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 MONDO - MONDO - Onu. Gli Stati Uniti chiedono l'appoggio tedesco per il divieto di clonazione
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30 ottobre 2003 19:49
 
L'ambasciatore statunitense presso le Nazioni Unite, John Negroponte, spiega al quotidiano "Sueddeutsche Zeitung" la sua intenzione di adoprarsi per convincere il Governo tedesco a sostenere "la messa al bando mondiale di una tecnica cosi' anti-etica". Poiche' la legge tedesca proibisce ogni forma di clonazione embrionale, Negroponte si aspetta dalla Germania una posizione coerente ed esplicita anche in sede Onu.
L'offensiva diplomatica statunitense e' in pieno svolgimento. Per l'Amministrazione Bush questo tema e' cosi' importante che e' pronto a scontrarsi anche con il suo alleato piu' fedele, la Gran Bretagna, e pur di giungere a una convenzione non esiterebbe a lasciare fuori della porta gli altri Paesi favorevoli alla clonazione terapeutica, vale a dire Cina, Singapore, Israele, Svezia.
Negroponte non condivide affatto l'atteggiamento attuale della delegazione tedesca all'Onu, orientata ad evitare una votazione controversa. "Trovare un accordo e' sicuramente preferibile, ma le Nazioni Unite sono un'organizzazione flessibile e noi non possiamo sottrarci a un quesito pressante solo perche' crea divisioni. Su questi temi non si puo' scendere a compromessi. Ognuno deve decidere in un senso o nell'altro". Spiega che il presidente Bush e la Camera dei rappresentanti si sono chiaramente espressi per una legge contraria a qualsiasi forma di clonazione, e benche' il Senato non l'abbia ancora votata, nel Paese esiste una maggioranza schierata sulla proibizione. La stessa maggioranza che si ritrova nella comunita' internazionale, sostiene l'ambasciatore.
A questo punto le forze in campo sono: 58 Stati favorevoli alla proposta di un bando totale avanzata dal Costa Rica, e 23 sostenitori del documento belga, che gli Usa interpretano come un via libera alla clonazione terapeutica. Va detto che tra i 58 Paesi schierati per il No, solo due sono importanti -Stati Uniti e Italia- mentre gli altri sono Paesi piccoli, con scarso peso dal punto di vista scientifico. Alle spalle della proposta belga c'e' anche il Giappone, oltre ai Paesi gia' citati. Per restare in ambito Ue, la Francia e' un caso a se': nell'estate del 2001 era stata co-promotrice della convenzione; oggi pensa di astenersi poiche' il Governo non se la sente di pregiudicare la nuova legge sulla clonazione terapeutica ancora da varare. Della Germania si e' gia' detto che vuole evitare lo scontro diretto e che preferirebbe il Non Voto con rinvio ad altra data.
Ma gli Stati Uniti premono. Sanno che la scienza avanza a grandi passi. Percio' Negroponte conclude: "Dopo la delibera ci servira' ancora un po' di tempo per elaborare la convenzione. Ma dovremo terminare i lavori prima che qualcuno faccia nascere un clone".
 
 
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