Davanti al Congresso riunito in sessione plenaria il 2 febbraio, George W. Bush ha tenuto il suo secondo discorso sullo Stato dell'Unione, occasione per ribadire la sua contrarieta' alla ricerca con le staminali embrionali e il mantenimento degli attuali limiti. I soli finanziamenti federali da destinare a questo tipo di ricerca sono per le linee embrionali create entro la data limite dell'8 agosto 2001. Finanziamenti privati, ma anche statali -come nel caso della California- non hanno limiti, essendo comunque libera la ricerca. Ma proprio in questi giorni la polemica e' ancora piu' pesante sul limite delle linee embrionali autorizzate viste le recenti scoperte pubblicate su Nature, sulla loro inutilizzabilita' per trapianti su uomini.
I progressi della scienza, ha detto Bush, devono servire la "dignita' umana", e con un evidente ammiccamento agli antiabortisti ha sostenuto l'esigenza di "creare una cultura della vita".
Il presidente ha promesso di agire in sintonia col Congresso per garantire che "embrioni umani non siano creati per sperimentazioni o per la crescita di parti del corpo" e per fare in modo che "la vita umana non sia mai comprata o venduta come un oggetto". "L'America continuera' a fare da battistrada al mondo in una ricerca medica che sia ambiziosa e aggressiva ma anche etica", ha detto Bush.
Tra gli ospiti dei democratici allo Stato dell'Unione c'era anche Dana Reeve, la vedova del 'Superman' Christopher Reeve, una paladina delle ricerche sulle cellule staminali.