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 ITALIA - ITALIA - Pressing dei cattolici sul Governo: limitare ricerca, aborto e fecondazione assistita
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24 giugno 2008 0:00
 
Una lettera aperta dal titolo "Le priorità sulla tutela della vita dal concepimento alla morte naturale" è stata consegnata ieri al Governo dall`associazione Scienza e Vita. Il documento chiede un impegno dell'esecutivo su tutti i temi "sensibili" che sono oggetto del dibattito pubblico: "Ricostruzione, anche attraverso il contributo del governo italiano, della minoranza europea di blocco contro la sperimentazione sugli embrioni umani; sostegno alla ricerca sulle staminali adulte; ritiro delle linee-guida della Legge 40 emanate dal governo Prodi e loro riscrittura; prevenzione dell`aborto e riflessione sulle ambiguità della Legge 194; pausa di riflessione sull`introduzione della pillola Ru486; tutela del diritto alla libertà di coscienza dei sanitari; valorizzazione della possibilità di scelta del paziente all`interno del sistema sanitario integrato (pubblico, privato profit e privato no profit); finanziamento e sostegno della ricerca sulle malattie rare; conoscenza delle tematiche genetiche e regolazione dell`accesso ai test genetici; estensione delle cure palliative e realizzazione di una rete nazionale di strutture di accoglienza per malati in fase terminale o in stato vegetativo".  "Su questi dieci punti l`associazione Scienza e Vita ritiene sia necessario aprire un sereno dibattito pubblico, nell`ottica della salvaguardia della vita umana, dal concepimento alla morte naturale".  Ad affidare la missiva nelle mani del Premier Silvio Berlusconi, per il tramite del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, sono stati i copresidenti dell`associazione, Maria Luisa Di Pietro e Bruno Dallapiccola. Della delegazione faceva parte anche il portavoce Domenico Delle Foglie. Nei prossimi giorni la lettera aperta sarà recapitata anche a Walter Veltroni, in rappresentanza del governo ombra, e a tutti i parlamentari. Il documento che è consultabile integralmente sul sito dell`Associazione.

"Le sollecitazioni dell'associazione "Scienza e Vita" sulle priorita' di una politica che tuteli la vita dal concepimento alla morte naturale, sono in linea con gli indirizzi programmatici del Governo. L'impegno dell'esecutivo e' quello indicato dallo stesso primo ministro nel discorso d'insediamento alla Camera dei deputati: varare un grande piano nazionale per la vita". Cosi' il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, che aggiunge: "Su molti dei punti critici individuati da "Scienza e Vita" abbiamo trovato una situazione gia' fortemente compromessa dal precedente Governo: e' ormai impossibile, per esempio, riattivare la minoranza europea di blocco che impediva il finanziamento alla ricerca sugli embrioni, dopo che nel 2006 il ministro Mussi ha ritirato la firma dell'Italia. Sugli altri temi, come le linee guida per la legge sulla procreazione assistita e le politiche di prevenzione dell'aborto, siamo gia' al lavoro. In entrambi i casi, si tratta di interpretare e applicare la legge con coerenza e rispetto. Accogliamo pienamente anche l'invito a promuovere la ricerca sulle cellule staminali adulte, che ha gia' dato buoni frutti e in cui il nostro Paese e' all'avanguardia, e la raccomandazione a maggiore cautela e informazione sui test genetici, affinche' il loro uso non apra le porte a forme "morbide" di eugenetica. Le tematiche proposte da "Scienza e Vita" - conclude Roccella - sono al centro della nostra attenzione, e siamo certi che con l'associazione il dialogo sara' continuo e proficuo".    

"Condividiamo lo spirito e i contenuti della lettera dell'associazione Scienza & Vita indirizzata al Governo. Da anni sosteniamo che la 'biopolitica' debba rappresentare una priorita' per qualsiasi esecutivo, indipendentemente dal colore di appartenenza". E' quanto afferma la responsabile dell'Unione di Centro per la Famiglia e le Politiche Sociali, Luisa Santolini (Udc). "Allo stesso modo- prosegue la parlamentare- lo ribadiamo oggi, convinti che temi cosi' delicati come la tutela della vita dal concepimento fino alla morte naturale, la maternita', il dramma dell'aborto e del ricorso all'eutanasia, la valorizzazione e non la mortificazione della famiglia, vadano posti all'inizio dell'agenda e non in fondo tra le 'varie ed eventuali'. L'Unione di Centro, ricorda l'esponente centrista, "si ispira alla dottrina sociale della Chiesa. Non potremo mai accettare l'idea che qualsivoglia realta' statuale possa rendersi arbitro della salute e delle grandi scelte che riguardano la vita umana". Ci auguriamo che il governo, conclude Santolini, "sappia distinguersi dal precedente esecutivo, sapendo cogliere l'importanza dei valori 'non negoziabili', ascoltando la voce di associazioni come 'Scienza & Vita', che ha dimostrato la capacita' di proposta e di frequenza di primissimo piano nel panorama politico italiano".    

