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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Santiago Dexeus: l'umanita' dovra' cambiare se vorra' continuare ad esistere
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29 maggio 2003 18:20
 
Il ricercatore e direttore dell'Istituto Dexeus per la fecondazione assistita, Santiago Dexeus, il 21 maggio a Valladolid chiudendo il Programma di Dottorato di Trapianti dell'Universita', ha detto che la Spagna ha "per la prima volta" la possibilita' di stare tra i Paesi precursori per l'uso degli embrioni congelati "perche' ha a disposizione sia il materiale che i ricercatori preparati", ecco perche' secondo lui il Paese sara' pioniere anche nella riproduzione assistita. Dexeus ha aggiunto che i Governi che non investiranno in Ricerca e Sviluppo creeranno Paesi sottosviluppati. "Bisogna iniziare a capire la necessita' che queste ricerche vadano avanti, perche' il fatto che ci siano 1.300.000 diabetici che ci chiedono di proseguire il lavoro di ricerca e' gia' un numero sufficiente". Ci sono "immobilisti e pusillaninmi" che non vogliono che la scienza si muova, "ma se pensiamo in termini di solidarieta' umana, e pensiamo che qualsiasi tecnica puo' essere proposta per la salute di milioni di persone, allora le cose cambiano". Santiago Dexeus ha precisato di rispettare tutte le posizioni, "ma qualsiasi fatto scientifico non puo' essere analizzato solo attraverso gli argomenti confessionali che si scagliano i vari partiti politici solo per riuscire a prendere qualche voto in piu'". Poi ha ricordato come la Legge sulla Riproduzione Assistita del 1988 dice "chiaramente" che gli embrioni che non possono essere impiantati nell'utero sono non vitali, "e se e' cosi', non c'e' nulla da farci e percio' possono essere utilizzati per altri fini, ecco perche' bisogna riflettere, farsene una ragione che questa non vitalita' che viene difesa come intoccabile, in realta' non lo e'".
Dexeus ha spiegato che tutti i lavori che vengono portati avanti nella medicina rigenerativa dei tessuti e degli organi sono "sempre" per il bene dell'umanita', "perche' non si vuole ne' il protagonismo, ne' l'orgoglio scientifico, ma solo che si capisca come la scienza produce liberta' per l'umanita'". "Non parleremo di clonazione perche' e' un qualcosa che e' entrato nel nostro vocabolario in maniera non corretta e che viene associato ad un eufemismo, o quello che e' peggio, ad un certo nazismo o ad una ricerca di purezza della razza, anche se non e' cosi'".
L'esperto di fecondazione in vitro ha concluso ricordando che quella degli uomini e' solo una delle tante specie che ci sono nel pianeta e come tale ha avuto molte mutazioni, dall'homo sapiens di 10 mila anni fa, "e che non c'e' nessuna specie del pianeta che duri piu' di un milione di anni, cosi' che, anche l'umanita', prima o poi, dovra' mutare o cambiare".
 
 
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