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 SVEZIA - SVEZIA - Svezia. Si avvia ad un ruolo di leadership nel biotech
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11 luglio 2002 16:59
 
Dopo una rapida fase di sviluppo degli anni scorsi, l'industria biotech svedese annovera oggi piu' di 200 compagnie e si conquista un posto nella leadership europea del settore. Questo risultato e' il frutto di una costante politica di sostegno alla ricerca scientifica, che ha anche fortemente incentivato le collaborazioni tra enti accademici e industria sia nella ricerca di base che nella clinica.
I principali sponsors pubblici del biotech svedese sono lo Sweden Research Council, Formas e VINNOVA. Il primo finanzia la ricerca di base in tutti i settori, mentre il secondo sostiene i progetti di ricerca nel campo delle biotecnologie e del loro impatto con l'ambiente. VINNOVA e' invece deputato specificamente a finanziare studi dedicati alla progettazione a lungo termine.
Un monitoraggio recente ha stabilito che circa il 93% delle aziende ha uno o piu' progetti di ricerca in collaborazione con enti istituzionali e che, almeno il 45% delle aziende con piu' di 50 dipendenti, partecipa a progetti comuni con altre aziende, svedesi o straniere. Un terzo degli articoli scientifici pubblicati tra il 1986 ed il 1997 annovera almeno uno svedese tra i suoi autori. Svedesi sono ben quattro premi Nobel per la medicina e la fisiologia, cosi' come due delle piu' grandi industrie farmaceutiche al mondo, la AstraZeneca e la Pharmacia Corporation. Sempre in Svezia, tra gli anni '40 e '50 sono state sviluppate le tecnologie che hanno permesso di produrre i primi sostituti del plasma per le trasfusioni e di sviluppare molte delle tecniche attualmente di routine nei laboratori di biotecnologie (due esempi fra tutti sono i metodi di ultracentrifugazione e di separazione elettroforetica). La produzione della prima forma ricombinante dell'ormone della crescita e' frutto della collaborazione tra la svedese Kabi Vitrum e la Genentech, lanciato sul mercato come Genotropin TM. Nel 1987 la Kabi e' stata acquistata dalla Pharmacia, che con Genotropin si e' garantita una fonte di consistenti guadagni. Nel 1995 la Pharmacia si e' fusa con la Upjohn, dando vita alla Parmacia Corporation, che da allora si e' specializzata nell'acquisire prodotti che dopo aver superato le prime fasi del percorso di ricerca e sviluppo, devono essere inseriti in studi spesso troppo costosi per le piccole aziende. Questa scelta strategica si e' rivelata estremamente utile per far scattare sinergie tra il gigante farmaceutico e le piccole aziende, alcune delle quali, come Amersham Biosciences, Biacore e Bovitrum hanno raggiunto dimensioni ragguardevoli.
L'Astra si e' fusa con la Zeneca nel 1998 aumentando il proprio capitale di risorse umane sino a 2.000 unita' ed e' attiva in bene 7 diversi settori terapeutici. La scoperta della dopamina nel 1960 e' frutto delle ricerche di Arvid Carlsson a Goteborg, assunto in quegli anni dalla Astra. Fu proprio Carlsson ad avviare un totale cambiamento di mentalita' nella ricerca farmaceutica della compagnia. Dalle sue idee sono nati farmaci come il Losec, per la terapia dell'ulcera. Dal 1983 Carlsson ha lasciato l'Astra ed ha fondato la Carlsson Research Inc. e, nel 2000 e' stato insignito del premio Nobel per la scoperta della dopamina.
In generale, la Svezia e' famosa per gli stretti rapporti tra ambienti deputati alla ricerca clinica e laboratori, in cui si fa soprattutto ricerca di base. In questi ambienti sono stati ottenuti molti brevetti ed anche importanti database e banche di tessuti. E' svedese il piu' grande database di dati, clinici e non, sui gemelli, che e' considerato di estrema importanza per lo sviluppo della farmacogenomica. Anche la ricerca sulle cellule staminali vede la Svezia ai primi posti nel mondo. Diversi gruppi sono impegnati nello studio di cellule staminali embrionali, adulte e fetali, e delle potenzialita' aperte dall'utilizzo della clonazione terapeutica. In questo campo la Svezia e' l'unico paese europeo impegnato in progetti di collaborazione con gli Usa.
 
