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 USA - USA - Usa. Louisiana: quel voto che non cambia le cose…
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10 giugno 2004 19:47
 
Lo Stato della Louisiana e' ancora alle prede con le sue battaglie interne. La ruota riparte, altro giro. Dopo le ultime peripezie la Camera ha votato il 2 giugno con 69 favorevoli e 32 contrari un provvedimento che vietera' qualsiasi forma di clonazione umana, dalla cellula all'embrione. La cosiddetta "clonazione terapeutica" diventa un sogno sempre piu' lontano, dal momento che deputati come il repubblicano Gary Beard la definiscono "un mezzo per distruggere e creare embrioni senza giustificazioni morali". Dopo che il presidente del Senato Don Hines, anch'esso medico, era riuscito a cambiare le carte in tavola in una commissione parlamentare, il voto della Camera ha stravolto il gioco.
Ora, fra le altre voci, spicca anche quella della governatrice Kathleen Blanco, che ha spostato l'attenzione sul tema delle staminali trattando la questione da un punto di vista prettamente economico. Ogni repressione, proibizione, limitazione alla ricerca sulle staminali embrionali allontanerebbe la ricerca, e ovviamente anche gli investimenti privati che fanno tanto gola all'orgoglio locale. Il New Jersey ha preso forti provvedimenti per incoraggiare la ricerca, cosi' come la California, il Maryland e altri Stati: perche' quindi rimanere indietro?
La priorita' del programma politico della Blanco e' da sempre lo sviluppo economico: alla faccia delle pressioni della Chiesa Cattolica e dei gruppi pro-life il tema staminali diventa una questione di affari, un business. Ma se da un lato butta li' la pulce nell'orecchio, dall'altra non riesce a sbilanciarsi: "So che e' un grosso problema, ma non ho una posizione ancora definitiva sulla faccenda".
L'amministrazione precedente, gestita dal governatore Mike Foster aveva elargito circa 30 milioni di Usd per creare delle zone calde di accesso preferenziale agli investitori che decidevano di puntare sul biotech. Citta' come Baton Rouge, Shreveport, New Orleans ne avevano goduto i vantaggi, cosi' come alcune universita' e altri enti di ricerca. Ma oggi fra i banchi del Parlamento e non solo, sembra regnare la piu' assoluta indecisione: sono mesi ormai che si trascina la questione, rimandandola da una commissione all'altra, ora alla Camera, ora al Senato, un passo avanti e tre indietro. E la governatrice per non smentirsi fa lo stesso: propone e subito dopo si ritira.
 
 
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