"La tutela della vita deve essere una priorita' assoluta nell'agenda politica della legislatura appena iniziata. La lettera che l'associazione Scienza e Vita ha inviato al Parlamento e al governo ci trova pienamente d'accordo". Lo dichiara Isabella Bertolini, deputata del Pdl. "Dopo aver difeso la vita, in tutte le sue forme, dagli attacchi della sinistra radicale, relativista e nichilista e dai provvedimenti irresponsabili del governo Prodi, concordiamo nel ritenere che sia giunto il momento di uno scatto di reni virtuoso. Il decalogo stilato da Scienza e vita puo' e deve costituire un contributo fondamentale per quanti si apprestano a decidere su temi delicatissimi quali la procreazione assistita, l'aborto, la contraccezione, l'eutanasia. La vita - conclude Bertolini - va difesa dal momento del concepimento fino alla morte naturale. Un principio per noi intangibile e un elemento di distinzione e di discontinuita' rispetto al precedente esecutivo".    

'Servono scelte chiare e concrete del Governo, a tutela della famiglia e della vita. Finora nessuno e' passato dalle buone intenzioni ai fatti'. Lo affermano le parlamentari teodem del Pd Emanuela Baio e Paola Binetti, commentando la lettera inviata dall'Associazione Scienza e Vita al Governo, nella quale ravvisano punti di contatto tra l'azione svolta nella legislatura precedente e le richieste contenute nella stessa lettera. 'D'accordo con la Associazione Scienza e Vita - aggiungono - riteniamo che la tutela della legge 40, nello spirito e nell'applicazione, richieda una lettura attenta, che vada nella direzione della prevenzione e della cura della sterilita'. La procreazione medicalmente assistita e' solo uno dei modi per venire incontro al desiderio di genitorialita' delle coppie sterili e va integrato con tutta un'altra pluralita' di interventi, come sostiene la legge 40. La diagnosi delle malattie genetiche pone oggi nuovi e inquietanti interrogativi al mondo scientifico e all'opinione pubblica, percio' va evitato un approccio di natura psuedo-scientifica che ritenga di 'curare' le patologie genetiche, mentre in realta' si limita a non far nascere bambini potenzialmente portatori delle medesime. E' una delle piu' drammatiche contraddizioni del nostro tempo: invece di avere una scienza al servizio della vita abbiamo una scienza che nega il diritto alla vita. Per questo - spiegano Baio e Binetti - servono risorse molto piu' consistenti di quelle finora investite per far fronte alla ricerca in questi campi e assicurare nei fatti un'autentica presa di posizione a favore della vita. Ben vengano tutti gli investimenti a favore delle cellule staminali adulte, fetali e cordonali, che senza distruzione di embrioni hanno gia' dato risultati scientificamente brillanti e clinicamente spendibili. Auspichiamo che il governo predisponga davvero adeguate risorse per la prevenzione dell'aborto, sia in termini di aiuti economici messi a disposizioni di madri in difficolta' che attraverso un'opportuna azione di supporto offerta dai consultori, a cui va restituita l'importanza che si e' andata via via logorando. Su questo punto c'e' nel parlamento un'ampia convergenza di vedute. Cosi' come e' massima la convergenza sulla prioritaria necessita' di estendere le cure palliative per accompagnare nel miglior modo possibile il paziente fino alla morte, prevenendo efficacemente la richiesta eutanasica. Su questo vogliamo impegnare il dibattito nelle commissioni: al Senato e alla Camera, per giungere ad una legge condivisa in risposta ai bisogni concreti dei malati e delle loro famiglie'. 'Tutelare la vita dal suo concepimento fino alla morte naturale richiede anche altre misure coerenti con questo programma come la prevenzione delle morti bianche, una cultura e leggi che incoraggino le coppie giovani ad avere dei figli nel momento in cui i ritmi biologici sono piu' adeguati alla fertilita' e alla fecondazione, la garanzia di risorse professionali, logistiche, sociali che consentano a coloro che lo desiderano di avere i figli. Anche su questi fronti - concludono Baio e Binetti - aspettiamo il governo con lo spirito di un dialogo costruttivo, ma anche con l'esigente opposizione di chi non si accontenta di slogan generici ma pretende fatti concreti'.  

Nel merito e' la solita, vecchia, solfa per cui per morte naturale s'intende quella tortura inflitta a Piergiorgio Welby e la ricerca sulle staminali embrionali di cui si chiede il divieto quella per la quale 100 Premi Nobel hanno sostenuto Luca Coscioni. Cosi' Marco Cappato, eurodeputato dei Radicali e segretario dell'associazione 'Luca Coscioni', commenta la 'Lettera aperta' di 'Scienza e Vita', che critica anche nel metodo. "Quanto al metodo poi e' pero' vero che i politici hanno la responsabilita' di una scelta - conclude l'eurodeputato - cioe' se stanno dalla parte di chi vuole uno Stato Etico o dalla parte dei tanti Coscioni e Welby di oggi e di domani".    

 'I punti che caratterizzano la lettera aperta dell'associazione Scienza e Vita al Governo sono coerenti col programma col quale il Popolo della Liberta' ha ottenuto la fiducia degli italiani'. Lo afferma il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. 'Il programma del Centrodestra - spiega Mantovano - parla chiaro: rilancio del ruolo di prevenzione ed assistenza dei consultori per garantire concrete alternative all'aborto; esclusione di ogni ipotesi di legge che favorisca pratiche assimilabili all'eutanasia; contestuale impegno per una piena applicazione della legge 194'. I temi della biopolitica, aggiunge, 'rappresentano una priorita' per il Popolo della Liberta': le sollecitazioni di Scienza e Vita, del tutto condivisibili, rappresentano uno sprone prezioso perche' Governo e Parlamento continuino a percorrere la strada intrapresa'.    
 
 
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