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 USA - USA - Usa. Meta' dei parlamentari chiede a Bush di cambiare politica sulle staminali
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29 aprile 2004 20:04
 
Sono 206 i parlamentari, democratici ma anche repubblicani, sui 439 complessivi del Congresso, che hanno sottoscritto una lettera indirizzata al presidente George W. Bush affinche' riveda la sua politica sulle staminali, in particolare il limite dell'agosto 2001 per linee di staminali embrionali che possono ricevere finanziamenti federali.
"Ci piacerebbe molto poter lavorare con Lei per modificare l'attuale politica sulle cellule staminali embrionali, al fine di dare a questa area della ricerca maggiori opportunita' per arrivare ai trattamenti e alle cure che tutti noi speriamo. [.] Abbiamo la sensazione che sia indispensabile alleggerire le restrizioni dell'attuale politica perche' questa ricerca (con le staminali embrionali) venga esplorata completamente. [.] Le cellule staminali embrionali possono essere utilizzate per trattare e conoscere meglio malattie [.] che colpiscono piu' di 100 milioni di statunitensi", come il cancro, le malattie cardiache, il Parkinson o l'Alzheimer. Nella lettera i parlamentari hanno anche precisato che ci sono nel Paese circa 400.000 embrioni sovrannumerari che nessuno reclama nelle cliniche di fecondazione assistita, e che potrebbero essere utilizzati per la ricerca scientifica. E hanno anche aggiunto che se i finanziamenti federali non verranno liberati per queste ricerche gli scienziati decideranno di andare a lavorare all'estero.

La democratica del Colorado Diana DeGette, che con il repubblicano del Delaware Michael Castle, sta portando avanti questa campagna, fa anche un po' di conti con i numeri del Congresso. Basterebbero 218 voti per far approvare una legge che elimini il vincolo dei finanziamenti federali, e preannunciano di poter gia' contare su 225 parlamentari, ma al momento non e' nelle loro intenzioni presentare un progetto di legge in questa direzione, perche' sperano che l'iniziativa parta direttamente dalla Casa Bianca, anche grazie al loro lavoro di pressione.
"Se quegli ovuli vengono scartati, perche' non possono essere usati?", si chiede il repubblicano Randy Cunningham. "Sono favorevole alla vita (contro l'aborto) da 14 anni. Ma questo e' un momento in cui possiamo salvare delle vite". E Cunningham racconta della sua "conversione". Dopo un incontro pubblico sui finanziamenti per la ricerca medica era stato avvicinato da una bambina affetta da una malattia rara: "Onorevole, Lei e' l'unica persona che puo' salvare la mia vita". La bambina poi e' morta, ma ha lasciato traccia sul parlamentare che pur restando contrario a qualsiasi forma di clonazione, si e' schierato per una liberalizzazione della ricerca con le staminali.
 
 
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