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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. A Valladolid e Navarra le staminali riparano i cuori infartuati
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27 novembre 2003 18:55
 
Un équipe di biologi, ematologi e cardiologi legati alla Rete di Terapia Cellulare, a Valladolid ha concluso una sperimentazione pilota in cui sono stati trattati 10 infartuati con cellule staminali del loro midollo osseo. Le staminali erano state infuse con una tecnica molto poco invasiva, passando da un piccolo tubo. Quattro pazienti hanno mostrato, sei mesi dopo l'intervento, un significativo recupero della funzione cardiaca, probabilmente dovuto al fatto che le cellule staminali si erano annidate nella zona danneggiata e si erano trasformate nel muscolo cardiaco. Il gruppo di lavoro spera ora di poter iniziare fra tre mesi una sperimentazione clinica con 100 pazienti. Solo se questa mostrera' buoni risultati, la tecnica verra' riconosciuta.
Il lavoro e' frutto di una collaborazione tra le équipe di Ana Sanchez, dell'Istituto di Biologia e Genetica Molecolare (Ibgm), Alberto San Roman, dell'Istituto di Scienze del Cuore dell'Ospedale Clinico Universitario, e degli ematologhi dell'Ospedale Rio Ortega, tutti di Valladolid. I risultati sono stati presentati nel corso di una riunione della Rete di Terapia di Cellulare, una associazione che riunisce i laboratori sparsi per tutto il Paese, e che e' coordinata da Valladolid da Javier Garcia-Sancho.
"La prima cosa che volevamo sapere era se questo metodo era fattibile", spiega la dottoressa Ana Sanchez. Un'altra sfida passava dalla sicurezza del metodo alla effettivita': "abbiamo visto gli indizi dell'efficacia e abbiamo verificato come si produce la rigenerazione dello spessore della parete del ventricolo che con l'infarto del miocardio risultava molto debilitata".

Dopo qualche giorno giunge notizia di un'équipe di scienziati e medici della Clinica Universitaria di Navarra, che in collaborazione con l'Ospedale Clinico Universitario di Salamanca, hanno ottenuto "un possibile miglioramento della funzione cardiaca" su undici pazienti trattati con cellule staminali ottenute dalle loro coscie. Le cellule erano poi state coltivate e iniettate direttamente a cuore aperto, approfittando dell'operazione chirurgica in cui venivano impiantati dei bypass, operazione che sarebbe stata necessaria in tutti i casi. I risultati sono incoraggianti, e ora la clinica ha iniziato gia' una nuova sperimentazione con 50 pazienti insieme ad altri 11 ospedali spagnoli e francesi. Lo studio e' stato pubblicato nell'European Hearth Journal.
"Gli infarti erano vecchi e il tessuto era gia' cicatrizzato", spiega Felipe Prosper, direttore del laboratorio di biologia cellulare che con Jesus Herreros, direttore di chirurgia cardiovascolare e Joaquin Barba, direttore di cardiologia -tutti della Clinica Universitaria di Pamplona-, ha realizzato la sperimentazione. "Questo tessuto non si rigenera mai da solo, con o senza bypass", e Prosper aggiunge che dopo avere prelevato le staminali dal muscolo della coscia e averle coltivate per tre settimane le hanno iniettate nel paziente. Secondo Prosper le staminali non si sono poi trasformate in vere e proprie cellule del muscolo cardiaco ma in "cellule con proprieta' intermedie tra quelle del muscolo cardiaco e scheletrico. Una proprieta' molto interessante di queste cellule intermedie e' che vivono a basse concentrazioni di ossigeno, e questo e' probabilmente molto importante per prosperare in questo ambiente di tessuto morto".
I due studi, oltre a vedere come punto in comune quello dell'utilizzo di cellule staminali prelevate dallo stesso paziente, presentano anche delle differenze.
La prima e' che l'intervento di Valladolid infonde le staminali nel cuore facendole passare attraverso un catetere (un piccolo tubo) introdotto nell'inguine e poi attraverso l'aorta; quello di Navarra le inietta direttamente a cuore aperto.
La seconda differenza e' che i pazienti di Valladolid avevano sofferto un infarto poco prima dell'intervento (dai 9 ai 23 giorni prima), mentre quelli di Navarra erano infarti piu' vecchi, avvenuti tra i tre e i 14 anni prima dell'operazione.
Se verranno confermati i risultati potranno cosi' essere anche due tecniche diverse per due diverse tipologie di casi.
 
 
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