sospetto che le staminali presenti nel midollo osseo potessero giocare un ruolo altrettanto essenziale nella rigenerazione della pelle, spiegano gli esperti.
Quando ci feriamo il nostro corpo mette in atto un sistema di 'pronto soccorso': nel punto della ferita si forma subito il coagulo per fermare l'emorragia, poi arrivano le cellule di difesa per combattere eventuali infezioni, cellule responsabili del caratteristico arrossamento intorno alla zona lesionata a causa della reazione infiammatoria da loro indotta. Poi la pelle si comincia a rimarginare.
Le staminali del midollo osseo partecipano alla fase di guarigione della ferita e produzione di una matrice di collagene vitale per la cute, finora imputata solo alle cellule cutanee.
I ricercatori hanno effettuato la scoperta lavorando su due gruppi di topolini: il primo geneticamente modificato in modo che le cellule degli animali divenissero verdi sotto la luce fluorescente, il secondo normale. Ai topi di quest'ultimo gruppo hanno tolto il midollo osseo, poi trapiantando loro quello dei topolini dalle cellule verdi. Hanno seguito i topolini trapiantati e visto che dopo un po' la fluorescenza si trovava su tutto il corpo nel tessuto cutaneo, segno che dal midollo le cellule erano andate a popolare lo stesso tessuto. Hanno di seguito compiuto altri esperimenti per dimostrare che la fluorescenza non fosse dovuta a cellule immunitarie migrate a ridosso della cute. Infine hanno provocato una ferita ai topolini vedendo che il verde caratteristico delle staminali donate era preponderante sulla ferita anche dopo parecchie settimane. Infine, le cellule verdi producevano il collagene di tipo III, finora ritenuto essere prodotto esclusivo delle cellule cutanee.
Tutto fa pensare che debba esserci una profonda revisione delle teorie in merito alla formazione della pelle e alla rimarginazione delle ferite, concludono gli esperti.