La compagnia biotech VitroDiagnostics ha annunciato di aver creato delle linee di cellule umane pancreatiche (le cellule che producono insulina) funzionanti in grado di combattere efficacemente il diabete melito (diabete di tipo 1).
La tecnica utilizzata e' stata approvata anche dall'United States Patent and Trademark Office ed e' ora commercializzabile.
Il diabete melito colpisce circa 15 milioni di persone solo negli Usa ed e' una patologia in grado di stravolgere completamente la vita normale. Attualmente viene curato anche con trapianti di staminali eterologhe, ma non esistono campioni a sufficienza per curare tutti ed e' indispensabile trovare altri fonti. Gli scienziati della compagnia hanno quindi deciso di sviluppare delle cellule beta partendo proprio dalle staminali umane, in grado da sole di riprodursi quasi illimitatamente. In vitro queste staminali sono state coltivate e indotte a differenziarsi in cellule beta, attraverso particolari condizioni ambientali e i giusti fattori di crescita. Secondo il presidente della compagnia Jim Musick "questo metodo di coltivazione ci permette di affrontare la domanda clinica con una varieta' e una quantita' di cellule beta sufficienti. E' giunto il momento di commercializzare questa tecnica perche' il diabete colpisce indistintamente Paesi e persone, con costi sociali ed emotivi che non vogliamo piu' affrontare".

La compagnia biotech VitroDiagnostics ha annunciato di aver creato delle linee di cellule umane pancreatiche (le cellule che producono insulina) funzionanti in grado di combattere efficacemente il diabete melito (diabete di tipo 1).
La tecnica utilizzata e' stata approvata anche dall'United States Patent and Trademark Office ed e' ora commercializzabile.
Il diabete melito colpisce circa 15 milioni di persone solo negli Usa ed e' una patologia in grado di stravolgere completamente la vita normale. Attualmente viene curato anche con trapianti di staminali eterologhe, ma non esistono campioni a sufficienza per curare tutti ed e' indispensabile trovare altri fonti. Gli scienziati della compagnia hanno quindi deciso di sviluppare delle cellule beta partendo proprio dalle staminali umane, in grado da sole di riprodursi quasi illimitatamente. In vitro queste staminali sono state coltivate e indotte a differenziarsi in cellule beta, attraverso particolari condizioni ambientali e i giusti fattori di crescita. Secondo il presidente della compagnia Jim Musick "questo metodo di coltivazione ci permette di affrontare la domanda clinica con una varieta' e una quantita' di cellule beta sufficienti. E' giunto il momento di commercializzare questa tecnica perche' il diabete colpisce indistintamente Paesi e persone, con costi sociali ed emotivi che non vogliamo piu' affrontare".