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 USA - USA - Usa. Nasce un movimento di scienziati per gli ultimi giorni di campagna elettorale
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14 ottobre 2004 17:43
 
Gli scienziati hanno deciso di scendere di nuovo in piazza, in una coalizione che li vede protagonisti di una campagna per la corretta informazione e liberta' di scelta. In vista delle elezioni presidenziali, assistenti tecnici e ricercatori hanno deciso di dar vita ad un movimento chiamato Scientists and Engineers for Change: nell'arco del mese si alterneranno fra istituzioni, universita' e centri di ricerca per distribuire materiale informativo e mettere in luce gli aspetti piu' devastanti della politica di Bush in tema di scienza.
Nei comunicati di presentazione, il gruppo parla di "mistificazione della scienza, utilizzata solo come strumento politico per proseguire interessi di lobby religiose e imprenditoriali". Un'amministrazione che in tre anni ha prodotto solo dei gap tecnologici evidenti e un clima generale di profondo scontento. Tra i protagonisti dell'iniziativa l'attuale direttore del National Institute of Health (NIH) Harold Varmus, insieme a 9 Premi Nobel che hanno gia' preso accordi per conferenze in Iowa, Michigan, Minnesota, Missouri, New Mexico, Pennsylvania, Ohio, Oregon, Virginia e Wisconsin. Gli scienziati hanno dichiarato di non avere legami con il comitato elettorale di John Kerry, anche se singolarmente supporteranno la sua candidatura come prova di una generale volonta' di cambiamento.
I primi risultati di questa iniziativa sono gia' visibili. Il Premio Nobel per la chimica Peter Agre ha infatti gia' tenuto una conferenza alla University of Minnesota, un'occasione per riflettere a fondo sull'influenza di una politica protezionista come quella di Bush. "Non mi stupisce vedere i ricercatori migrare oltreoceano e cercare luoghi confortevoli fuori dal nostro Paese. Bush ignora costantemente molti aspetti della scienza che non possono essere ignorati: le cellule staminali sono solo un esempio, ma esistono anche le immissioni di carbonio nell'aria, l'opposizione al trattato di Kyoto e tutti quei gesti di totale irriverenza nei confronti dell'ambiente naturale che si ripercuoteranno nel lungo termine con effetti devastanti".
 
 
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