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 U.E. - U.E. - Ue. Umberto Veronesi: occorre una task force per la scienza
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17 marzo 2005 18:43
 
Creare a livello europeo "un gruppo di pensiero forte, una "Camera alta" di saggi, dove scienziati, sociologi, teologi, e uomini di cultura di ogni tipo possano disegnare il futuro della civilta' in rapporto alle nuove potenzialita' della scienza.
Un percorso che richiede anche "la creazione di un programma europeo di educazione scientifica nelle scuole, oggi ancora carente in Europa".
Sono le l'ambizioni, ma anche le sfide, che Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia, ha portato a Bruxelles lo scorso 10 marzo, chiedendo ai responsabili europei di raccoglierla per permettere all'Europa di progredire sulla via della conoscenza e quindi dello sviluppo.
Per Veronesi e' quindi "urgente" creare in Europa una task force, una specie di organo consultivo, il cui embrione potrebbe nascere a Venezia, dove si terra' dal 21 al 23 settembre la prima conferenza mondiale per il futuro della scienza.
Una task force "che ci permetta di discutere perche' c'e' un'ignoranza incredibile: la scienza ha volato cosi' alto che e' difficile anche per noi scienziati capire bene cosa sta succedendo, figuriamoci per la popolazione". Si tratta quindi, ha aggiunto, di prendere coscienza di tutta la potenzialita' della scienza, "dirigendola verso obiettivi controllabili e accettati dal mondo civile: non vogliamo andare verso deviazioni".
Rimane poi il problema di fondo di potenziare la ricerca scientifica europea. Per l'oncologo, "bisogna trovare il modo di incentivare le donazioni private come fanno gli americani, con un'intelligente formula di agevolazione fiscale che non disturba la raccolta dei fondi per la vita collettiva, dando pero' un grande impulso alla scienza".
Veronesi ha spiegato che "l'Europa non finanzia molto la scienza rispetto agli Usa perche' non ha dietro di se' la forza propulsiva della popolazione. In America c'e' ancora un grande entusiasmo per la scienza, gli uomini politici americani investono in scienza sapendo che fanno qualcosa che e' anche popolare. Questo non avviene in Europa dove l'uomo politico non e' spinto a investire molto in scienza perche' non e' popolare'. E questa situazione va ribaltata".
Lo scienziato e' stato accolto a Bruxelles dal vicepresidente del Parlamento europeo Mario Mauro (Ppe). Presenti il segretario generale della Farnesina Umberto Vattani, i Rappresentanti permanenti d'Italia presso l'Ue Rocco Cangelosi e presso il Belgio Massimo Macchia, e il direttore dell'Istituto italiano di cultura a Bruxelles, Pia Luisa Bianco. Hanno inviato un messaggio di saluto il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini e il commissario europeo alla scienza e alla ricerca Janez Potocnik.
 
 
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