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 NORVEGIA - NORVEGIA - Norvegia. Staminali umane in embrione di pollo producono neuroni
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31 marzo 2005 20:51
 
L'universita' di Oslo ha creato una sorta di chimera introducendo cellule umane adulte prelevate dal midollo osseo in un embrione di pollo: nel nuovo ambiente, le cellule umane hanno cambiato percorso, trasformandosi in cellule nervose. Lo studio, pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, e' stato accolto con grande interesse dal mondo scientifico e potrebbe avere in futuro ricadute importanti nella terapia.
La ricerca, coordinata da Joel Glover del dipartimento di Fisiologia dell'universita' di Oslo, ha dimostrato che, se impiantate in embrioni di pollo, le cellule staminali adulte del midollo osseo, ossia le cellule specializzate nella produzione del sangue, si trasformano in neuroni. Le cellule umane sono state inserite all'interno di lesioni prodotte nel midollo spinale degli embrioni di pollo.
Lo sviluppo delle cellule e' stato quindi osservato, istante per istante, con tecniche di immunoistochimica ed elettrofisiologia che hanno permesso di registrarne la trasformazione. Oltre ai segnali biochimici emessi dalle cellule umane, e' cambiato anche il loro aspetto: sono diventate molto simili alle cellule nervose, con tanto di assoni, i filamenti che partono dal corpo della cellula e che permettono ai neuroni di comunicare tra loro. Circa il 10% delle cellule nervose cosi' ottenute, inoltre, ha le caratteristiche tipiche dei neuroni che controllano il movimento.
Secondo i ricercatori, i responsabili di questa trasformazione delle cellule umane sono i segnali provenienti dal micro-ambiente presente all'interno dell'embrione di pollo. "Questo -scrivono gli autori dello studio su PNAS- potrebbe aprire nuove possibilita' per una notevole produzione di neuroni a partire dal midollo osseo di un paziente".
Le implicazioni a breve termine di questa ricerca sono particolarmente importanti a livello scientifico: l'embrione di pollo utilizzato come laboratorio nell'esperimento condotto in Norvegia potrebbe diventare il banco di prova per verificare la capacita' di differenziare di molti altri tipi di cellule adulte animali e umane.
A lungo termine le speranze riguardano la terapia, con la possibilita' di riprodurre artificialmente un ambiente che, come quello trovato dalle cellule del midollo nell'embrione di pollo, stimoli le cellule adulte di un paziente a differenziarsi per ottenere quantita' di neuroni utili allo stesso paziente.

Una nuova prova a favore della grande plasticita' delle cellule staminali adulte, e' il commento del co-direttore dell'Istituto sulle cellule staminali del San Raffaele di Milano, Angelo Vescovi.
Sono ancora controversi e in alcuni casi incompleti i dati relativi alla capacita' di differenziarsi tipica delle cellule staminali adulte, ha osservato l'esperto. Tuttavia, ha aggiunto, "stiamo assistendo ad un particolare aspetto di un tema molto piu' grande, quello relativo al fatto che una cellula adulta non e' terminalmente bloccata nel tessuto nel quale si trova". Le cellule staminali adulte, ha osservato, "possono esprimere un potenziale piu' ampio rispetto a quello originale", con "un alto grado di plasticita'".
L'esperimento condotto con cellule umane ed embrioni di pollo suggerisce alcune ipotesi: fa pensare, ad esempio, che nell'embrione di pollo manchino sostanze inibitrici che in condizioni normali bloccherebbero lo sviluppo della cellula imponendo ad essa una sola direzione. E' anche un'ulteriore prova del fatto che esistono fattori che stimolano la riprogrammazione di una cellula adulta al di la' di ogni barriera di specie. Ma per quanto riguarda la terapia, secondo Vescovi "e' prematuro trarre conclusioni".
 
 
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L'universita' di Oslo ha creato una sorta di chimera introducendo cellule umane adulte prelevate dal midollo osseo in un embrione di pollo: nel nuovo ambiente, le cellule umane hanno cambiato percorso, trasformandosi in cellule nervose. Lo studio, pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, e' stato accolto con grande interesse dal mondo scientifico e potrebbe avere in futuro ricadute importanti nella terapia.
La ricerca, coordinata da Joel Glover del dipartimento di Fisiologia dell'universita' di Oslo, ha dimostrato che, se impiantate in embrioni di pollo, le cellule staminali adulte del midollo osseo, ossia le cellule specializzate nella produzione del sangue, si trasformano in neuroni. Le cellule umane sono state inserite all'interno di lesioni prodotte nel midollo spinale degli embrioni di pollo.
Lo sviluppo delle cellule e' stato quindi osservato, istante per istante, con tecniche di immunoistochimica ed elettrofisiologia che hanno permesso di registrarne la trasformazione. Oltre ai segnali biochimici emessi dalle cellule umane, e' cambiato anche il loro aspetto: sono diventate molto simili alle cellule nervose, con tanto di assoni, i filamenti che partono dal corpo della cellula e che permettono ai neuroni di comunicare tra loro. Circa il 10% delle cellule nervose cosi' ottenute, inoltre, ha le caratteristiche tipiche dei neuroni che controllano il movimento.
Secondo i ricercatori, i responsabili di questa trasformazione delle cellule umane sono i segnali provenienti dal micro-ambiente presente all'interno dell'embrione di pollo. "Questo -scrivono gli autori dello studio su PNAS- potrebbe aprire nuove possibilita' per una notevole produzione di neuroni a partire dal midollo osseo di un paziente".
Le implicazioni a breve termine di questa ricerca sono particolarmente importanti a livello scientifico: l'embrione di pollo utilizzato come laboratorio nell'esperimento condotto in Norvegia potrebbe diventare il banco di prova per verificare la capacita' di differenziare di molti altri tipi di cellule adulte animali e umane.
A lungo termine le speranze riguardano la terapia, con la possibilita' di riprodurre artificialmente un ambiente che, come quello trovato dalle cellule del midollo nell'embrione di pollo, stimoli le cellule adulte di un paziente a differenziarsi per ottenere quantita' di neuroni utili allo stesso paziente.

Una nuova prova a favore della grande plasticita' delle cellule staminali adulte, e' il commento del co-direttore dell'Istituto sulle cellule staminali del San Raffaele di Milano, Angelo Vescovi.
Sono ancora controversi e in alcuni casi incompleti i dati relativi alla capacita' di differenziarsi tipica delle cellule staminali adulte, ha osservato l'esperto. Tuttavia, ha aggiunto, "stiamo assistendo ad un particolare aspetto di un tema molto piu' grande, quello relativo al fatto che una cellula adulta non e' terminalmente bloccata nel tessuto nel quale si trova". Le cellule staminali adulte, ha osservato, "possono esprimere un potenziale piu' ampio rispetto a quello originale", con "un alto grado di plasticita'".
L'esperimento condotto con cellule umane ed embrioni di pollo suggerisce alcune ipotesi: fa pensare, ad esempio, che nell'embrione di pollo manchino sostanze inibitrici che in condizioni normali bloccherebbero lo sviluppo della cellula imponendo ad essa una sola direzione. E' anche un'ulteriore prova del fatto che esistono fattori che stimolano la riprogrammazione di una cellula adulta al di la' di ogni barriera di specie. Ma per quanto riguarda la terapia, secondo Vescovi "e' prematuro trarre conclusioni".
 
 
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