In occasione del meeting annuale promosso dall'American Society for Cell Biology (ASCB), la comunita' scientifica americana ha posto l'accento sulla necessita' di resistere alle restrizioni imposte alla ricerca, e a continuare a confidare nel valore sociale del loro lavoro. L'esperta di bioetica Dott.ssa Alta Charo dell'University del Wisconsin e' intervenuta per ricordare che i limiti introdotti nella ricerca per le staminali embrionali, e un eventuale divieto alla clonazione terapeutica, sono semplicemente il prodotto di una visione "stretta" delle responsabilita' etiche che abbiamo nei confronti degli esseri umani. Ha poi sottolineato che uno dei freni maggiori sta nel generale nervosismo, prodotto dal timore che l'uomo non possa avere il totale controllo dei processi fisici che studia, come la clonazione, il concepimento, la creazione di embrioni; un nervosismo che spesso si traduce con l'accusa del voler "giocare a fare Dio". La Dott.ssa Charo espone un parere opposto: avere padronanza della scienza significa eventualmente "giocare a fare gli uomini: l'essenza della nostra umanita' e' di mantenere il controllo", e conclude: "la scienza deve resistere con tutto il suo potere all'opinione che troppa ricerca sia una trasgressione del confine fra Dio e l'uomo."