 
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Dopo una rapida fase di sviluppo degli anni scorsi, l'industria biotech svedese annovera oggi piu' di 200 compagnie e si conquista un posto nella leadership europea del settore. Questo risultato e' il frutto di una costante politica di sostegno alla ricerca scientifica, che ha anche fortemente incentivato le collaborazioni tra enti accademici e industria sia nella ricerca di base che nella clinica.
I principali sponsors pubblici del biotech svedese sono lo Sweden Research Council, Formas e VINNOVA. Il primo finanzia la ricerca di base in tutti i settori, mentre il secondo sostiene i progetti di ricerca nel campo delle biotecnologie e del loro impatto con l'ambiente. VINNOVA e' invece deputato specificamente a finanziare studi dedicati alla progettazione a lungo termine.
Un monitoraggio recente ha stabilito che circa il 93% delle aziende ha uno o piu' progetti di ricerca in collaborazione con enti istituzionali e che, almeno il 45% delle aziende con piu' di 50 dipendenti, partecipa a progetti comuni con altre aziende, svedesi o straniere. Un terzo degli articoli scientifici pubblicati tra il 1986 ed il 1997 annovera almeno uno svedese tra i suoi autori. Svedesi sono ben quattro premi Nobel per la medicina e la fisiologia, cosi' come due delle piu' grandi industrie farmaceutiche al mondo, la AstraZeneca e la Pharmacia Corporation. Sempre in Svezia, tra gli anni '40 e '50 sono state sviluppate le tecnologie che hanno permesso di produrre i primi sostituti del plasma per le trasfusioni e di sviluppare molte delle tecniche attualmente di routine nei laboratori di biotecnologie (due esempi fra tutti sono i metodi di ultracentrifugazione e di separazione elettroforetica). La produzione della prima forma ricombinante dell'ormone della crescita e' frutto della collaborazione tra la svedese Kabi Vitrum e la Genentech, lanciato sul mercato come Genotropin TM. Nel 1987 la Kabi e' stata acquistata dalla Pharmacia, che con Genotropin si e' garantita una fonte di consistenti guadagni. Nel 1995 la Pharmacia si e' fusa con la Upjohn, dando vita alla Parmacia Corporation, che da allora si e' specializzata nell'acquisire prodotti che dopo aver superato le prime fasi del percorso di ricerca e sviluppo, devono essere inseriti in studi spesso troppo costosi per le piccole aziende. Questa scelta strategica si e' rivelata estremamente utile per far scattare sinergie tra il gigante farmaceutico e le piccole aziende, alcune delle quali, come Amersham Biosciences, Biacore e Bovitrum hanno raggiunto dimensioni ragguardevoli.
L'Astra si e' fusa con la Zeneca nel 1998 aumentando il proprio capitale di risorse umane sino a 2.000 unita' ed e' attiva in bene 7 diversi settori terapeutici. La scoperta della dopamina nel 1960 e' frutto delle ricerche di Arvid Carlsson a Goteborg, assunto in quegli anni dalla Astra. Fu proprio Carlsson ad avviare un totale cambiamento di mentalita' nella ricerca farmaceutica della compagnia. Dalle sue idee sono nati farmaci come il Losec, per la terapia dell'ulcera. Dal 1983 Carlsson ha lasciato l'Astra ed ha fondato la Carlsson Research Inc. e, nel 2000 e' stato insignito del premio Nobel per la scoperta della dopamina.
In generale, la Svezia e' famosa per gli stretti rapporti tra ambienti deputati alla ricerca clinica e laboratori, in cui si fa soprattutto ricerca di base. In questi ambienti sono stati ottenuti molti brevetti ed anche importanti database e banche di tessuti. E' svedese il piu' grande database di dati, clinici e non, sui gemelli, che e' considerato di estrema importanza per lo sviluppo della farmacogenomica. Anche la ricerca sulle cellule staminali vede la Svezia ai primi posti nel mondo. Diversi gruppi sono impegnati nello studio di cellule staminali embrionali, adulte e fetali, e delle potenzialita' aperte dall'utilizzo della clonazione terapeutica. In questo campo la Svezia e' l'unico paese europeo impegnato in progetti di collaborazione con gli Usa.
 
 
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