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 SVIZZERA - SVIZZERA - Svizzera. Referendum: il Governo si schiera per la legge sulle staminali embrionali
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30 settembre 2004 20:00
 
Il 28 novembre la Svizzera e' chiamata a votare per confermare, o abrogare, come vorrebbero i promotori, la legge che regolamenta la ricerca con le cellule staminali (LCel) approvata dal parlamento e difesa anche dal Governo.
La medicina ripone grandissime speranze nel potenziale terapeutico delle cellule staminali embrionali per curare gravissime malattie, quali ad esempio l'infarto del miocardio, il diabete, il morbo di Parkinson e quello di Alzheimer. Esse possono infatti svilupparsi in ognuno dei circa 200 tipi di cellule del corpo umano e non presentano fenomeni di invecchiamento. Questo e' il messaggio del ministro degli Interni Pascal Couchepin, il 28 settembre a Berna in apertura della campagna per la nuova legge sulle cellule staminali (LCel).
Approvando la LCel, si dice si' al progresso della medicina e della scienza, si' alle speranze dei malati, ma anche si' ad una disciplina rigorosa e a controlli stretti: non viene consegnato "un assegno in bianco" ai ricercatori, ha sottolineato il consigliere federale.Per il Governo, la legge e' di fondamentale importanza: "offre una regolamentazione chiara, che pone limiti precisi, ma che al contempo permette la ricerca".
Un "no" metterebbe invece in pericolo la ricerca in Svizzera. Inoltre "non possiamo metterci nelle mani dei nostri vicini", ha aggiunto il ministro dell'educazione, della scienza e della sanita', denunciando la "doppia moralita'" di coloro che vorrebbero approfittare dei progressi conseguiti all'estero dalla medicina grazie agli studi sulle cellule staminali embrionali, ma vorrebbero proibirli in Svizzera. Il consigliere federale ha poi osservato che Governo e parlamento sono perfettamente coscienti dei problemi etici che puo' sollevare la ricerca in questo campo, nonche' della necessita' di tutelarsi da abusi. Proprio per questo hanno giudicato necessario disciplinarla, ponendo condizioni e divieti.
Cosi', ad esempio, la nuova normativa proibisce esplicitamente la clonazione, la produzione di embrioni a scopo di ricerca, l'uso di embrioni in soprannumero per scopi diversi dalla derivazione di cellule staminali embrionali, la derivazione di queste da un embrione in soprannumero dopo il settimo giorno del suo sviluppo, l'importazione e l'esportazione di embrioni in soprannumero. Il commercio di embrioni e di cellule staminali embrionali sara' proibito.
Riguardo all'uso -anche in questo caso a condizioni ben precise e restrittive- di embrioni in soprannumero per la derivazione di cellule staminali a scopo di ricerca, Couchepin ha definito "eticamente accettabile" questa innovazione. Si tratta infatti di embrioni che, secondo la legge vigente, sono condannati a morire.
Adottata dal parlamento nel dicembre scorso, la legge e' sottoposta a votazione per la campagna referendaria che ha visto la raccolta di oltre 85 mila firme, e che e' stata lanciata da alcuni ambienti religiosi, organizzazioni antiabortiste come "Sì alla Vita" e dall"Aiuto svizzero per madre e bambino" (ASMB), ma sostenuto anche dall'"Appello di Basilea" contro l'ingegneria genetica, che si batte con i Verdi contro il brevetto di esseri umani. Come alternativa, queste organizzazioni propongono di effettuare la ricerca sulle cellule staminali provenienti da persone adulte, anziche' su quelle embrionali.

La legge federale sulle cellule staminali: clicca qui
 
 
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La medicina ripone grandissime speranze nel potenziale terapeutico delle cellule staminali embrionali per curare gravissime malattie, quali ad esempio l'infarto del miocardio, il diabete, il morbo di Parkinson e quello di Alzheimer. Esse possono infatti svilupparsi in ognuno dei circa 200 tipi di cellule del corpo umano e non presentano fenomeni di invecchiamento. Questo e' il messaggio del ministro degli Interni Pascal Couchepin, il 28 settembre a Berna in apertura della campagna per la nuova legge sulle cellule staminali (LCel).
Approvando la LCel, si dice si' al progresso della medicina e della scienza, si' alle speranze dei malati, ma anche si' ad una disciplina rigorosa e a controlli stretti: non viene consegnato "un assegno in bianco" ai ricercatori, ha sottolineato il consigliere federale.Per il Governo, la legge e' di fondamentale importanza: "offre una regolamentazione chiara, che pone limiti precisi, ma che al contempo permette la ricerca".
Un "no" metterebbe invece in pericolo la ricerca in Svizzera. Inoltre "non possiamo metterci nelle mani dei nostri vicini", ha aggiunto il ministro dell'educazione, della scienza e della sanita', denunciando la "doppia moralita'" di coloro che vorrebbero approfittare dei progressi conseguiti all'estero dalla medicina grazie agli studi sulle cellule staminali embrionali, ma vorrebbero proibirli in Svizzera. Il consigliere federale ha poi osservato che Governo e parlamento sono perfettamente coscienti dei problemi etici che puo' sollevare la ricerca in questo campo, nonche' della necessita' di tutelarsi da abusi. Proprio per questo hanno giudicato necessario disciplinarla, ponendo condizioni e divieti.
Cosi', ad esempio, la nuova normativa proibisce esplicitamente la clonazione, la produzione di embrioni a scopo di ricerca, l'uso di embrioni in soprannumero per scopi diversi dalla derivazione di cellule staminali embrionali, la derivazione di queste da un embrione in soprannumero dopo il settimo giorno del suo sviluppo, l'importazione e l'esportazione di embrioni in soprannumero. Il commercio di embrioni e di cellule staminali embrionali sara' proibito.
Riguardo all'uso -anche in questo caso a condizioni ben precise e restrittive- di embrioni in soprannumero per la derivazione di cellule staminali a scopo di ricerca, Couchepin ha definito "eticamente accettabile" questa innovazione. Si tratta infatti di embrioni che, secondo la legge vigente, sono condannati a morire.
Adottata dal parlamento nel dicembre scorso, la legge e' sottoposta a votazione per la campagna referendaria che ha visto la raccolta di oltre 85 mila firme, e che e' stata lanciata da alcuni ambienti religiosi, organizzazioni antiabortiste come "Sì alla Vita" e dall"Aiuto svizzero per madre e bambino" (ASMB), ma sostenuto anche dall'"Appello di Basilea" contro l'ingegneria genetica, che si batte con i Verdi contro il brevetto di esseri umani. Come alternativa, queste organizzazioni propongono di effettuare la ricerca sulle cellule staminali provenienti da persone adulte, anziche' su quelle embrionali.

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