Lo scienziato dell'Universita' di Alicante Bernat Soria e la Junta dell'Andalusia sottoscriveranno, il prossimo 12 dicembre, l'accordo di collaborazione per promuovere la ricerca con cellule staminali di origine embrionale nella comunita' autonoma. La notizia e' stata resa nota dal consigliere per la Salute della Junta, Francisco Vallejo. Nell'accordo verranno chiarite le modalita' con cui Bernat Soria partecipera' alle ricerche che avranno come base operativa il Centro di Ricerca Biomedica, diretto da José López Barneo. Il consigliere Vallejo ha anche spiegato i ruoli dei due ricercatori: quello di Bernat Soria, che in qualita' di "assessore esterno", studiera' le possibilita' terapeutiche delle staminali in patologie come il diabete; mentre López Barneo, incaricato di dirigere il Centro, proseguira' il suo lavoro di studio della rigenerazione cellulare nelle malattie neurodegenerative.
Bernat Soria il 29 novembre ha partecipato ad un dibattito sull'impatto nella salute delle ricerche sulle cellule staminali, svoltosi all'Hospital Puerta del Mar a Cádiz. E' stata l'occasione per precisare che "tutto il lavoro professionale, qualsiasi protocollo clinico, deve sottomettersi al dettato dell'etica e della legge".
Lo scienziato ha precisato che in merito a queste ricerche il dibattito ha registrato posizioni diverse, e lui si e' posizionato tra chi "pensa che sia etico l'uso degli embrioni", posizione difesa "per scritto e in maniera ragionata" dalla Camera dei Lord britannica, e promossa anche dal vescovo di Oxford, Richard Harries. Ai giornalisti che gli chiedevano se in questo caso il fine giustificava i mezzi, Soria ha assicurato che "mai, ne' in questa occasione, ne' in nessun'altra", aggiungendo che questa posizione e' etica e solida, tanto quanto le altre". Lo studio sulle staminali e' una "rivoluzione" nella medicina in cui quotidianamente si fanno nuove scoperte e osservazioni scientifiche per cui e' difficile poter dire qual'e' l'ultima e la piu' importante. Cio' detto, Soria, ha tenuto a metterne in evidenza una tra le piu' recenti, quella impegnata nel verificare come "l'impianto di staminali induce tolleranza verso un trapianto, e questo puo' modificare la filosofia che c'e' dietro al rigetto" degli organi. "Delle cellule staminali sappiamo alcune cose e molte altre no, per questo bisogna continuare nella ricerca".