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 USA - USA - Usa. Botta e risposta sull'orologio che regola l'inizio della vita
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14 ottobre 2004 17:49
 
Aspri toni al Senato federale.
Durante una riunione della Science, Technology and Space Subcommittee, presieduta dal senatore repubblicano Sam Brownback, si e' discusso del tema clonazione e ricerca su embrioni, alla presenza di uno dei ricercatori che piu' al mondo conosce bene l'argomento.
Il dott. George Daley, professore associato di Pediatria e Chimica biologica al Harvard School of Medicine and Children's Hospital, si e' trovato di fronte ad un pubblico decisamente ostile, ma soprattutto ha dovuto fronteggiare le ira ideologiche del sen. Brownback, che per tutta l'audizione lo ha ossessionato con la domanda "quando un embrione diventa un essere umano?".
All'inizio doveva essere una semplice riunione, per discutere l'ormai celebre proposta di legge che pende in Senato da tempo. Poi Brownback, non contento delle risposte da "scienziato", ha ritenuto obbligatorio dare una definizione temporale esatta del quando comincia la vita umana. Una domanda questa alla quale nessuno osa rispondere senza lasciarsi un ampio margine di dubbio dettato dalla nostra condizione umana. "Non posso dirle di preciso quando si diventa uomini", ha spiegato Daley. "Fra gli scienziati l'opinione comune e' che non possiamo definire un limite di tempo. Resta il fatto che allo stadio di blastociste un embrione non ha le caratteristiche per definirsi essere umano".
Brownback, a questa risposta, ha chiesto al biologo di prendere in considerazione i suoi due figli, e ha chiesto quale fosse secondo lui il momento migliore del loro sviluppo per sottoporli alle ricerche scientifiche. Una mossa questa di pessimo gusto, roba da talk-show. "Ma io non posso abbracciare un embrione", ha ribattuto Daley. "E' confortante per gli scienziati avere a che fare con un microscopio e con un grumo di cellule. Quel grumo di cellule non e' un bambino ed e' ingiusto nei confronti dei bambini che gia' vivono paragonarli a cavie. E' vero, la scienza ha gia' prodotto risultati sorprendenti con l'utilizzo di cellule staminali adulte. Ma questo non deve sorprendere: i medici le conoscono da quasi 50 anni, mentre i primi studi sulle staminali embrionali risalgono a 6 anni fa e subito i fondamentalismi politici hanno gia' impedito di fare ricerca".
 
 
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Il dott. George Daley, professore associato di Pediatria e Chimica biologica al Harvard School of Medicine and Children's Hospital, si e' trovato di fronte ad un pubblico decisamente ostile, ma soprattutto ha dovuto fronteggiare le ira ideologiche del sen. Brownback, che per tutta l'audizione lo ha ossessionato con la domanda "quando un embrione diventa un essere umano?".
All'inizio doveva essere una semplice riunione, per discutere l'ormai celebre proposta di legge che pende in Senato da tempo. Poi Brownback, non contento delle risposte da "scienziato", ha ritenuto obbligatorio dare una definizione temporale esatta del quando comincia la vita umana. Una domanda questa alla quale nessuno osa rispondere senza lasciarsi un ampio margine di dubbio dettato dalla nostra condizione umana. "Non posso dirle di preciso quando si diventa uomini", ha spiegato Daley. "Fra gli scienziati l'opinione comune e' che non possiamo definire un limite di tempo. Resta il fatto che allo stadio di blastociste un embrione non ha le caratteristiche per definirsi essere umano".
Brownback, a questa risposta, ha chiesto al biologo di prendere in considerazione i suoi due figli, e ha chiesto quale fosse secondo lui il momento migliore del loro sviluppo per sottoporli alle ricerche scientifiche. Una mossa questa di pessimo gusto, roba da talk-show. "Ma io non posso abbracciare un embrione", ha ribattuto Daley. "E' confortante per gli scienziati avere a che fare con un microscopio e con un grumo di cellule. Quel grumo di cellule non e' un bambino ed e' ingiusto nei confronti dei bambini che gia' vivono paragonarli a cavie. E' vero, la scienza ha gia' prodotto risultati sorprendenti con l'utilizzo di cellule staminali adulte. Ma questo non deve sorprendere: i medici le conoscono da quasi 50 anni, mentre i primi studi sulle staminali embrionali risalgono a 6 anni fa e subito i fondamentalismi politici hanno gia' impedito di fare ricerca".
 
 
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