Dei ricercatori del Kaiser Permanente-City of Hope BMT program hanno scoperto il modo per controllare alcune delle complicazioni piu' gravi dovute ai trapianti autologhi di staminali.
In alcuni pazienti infatti, si era sviluppata una patologia, definita sindrome mielodisplastica/leucemia mielogenica acuta (MDS/AML), difficile da curare e da prevedere. L'unica soluzione a questa malattia e' un ulteriore trapianto di staminali, ma allogenico, cioe' da donatore esterno, anche se si tratta di una procedura con un tasso di mortalita' molto elevato (circa il 50%).
Dallo studio condotto su 28 pazienti, e' emerso che un approccio farmaceutico piu' delicato, a seguito del trapianto, riduce notevolmente l'andamento della malattia e le probabilita' di morte. Inoltre, e' da notare che meta' dei pazienti ha ricevuto dei trapianti da donatori non compatibili, e non ha sviluppato sintomi di rigetto. Il tasso di mortalita' e' sceso al 32%, e la possibilita' di ricaduta per i due anni successivi e' pari al 41%.
I risultati completi dello studio sono stati pubblicati nel numero di ottobre della rivista Biology of Blood and Marrow Transplantation.