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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Palacios: la scienza e' moralmente necessaria e necessariamente immorale
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13 novembre 2003 19:19
 
"Mi preoccupano l'indifferenza e l'indolenza della societa' sulle questioni di etica che attengono i progressi della biotecnologia", afferma Marcelo Palacios, presidente del comitato scientifico della Societa' Internazionale della Bioetica e redattore della prima legge spagnola sulla riproduzione assistita del 1988, ancora in vigore e che sta per essere rivista dalla riforma del Governo.
Palacios si appella alla societa' civile perche' si lasci coinvolgere nei cambiamenti, anche rivoluzionari, del progresso scientifico, perche' la scienza va "ad una velocita' tale che non c'e' maniera di regolarla per legge". La medicina rigenerativa comincia ad intravedersi all'orizzonte grazie alle cellule staminali e alla clonazione terapeutica, e questa rivoluzionera' sia il trattamento delle malattie come pure i costi per l'assistenza sanitaria e la qualita' della vita. "I prossimi anni si presenteranno fatti scientifici e tecnologici di impatto tale che cambiera' molto la nostra concezione delle cose. Se possiamo intervenire sui geni che influiscono in diverse malattie per prevenirle, immaginiamo gli effetti che puo' avere, in Spagna, per esempio, dove ora ci sono tre milioni di handicappati".
In questo contesto per Palacios e' importante "stringere patti di razionalita', accordi che possono essere rivisti a breve termine, perche' non sappiamo dove ci puo' portare la scienza e in quali campi puo' avvenire una possibile aggressione ai diritti umani". Ci saranno sempre scienziati "barbari", e cita il caso di Severino Antinori che ha preannunciato la nascita di un clone anche se non l'ha dimostrato, ma e' proprio "per questo che c'e' lo Stato di Diritto". Nella biotecnologia non si possono chiudere delle porte, perche' "la scienza e' moralmente necessaria e necessariamente immorale. La ricerca deve avanzare senza censure preventive, come dice la nostra Costituzione. La censura puo' essere solo posteriore, perche' un fatto consumato in maniera irreversibile non si produca".
 
 
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