Al Duke University Medical Center, in California, e' morto un bimbo di 4 anni affetto da una grave patologia genetica chiamata sindrome di Sanfilippo.
Questa rara malattia causa ritardi mentali gravi, nonche' anomalie del comportamento come irritabilita', disturbi del sonno, aggressivita'. E' responsabile inoltre di degenerazioni neurologiche destinate ad aggravarsi, ed e' in grado di colpire anche piu' persone nella stessa famiglia.
Infatti, anche i fratelli del piccolo Tommy Bennett sono affetti dalla stessa disgrazia, ma in forme incurabili e troppo avanzate da intervenire. I medici lo scorso anno, avevano deciso di concentrarsi su Tommy, che avendo solo 3 anni, poteva sperare in un futuro migliore.
A meta' novembre di quest'anno, il bimbo californiano aveva ricevuto un trapianto di staminali cordonali, che si sperava potessero rigenerare gli enzimi mancanti e rinvigorire il suo sistema immunitario.
L'assicurazione della famiglia si era rifiutata di coprire le spese dell'intervento, perche' "troppo rischioso", ma un'organizzazione sanitaria no-profit chiamata Kaiser Permanente, ha raggirato il problema, donando alla Duke University 1 milione di Usd destinati alla ricerca e alle possibili applicazioni cliniche.
Durante l'infusione di staminali, Tommy indossava un cappellino rosso con su scritto "Crescete Cellule, Crescete".
Il piccolo paziente purtroppo non ce l'ha fatta. I suoi organi erano gia' troppo distrutti, e le staminali non sono riuscite a intervenire in tempo. I medici ancora non sanno con precisione perche' l'organismo di Tommy abbia ceduto, ma e' probabile che la causa sia l'eta' precoce del paziente. Secondo i dottori infatti, negli ultimi tre anni sono stati effettuati trapianti simili su 11 bambini affetti dalla sindrome di Sanfilippo, e 6 presentavano netti miglioramenti.
La famiglia ha deciso di donare il cervello di Tommy alla scienza.

Al Duke University Medical Center, in California, e' morto un bimbo di 4 anni affetto da una grave patologia genetica chiamata sindrome di Sanfilippo.
Questa rara malattia causa ritardi mentali gravi, nonche' anomalie del comportamento come irritabilita', disturbi del sonno, aggressivita'. E' responsabile inoltre di degenerazioni neurologiche destinate ad aggravarsi, ed e' in grado di colpire anche piu' persone nella stessa famiglia.
Infatti, anche i fratelli del piccolo Tommy Bennett sono affetti dalla stessa disgrazia, ma in forme incurabili e troppo avanzate da intervenire. I medici lo scorso anno, avevano deciso di concentrarsi su Tommy, che avendo solo 3 anni, poteva sperare in un futuro migliore.
A meta' novembre di quest'anno, il bimbo californiano aveva ricevuto un trapianto di staminali cordonali, che si sperava potessero rigenerare gli enzimi mancanti e rinvigorire il suo sistema immunitario.
L'assicurazione della famiglia si era rifiutata di coprire le spese dell'intervento, perche' "troppo rischioso", ma un'organizzazione sanitaria no-profit chiamata Kaiser Permanente, ha raggirato il problema, donando alla Duke University 1 milione di Usd destinati alla ricerca e alle possibili applicazioni cliniche.
Durante l'infusione di staminali, Tommy indossava un cappellino rosso con su scritto "Crescete Cellule, Crescete".
Il piccolo paziente purtroppo non ce l'ha fatta. I suoi organi erano gia' troppo distrutti, e le staminali non sono riuscite a intervenire in tempo. I medici ancora non sanno con precisione perche' l'organismo di Tommy abbia ceduto, ma e' probabile che la causa sia l'eta' precoce del paziente. Secondo i dottori infatti, negli ultimi tre anni sono stati effettuati trapianti simili su 11 bambini affetti dalla sindrome di Sanfilippo, e 6 presentavano netti miglioramenti.
La famiglia ha deciso di donare il cervello di Tommy alla scienza.